Poteva la Mostra del Cinema di Venezia ignorare il centenario della nascita di Tonino Guerra? Se, per uno di quei paradossi che piacciono agli scrittori di fantascienza, si potessero cancellare di colpo tutte le sue sceneggiature – o anche solo le invenzioni che hanno arricchito i copioni di tanti film italiani dagli anni Cinquanta in poi – il cinema nazionale ne uscirebbe talmente monco e impoverito da risultare probabilmente irriconoscibile. E il suo contributo appare così rilevante che la consueta formula “con la collaborazione di Tonino Guerra” andrebbe probabilmente rovesciata, per riconoscere che sono stati i Fellini, gli Antonioni, i De Sica, i Monicelli, i Petri, i Rosi, i Taviani, i Tarkovskij, gli Anghelopoulos e via elencando, ad accettare di collaborare con Tonino Guerra alla costruzione di un lungo, ininterrotto film di poesia che attraversa la storia del nostro cinema e quella, assai più grande, del nostro stesso Paese.

Tonino Guerra e Lora Guerra

Tonino Guerra con la moglie Lora Kreindlina, che gli ha regalato il continente Russia.
Tonino e Lora si incontrarono a Mosca nel 1975 e si sposarono due anni dopo. Lora sarà presente
a Venezia nella giornata dedicata a Tonino.

Per ricordarlo nella Mostra ch’ebbe modo di frequentare un numero infinito di volte nei decenni trascorsi dal suo esordio di sceneggiatore, abbiamo scelto un piccolo, bellissimo film d’animazione (Dolgoe putescestvie / Il lungo viaggio di Andreij Khrzhanovskij, uno dei più affermati registi dell’animazione russa: in apertura un fotogramma dal film) che Tonino Guerra non ha soltanto ideato e sceneggiato, ma al quale prestò la sua voce fuori campo per accompagnare le immagini che sono l’omaggio più bello fatto al grande amico Federico Fellini.

Abbiamo poi chiesto a Wim Wenders e a Giuseppe Tornatore di voler condividere con noi i ricordi della loro esperienza di lavoro con Tonino Guerra, affidati a due brevi messaggi video.

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Andrea Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1961), pluripremiato compositore di oltre cento colonne sonore per film firmati da registi di fama internazionale tra i quali Ettore Scola, Rob Marshall, Terry George, Griffin Dunne, Maneesh Sharma, Zhang Yuan, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Giuseppe Bertolucci, Gabriele Muccino, Riccardo Milani, Roberto Faenza… Andrea è stato eletto nel 2020 nell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna i premi Oscar.
Sarà presente anche lui nella giornata di Venezia dedicata al padre, Tonino.

¹ Alberto Barbera (Biella, 1950), critico cinematografico, si è laureato in Lettere Moderne con una tesi in Storia e Critica del Cinema. Ha ricoperto incarichi in prestigiose sedi italiane e internazionali. Dal 2011 è subentrato a Marco Muller nella carica di direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il testo è tratto dal sito della Biennale: labiennale.org

A PROPOSITO/ LA SINOSSI DEL DOCUMENTARIO

Sbarca in laguna

il lungo viaggio di Fellini

sognato da Guerra

Andreij Khrzhanovskij, regista

Andreij Khrzhanovskij, uno dei più affermati registi dell’animazione russa, autore de “Il lungo viaggio” di Tonino Guerra presentato mercoledì 9 settembre alla Mostra internazionale del cinema a Venezia.

Un bel giorno Federico Fellini, Giulietta Masina, la Gradisca, Cabiria, Zampanò e tanti altri personaggi dei suoi film, si imbarcano su una nave e partono tutti insieme per un’allegra crociera, che termina, però, come molte pellicole del maestro riminese, con un finale decisamente malinconico. Poteva essere la trama di un film autobiografico, uno dei tanti che Fellini ha immaginato senza poter realizzare: invece, questa è la storia sottile che tiene insieme, come una favola, un’idea e una sceneggiatura di Tonino Guerra (che accompagna con la sua voce le immagini), con un cartone animato prodotto in Russia e diretto da Andrej Khrzhanovskij, uno dei più affermati registi dell’animazione russa.

