1962, il mondo fu salvato da un capitano coraggioso che col suo NO evitò l’Apocalisse nucleare
Eroi svelati | L’attualità della memoria
testo di Viktor Gaiduk e Salvatore Giannella / Oggi – Reprint
1962, il mondo fu salvato da un capitano coraggioso che col suo NO evitò l’Apocalisse nucleare
Eroi svelati | L'attualità della memoria
testo di Viktor Gaiduk e Salvatore Giannella / Oggi – Reprint
Al ritorno in patria Arkhipov fu arrestato e processato. Un premio alla memoria che assegnai nel 2003 alla moglie Olga e alla figlia Ylena a Sassocorvaro, nel Montefeltro marchigiano.
Un racconto che pubblicai sul settimanale Oggi del 30 ottobre 2002 per ricordarci quanto la pace sia preziosa.
Viktor Gajduk (Mosca, 1944 - 27 dicembre 2019) è stato un politologo e critico letterario russo. Membro dell’Accademia delle Scienze di Russia. Laureato nel 1968 all’Accademia delle Lingue di Mosca, ha proseguito gli studi a Ginevra specializzandosi in italianistica; dal 1968 al 1991 è stato segretario della Commissione Dantesca dell’Accademia russa delle scienze. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo aveva insignito, nel 2004, del titolo di Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana per meriti in campo scientifico e culturale. Aveva collaborato con i giornali diretti da Salvatore Giannella in varie occasioni. Un maestro culturale da non dimenticare.
Due uomini avevano in pugno il destino della Terra nel 1962, anno della crisi seguita all’installazione di basi missilistiche sovietiche a Cuba: John Fitzgerald Kennedy e Nikita Sergeevich Kruscev. Ognuno di loro due avrebbe potuto, in quell’ottobre del ’62, dare l’ordine di cominciare la terza guerra mondiale, la più pericolosa dell’intera storia dell’umanità, perché non era mai accaduto prima che due nazioni stessero per usare armi nucleari capaci di incenerire una dozzina di volte il pianeta. Ma c’erano anche tre ufficiali della Marina militare russa che avrebbero potuto prendere quella decisione fatale. Ignorati sia da Kennedy che da Kruscev. Di loro il mondo non ha saputo niente per 40 lunghi anni. Solo da qualche giorno conosciamo il dettaglio agghiacciante che fu il niet, il NO deciso di uno dei tre ufficiali, il capitano di fregata Vasilij Arkhipov, a evitare l’Olocausto nucleare. Nella diabolica corrida tra le navi e gli aerei americani con i sommergibili sovietici, nelle ore più drammatiche di quei tredici giorni che fecero tremare il mondo, Arkhipov fu la sola persona a non perdere il controllo della situazione e il senso della realtà.
Solo da qualche giorno scopriamo (insieme all’amarezza di non poter dire “grazie” nelle orecchie di questo salvatore del mondo, prima arrestato dai suoi stessi connazionali e poi morto) che quel controllo era sfuggito a molti, in quei giorni. Lo scopriamo grazie alle rivelazioni di un convegno tenutosi domenica 13 ottobre 2002 all’Avana, la capitale cubana, che ha riunito i protagonisti ancora in vita di quella crisi: c’era, naturalmente, Fidel Castro. C’era Robert McNamara, all’epoca segretario alla Difesa. C’erano lo storico Arthur Schlesinger e Ted Sorensen, all’epoca consiglieri di Kennedy. C’era il direttore degli Archivi della sicurezza nazionale, Tom Blanton.
Casa Bianca (Washington D.C.), 29 ottobre 1962. Il presidente USA John Fitzgerald Kennedy con il segretario alla difesa Robert McNamara, durante un consiglio di sicurezza.
Dal 16 ottobre, due giorni dopo la pubblicazione delle foto scattate dai satelliti americani, era in vigore il blocco navale intorno a Cuba. L’aveva deciso Kennedy. Che fosse un blocco vero e proprio e che le unità americane avessero l’ordine di ricorrere alle armi per farlo rispettare, è dimostrato da quanto al convegno (per la prima volta) ha raccontato il capitano John Peterson:
Cristobal (Cuba). La foto scattata da un aereo-spia americano mostra le postazioni di lancio dei missili sovietici portati nell’isola da navi partiti dalla Russia e puntati verso gli Stati Uniti, distanti 150 chilometri.
Una mappa che mostra le installazioni missilistiche sovietiche, sul suolo cubano, note agli americani.
Un missile balistico sovietico a medio-raggio R-12 esibito nel corso di una sfilata militare nella Piazza Rossa a Mosca (archivio CIA).
Un sommergibile nucleare russo. Durante la crisi di Cuba, furono impiegati quattro sottomarini della 69* Brigata della Flotta Nord, contrassegnati dalla lettera B (da Bolshoi, “grande”) e dai numeri 4, 36, 59 e 130. Arkhipov era imbarcato sul B-59.
