Tutto è cominciato, in tempo di covid, con una conferenza on-line sui possibili orizzonti della “questione femminile” e sui termini usati per definire il rapporto tra uomo e donna: uguaglianza, parità, differenza, reciprocità, complementarità e, infine, alleanza.
Alleanza, si sa, è un termine del linguaggio politico-militare – si alleano gli Stati, i partiti…- e che troviamo anche nella Bibbia: l’antica alleanza tra Dio e l’uomo è sancita dall’arcobaleno che congiunse cielo e terra alla fine del diluvio, quella nuova colorò le ali dell’angelo annunciante di Van Eyck.
Ma alleanza si può riferire anche al rapporto tra uomo e donna, per sottolineare il fatto che si tratta di una relazione in cui le due parti in gioco uniscono i loro talenti, diversi, che di per sé potrebbero anche da soli dare buoni frutti, per realizzare insieme un progetto più bello e più grande.
La relatrice concluse con alcuni esempi della storia religiosa: Chiara e Francesco, Benedetto e Scolastica.
Non ci fu dibattito, ma nei giorni seguenti in una serie di telefonate tra amiche che avevano seguito la tavola rotonda ci siamo “esercitate” a trovare altri esempi di felici “alleanze”, più o meno famose, questa volta nella storia civile: Pierre Curie e Marie Skłodowska, Anna Kuliscioff e Filippo Turati, Eva Mameli e Mario Calvino, Antonio Boschi e Marieda di Stefano…
Alcune letture, alcune e-mail ed ecco delinearsi l’indice di questo libro: quattordici storie, dalla fine del XVI secolo alle soglie dei nostri giorni, in cui gli autori raccontano di alleanze che hanno “incontrato” nel corso dei loro studi e, in qualche caso, della loro vita.
Brevi saggi, storie ricostruite sulla base di testimonianze, lettere, diari, autobiografie, ricordi personali. Storie ricche, feconde, nate spesso in momenti difficili, e talvolta drammatici, dalla condivisione di passioni e ideali, che ci fanno conoscere da vicino, e guardare con occhi diversi, alcuni personaggi famosi, di fama mondiale, altri noti in ambienti più ristretti, o conosciuti solo agli specialisti: letterati e politici, scienziati e musicisti, mecenati e artisti, medici e santi.
Sophia Loren e Carlo Ponti si sono incontrati per caso, in un ristorante romano, dove si stava tenendo un concorso di bellezza; altri, i più, hanno incrociato i loro destini sul campo, là dove li avevano portati, anche da lontano, i loro interessi, le loro passioni: a Parigi, dove Marie Skłodowska era andata dalla natia Polonia interessata, come Pierre Curie, ai fenomeni del magnetismo; a Monaco di Baviera, dove Alexandre Sakharoff e Clotilde von der Planitz si trovano a danzare, alternativamente, sullo stesso palcoscenico; a Boston dove Martin Luther King, dalla Georgia, stava preparando il dottorato in filosofia e Coretta Scott, dall’Alabama, studiava musica per diventare cantante.
E scopriamo quanto può essere importante, nella vita di una, anzi di due persone, trovarsi a vivere insieme, anche con ruoli diversi, una stessa esperienza: il saggio finale di quartetto a un corso estivo di musica dell’Accademia Chigiana, un coro nella St. Jakobs Kirche di Köthen, gli esercizi quaresimali nella cattedrale di Dijon, un corso di specializzazione all’ospedale per bambini di Montreal, l’acquisto di un quadro sulle rive della Senna, il trasloco di una biblioteca all’Università Cattolica di Brescia, la quiete di un antico borgo nel Chianti…
Ci furono decisioni repentine e altre maturate nel tempo, colpi di fulmine e lente scoperte. Da un lato uomini che hanno intuito il valore delle donne che avevano conosciuto e non hanno esitato a chiedere di essere al loro fianco nella realizzazione di un progetto che avrebbe visto entrambi, in ruoli e con compiti diversi, protagonisti. Dall’altro donne che hanno capito che potevano dire di sì, valeva la pena accettare quelle proposte strane, inaspettate, da parte di uomini che avevano fiducia in loro, che le invitavano a cambiare, certo, un po’ i loro piani, ad avviarsi per una strada non facile, impegnativa, in cui, ne erano certe, non da sole, ma senza rinunciare a se stesse, avrebbero costruito qualcosa di bello.
