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Categoria: Il mio eroe

Quando il grande giornalista Enzo Bettiza mi indicò il suo eroe vivente: Mario Draghi, italiano europeo che punta su competenza e controllo

Sono tra gli orfani di Mario Draghi, un premier che aveva restituito dignità e fiducia agli italiani e a quanti nel mondo guardano all’Italia con ammirazione (mista a preoccupazione per le derive che possono procurare incompetenze e sovranismi di vario genere). Un premier che ha guidato la barca dell’Italia in un mare tempestoso per la “tempesta perfetta” di varie emergenze (sanitaria, sociale, energetica, di guerra). E l’ha guidata a stipendio zero, particolare misconosciuto, in quanto il presidente del Consiglio fin dal suo insediamento ha rinunciato allo stipendio. Non ha preso gli 88.354 euro lordi annui che riceveva il suo predecessore, Giuseppe Conte dopo esserselo decurtato del 20%. E in me, innescato dalle parole di Corrado Formigli, conduttore di “Piazza Pulita” («è stato un premier che ha saputo tenere lontano da sé i riflettori») è affiorato il ricordo di quando incontrai un grande giornalista, Enzo Bettiza, che mi indicò proprio in Draghi, allora a Francoforte come presidente della Banca centrale europea, il suo eroe vivente. E, rileggendo quelle parole nell’intervista a Bettiza (caro e acuto commensale nelle serate del Cenacolo organizzato periodicamente e generosamente dallo stilista Ottavio Missoni) si capisce perché il poco poco appariscente premier ha calamitato simpatie e ringraziamenti quasi unanimi. Riecco quel colloquio.

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Sergio Bardotti, mio padre, colonna sonora dei nostri ricordi

Tra i tanti premi che hanno arricchito la serata finale del Festival di Sanremo 2022 c’è stato anche quello per il Miglior Testo, intitolato al grande paroliere Sergio Bardotti (foto) e consegnato da Amadeus in qualità di presidente della Commissione Musicale. Il riconoscimento è stato introdotto nel 2013 per premiare il miglior testo in assoluto, senza distinzione tra Big e Giovani. Per molti dei nostri giovani internauti il nome di Bardotti dirà poco: e invece è stato un paroliere e un cantautore tra i maggiori protagonisti nel mondo della musica leggera negli anni Sessanta e oltre.

Io ho avuto la fortuna di incontrare la figlia, Michela Bardotti, a una festa di compleanno al 32mo piano di un grattacielo della lontana Hong Kong. Lei è una manager che, dopo aver lavorato per anni con il gruppo Coin, era all’epoca di stanza nella porta d’Oriente nel settore della moda, prima di rientrare in Italia (in Alba, Cuneo) come dirigente del Gruppo Miroglio Fashion. Formatasi in Lingue e letteratura cinesi all’Università Ca’ Foscari di Venezia, porta nel cuore, oltre che l’Italia e il Made in Italy, un uomo in particolare: suo padre, Sergio Bardotti. Che così, quella sera, me lo raccontò.

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Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore, di Salvatore Giannella (Salani, 2023). La prima biografia del geniale imprenditore che inventò la Nutella

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