Conclude Agafonov, indicando per la prima volta quella che era stata l’ora X dell’apice della crisi:
Vasilij Arkhipov (Zvorkovo, 30 gennaio 1926 – Zheleznodorozhny, 19 agosto 1998), l’ufficiale della Marina sovietica che con il suo No al lancio di un missile a testata atomica durante la crisi di Cuba salvò il mondo da un conflitto nucleare.
Fate attenzione alle ultime parole in corsivo: nascondono l’episodio chiave della storia del mondo. Per far partire il siluro atomico contro l’incrociatore americano e innescare la terza guerra mondiale, sarebbe bastata al comandante l’approvazione dei suoi due vice: per il lancio servivano tre “sì”: Savitzkij e Masslenikov avevano detto “sì”. Arkhipov invece fu deciso: “No, noi non lanciamo!”. Un voto contro due. Il B-59 emerse e si arrese. E la Terra continuò a ruotare, e le notti a inseguire i giorni. Grazie, capitano Arkhipov.
Il braccio di ferro per la crisi dei missili a Cuba tra il presidente americano John Fitzgerald Kennedy e il leader russo Nikita Kruscev.
Vasilij Arkhipov in divisa da militare. È stato il direttore degli Archivi della sicurezza nazionale di Washington, Tom Blanton a rivelare nel 2002: “Arkhipov ha salvato il mondo”. A lui è dedicato il documentario "Vasilij Arkhipov - Odissea sotto i mari" (2008 / durata 43'), con regia di Giuseppe Saponara e sceneggiatura di Salvatore Giannella (gli stessi che hanno firmato il pluripremiato docu-film “La lista di Pasquale Rotondi”, sempre per il programma di Rai Educational “La storia siamo noi”.
A PROPOSITO
A un passo dall’Apocalisse.
Quei tredici giorni
che sconvolsero il mondo
5 dicembre 1962. Un aereo militare americano Lockheed SP-2H Neptune dello stormo VP-18 Flying Phantoms sorvola una portaerei sovietica. La nave cargo è probabilmente l'Okhotsk, in viaggio da Nuevita con 12 aerei IL-28 a bordo.
- 14 ottobre 1962: gli Stati Uniti pubblicano le foto, scattate da aerei-spia e da satelliti, delle rampe lanciamissili sovietiche installate a Cuba, a soli 150 chilometri dalle coste degli Stati Uniti.
- 16 ottobre: il presidente americano John Fitzgerald Kennedy decide il blocco navale dell’isola.
- 27 ottobre: il sottomarino sovietico B-59 viene intercettato al largo di Cuba da unità americane. Solo il sangue freddo degli ufficiali evita lo scontro armato. La contraerea cubana abbatte un U-2, aereo spia americano. Ultimatum americano a Mosca.
- 28 ottobre: Nikita Kruscev decide di ritirare i missili sovietici da Cuba. Il mondo, così, è salvo.
Non ho parole! Bellissimo sapere e sapere bene. Grazie
(via mail)
Grazie, Salvatore, per il ricordo del coraggioso capitano russo Vasilij Arkhipov che ci salvò dall’apocalisse atomica. Ti confermi il narratore intenso e asciutto che ben conoscevo. Un abbraccio affettuoso da Luca
Grazie, caro Luca, per queste parole gentili e generose, ancor più importanti data la fonte autorevole da cui arrivano. Buona fortuna (s.g.)
adesso nell’era cosi detta antropocenica la speranza e’ che i potenti di questo stupendo pianeta ascoltino le parole di FRANCESCO Papa
Sono passati 59 anni ,7 mesi e 1 giorno, dalla sua decisione di spegnere “ Grazie a DIO”, gli ardori della guerra, della MORTE. Carissimo eroico capitano Vasilij Arkhipov, stasera pregherò per la sua Anima.
In qualunque posto si trovi DIO lo abbia in Gloria ETERNAMENTE.
Grazie Ancora e Infinitamente Grande Ammiraglio, il minino da parte mia, Vasilij Arkhipov. Non Lo Dimetichero’MAI.
Tra le news sulle attività di Papa Francesco e le info utili alla comunità cattolica, la Radio Vaticana (nata nel 1931) ha trovato la finestra informativa per rievocare la crisi dei missili a Cuba e i 13 giorni che 60 anni fa sconvolsero il mondo.
Al sottoscritto è toccato di ricostruire il ruolo decisivo avuto dal capitano della Marina sovietica Arkhipov che, con il suo NO al lancio di un missile nucleare sugli Stati Uniti, impedì lo scoppio della terza guerra mondiale. Qui di seguito il link al podcast della trasmissione “Il mondo alla radio weekend” condotto con efficacia dal giornalista Marco Bellizi, che ringrazio. Il mio intervento è dal minuto 12 al 19,
Il mondo alla Radio weekend (15.10.2022), Radio Vaticana