E così Eva Mameli lascia il suo posto di assistente di botanica a Pavia e va con Mario Calvino a Cuba per riorganizzare il laboratorio della Estación Central Agronómica; Coretta Scott abbandona l’idea di una carriera concertistica, ma non la musica, e canta, insegna canto, organizza concerti seguendo il suo Martin da Boston a Montgomery e in giro per il mondo; Lucille Teasdale va con Piero Corti a organizzare la sala operatoria in un ospedale in Uganda; Fioretta Mazzei si candida e viene eletta nel consiglio comunale di Firenze mentre Giorgio La Pira ne diventa sindaco.
Molti divenuti anche compagni di vita, altri vivendo in piena libertà una profonda comunione di anime ci portano a vivere con loro difficoltà, fermenti e sogni, mostrando quanto, insieme, si può fare per vincere la miseria, le malattie, l’ignoranza, i pregiudizi, per il progresso della scienza, per la giustizia e la pace.
Dalla Borgogna e dall’Alta Savoia alla Sassonia e al Ponente ligure, da Parigi a New York, da Milano a Firenze e Roma, a Cuba e in Uganda, questi “alleati” si sono impegnati a denunciare, lottare, conquistare, difendere, ma anche studiare, scoprire, innovare, costruire, fondare, insegnare… E ci hanno lasciato eredità spirituali, morali, intellettuali, artistiche destinate a durare: una biblioteca scientifica, un ordine religioso e monasteri, un ospedale, una casa-museo, importanti scoperte scientifiche, e altrettanto importanti innovazioni nella musica e nella danza, e scuole, tante scuole diverse: di danza, di ceramica, per i campesinos e per i ragazzi di San Frediano, per formare infermieri, musicisti, cantanti…
«È importante fare della vita un sogno e di un sogno realtà».
La frase di Pierre Curie ci aiuta a comprendere la vita di tutti i protagonisti di queste alleanze, così diverse: in tutti ritroviamo passione, dedizione, pazienza, determinazione, la capacità di scelte spregiudicate, anticonformiste, e di affrontare difficoltà, sacrifici, pericoli… la capacità di cogliere le luci e le ombre del presente, e il coraggio di guardare avanti, lontano, e di non aspettare che i tempi siano maturi per fare o cercare di ottenere quello è giusto. Perché, come spiega Anna Kuliscioff: «Filippo, quando una cosa è giusta… è giusta!»
Per questo Johann Sebastian Bach pensò di far vivere di vita propria il violoncello, e molto probabilmente senza la complicità di Anna Magdalena le sei Suites per violoncello solo non sarebbero come sono; Antonio Boschi e Marieda Di Stefano non esitarono a riprendere, dopo la pausa della guerra, la loro “attività” di collezionisti e mecenati, in piena sintonia con gli artisti che erano tornati a frequentare la loro casa di via Jan; Paolo Borciani, Elisa Pegreffi, Lionello Forzanti e Franco Rossi, «nel deserto di una nazione da ricostruire», si misero a studiare per il loro primo concerto come Quartetto Italiano; Giorgio La Pira e Fioretta Mazzei sognarono e guidarono la rinascita di Firenze dalle macerie materiali, sociali e morali della seconda guerra mondiale; Martin Luther King e Coretta Scott, non cessarono di predicare la non-violenza, Thomas Merton e Dorothy Day di denunciare i mali della società in cui vivevano, di lottare contro la povertà e ogni tipo di disuguaglianza; Piero Corti e Lucille Teasdale decisero di rimanere con i malati nell’ospedale che avevano fondato, nell’Uganda dilaniato dalle lotte tra etnie; Sophia Loren – e Carlo Ponti – portarono sul grande schermo il dramma, la forza d’animo e la consapevole rassegnazione di donne come Cesira, Filumena, Antonietta…
Tutte le storie raccolte in questo libro si nutrono di libertà, coraggio, fiducia in se stessi e nell’altro, in tutte si respira un profondo desiderio di giustizia e di pace, e di bellezza.
Insieme, i protagonisti di queste storie hanno fatto, come meglio potevano, quello che sapevano fare: hanno cantato e predicato, studiato, sperimentato e scoperto, riordinato libri e comprato quadri, suonato e danzato, piantato alberi e coltivato fiori, curato malati e assistito puerpere, pregato e insegnato, fatto politica e organizzato convegni, scritto libri, fondato riviste, monasteri e scuole…
A modo loro, dove si trovavano o dove hanno pensato di dover andare, hanno sparso semi di
luce.