Il rischio delle atomiche affidate agli automatismi: nel 1983 il mondo fu salvato da un uomo che pochi conoscono
Il pericolo dei sistemi nucleari affidati agli automatismi balza in prima pagina del quotidiano “Il Manifesto” (27 febbraio) con la motivazione: “Questi sistemi di lancio di missili nucleari non sono più quelli ai tempi della guerra fredda quando alcuni allarmi per errore vennero scongiurati dalle decisioni di eroici ufficiali di disubbidire alle consegne che avrebbero loro imposto di ordinare la ritorsione nucleare. Il più noto fu il colonnello Petrov…”.
Su Petrov torna anche il “Corriere della Sera” che rievocando i giorni caldissimi del settembre 1983, quando la difesa aerea sovietica distrusse il Korean Air Lines 007, entrato per sbaglio nello spazio aereo dell’Urss, con 269 persone a bordo. La tensione fra le due Superpotenze era allo zenit, il presidente Ronald Reagan ordinò l’allerta nucleare. “Il 26 settembre, intorno alla mezzanotte, i satelliti sovietici segnalarono alla base di Serpukhov-15 un missile intercontinentale americano Minuteman in arrivo. Poco dopo ne vennero segnalati altri 4. Ma Stanislav Petrov, l’ufficiale in comando, invece di avvisare subito i superiori come voleva la procedura, attese. L’avesse rispettata, avrebbe sicuramente scatenato la rappresaglia nucleare sovietica. Passarono 23 interminabili minuti. Petrov pensò che se gli Stati Uniti avessero voluto attaccare l’Urss, non avrebbero usato solo 5 ma centinaia di missili atomici. Aveva ragione, era un falso allarme causato da un riflesso del sole. Probabilmente quell’uomo salvò il mondo dalla catastrofe”.
Alla storia di quell’uomo eroico e di quella notte cruciale per il mondo, il mio blog aveva dedicato un ampio racconto. Lo riprendo nei suoi brani centrali.
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