ADDIO ANDREA, CON TE È IN LUTTO IL VERO GIORNALISMO D’INCHIESTA


testo di Salvatore Giannella e Gaetano Gramaglia

L’improvvisa scomparsa di Andrea Purgatori, a 70 anni, mi addolora come antico collega e come cittadino italiano. Lui era il simbolo di un giornalismo d’inchiesta che tende a rarefarsi, anche per la scarsità di veri editori e per la mancanza di una legge contro le liti temerarie. Era un acuto cronista (poi anche sceneggiatore e autore televisivo e cinematografico), caratterizzato da un impegno costante e da una passione civile, ma anche da coraggio e lealtà, persino da divertimento come hanno testimoniato i numerosi colleghi che lo hanno affiancato. Era limpidamente e onestamente laico, democratico, antifascista. 

In molti lo hanno ricordato, sui giornali e in tv, specie nella sua rete finale, La7, che gli ha permesso di eccellere con i suoi approfondimenti con il programma “Atlantide”, dove abbiamo seguito con giusta ammirazione le sue inchieste sui tanti misteri d’Italia: su Ustica, su Emanuela Orlandi e il Vaticano, sull’omicidio Pecorelli, sulle infiltrazioni mafiose, e su molte altre indagini continuate per decenni a dispetto di depistaggi, intralci, minacce.
A me piace rafforzare il suo ricordo anche con uno dei messaggi arrivati al mio blog di giornalismo partecipativo da uno dei più attivi e affezionati lettori/collaboratori: Gaetano Gramaglia, che con me ha firmato anche il recente volume “Le vie delle donne” (Antiga edizioni).

Caro Salvatore,

ti scrivo dopo aver appreso della morte di Andrea Purgatori, un’immensa perdita per tutto il mondo dell’informazione e non solo. Ripensavo infatti quando un giorno parlando proprio del giornalismo d’inchiesta, mi facesti notare il sottotitolo della trasmissione Atlantide ideata e condotta proprio da Purgatori: storie di uomini e di mondi.  Mi spiegasti che l’essenza del cronista è quella di saper raccontare, rimettere insieme i pezzi di storie per consegnare al pubblico non solo risposte ma anche, e forse soprattutto, buone domande. Le inchieste di Andrea Purgatori erano così: intrecci di date, fatti, nomi, portati alla luce con rigore storico e soprattutto con chiarissima logica. Dietro tuo consiglio allora ho provato a vedere e rivedere i suoi programmi per coglierne soprattutto le sfumature della ricerca, il metodo rigoroso della ricostruzione che non lasciava lo spazio alle convinzioni personali ma solo al bene della verità, linguaggio chiaro e semplice per far comprendere meglio e a tutti. Da modesto lettore e telespettatore mi sento un po’ più vuoto oggi, mi mancheranno quel suo viso scavato e quelle sue camminate notturne ora a Roma ora a Palermo, ovunque a raccontare ovunque e ricercare e far emergere la verità.

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