Dolgoe putescestvie è anch’esso, in un certo senso, un film di Fellini: perché le figure animate che lo percorrono sono tratte dalle centinaia di ritratti, schizzi, bozzetti, che il regista riminese aveva l’abitudine di disegnare durante la fase di preparazione delle sue opere, sul set, o magari sul tovagliolo di carta di un ristorante dopo aver notato un volto che per qualche motivo gli interessava.

Tutto è cominciato da un sogno, che ho fatto veramente”, ha raccontato Tonino Guerra, amico di Fellini per tutta la vita. “Ho sognato che salivo a bordo del transatlantico Rex con Federico, Giulietta, e la miriade dei suoi personaggi. Una piccola idea, da cui è nata la mia storia”.

La scheda

Regia Andreij Khrzhanovskij
Produzione Skola-studio “SHAR” Gosudarstvennyi Komitet Rossijskoj Federacii po kinematografii (Comitato nazionale russo per la cinematografia), con la collaborazione della Fondazione Fellini, Rimini
Durata 21’
Paesi Russia
Anno 1997
Interpreti (animazione); voce di Tonino Guerra
Sceneggiatura Tonino Guerra
Fotografia Ludmila Krutovskaya
Montaggio G. Smirnova
Scenografia Gelij Arkadyev, Andreij Andriyanko, Lilia Guskova
Musica Aleksandr Marcenko
Suono Vladimir Kutuzov
Animazione A. Abarenov, N. Bogomolova, G. Zebrova, Y. Kuzyurin, D. Kulikov, L. Mayatnikova, P. Petrov, G. Sokolskij, V. Ugarov, N. Fedosova

Da “Tonino Guerra 100: stop agli eventi ma non ai ricordi”:

  1. Edoardo Turci e l’infanzia del poeta. Uno storico locale di Sant’Angelo di Gatteo (da dove proveniva la madre di Tonino) rievoca i primi anni della grande firma del cinema in coincidenza con il centenario della sua nascita. È il primo dei contributi che leggerete su Giannella Channel. A seguire: un testo ritrovato di Sepulveda, al quale auguriamo una completa guarigione
  2. La scintilla poetica scoccata nel lager. La prigionia in Germania vede Tonino farsi Omero per i suoi compagni di sventura che con lui condividono il dialetto romagnolo. Per fortuna un medico ravennate, Gioacchino Strocchi, scriverà un diario dettagliato di quei giorni insieme, annotando i testi poetici che Antonio crea e recita ai compagni. Al ritorno in Romagna quei testi diventano un libro e la poesia resta in lui un nutrimento per l’anima
  3. Il giorno che disse grazie, dopo 66 anni, a un angelo di Verona. Nella Giornata della poesia, dieci anni fa, fui testimone di una storia degna di un film di Tonino e Fellini. Dalle fila di un teatro veronese si concretizzò a sorpresa la figura di una pasticcera che, a suo rischio, aveva portato dolciumi e sapone a Tonino prigioniero dei nazifascisti in quella città veneta, in attesa di essere trasferito via treno nel lager
  4. Il giorno in cui mi presentò Eliseo, il Socrate della Valmarecchia. Un noto fotoreporter accompagna il cantore della valle all’incontro con il saggio curatore di un orto. E le ore si riempirono di poesia e di ironia in questa quarta puntata del viaggio per il centenario di Tonino Guerra (testo e foto di Vittorio Giannella per Giannella Channel)
  5. Il giorno in cui accese il fuoco del teatro alle porte di Milano. Il fondatore e direttore di Emisfero Destro Teatro risponde al nostro appello rievocando il festival e l’incontro a Cassina de’ Pecchi che illuminò il futuro artistico suo e di tanti altri giovani di quel borgo lombardo
  6. Il giorno in cui donò, a me regista, la neve sul fuoco. Marco Tullio Giordana doveva girare, nel film “La domenica specialmente”, l’episodio più poetico, tra fascino della sensualità e tristezza della solitudine. Ma quel titolo era appesantito da un mattone. Un viaggio a Pennabilli e da Tonino nasce un’idea e un incontro con due donne straordinarie: Maddalena Fellini, sorella di Federico il Grande, e per il provino, Monica Bellucci
  7. Il giorno in cui mi ricordò che un paese ci vuole. Valentina Galli si stava laureando a Bologna e la tentazione di restare in città era forte. Ma l’incontro con Tonino le fece cambiare idea e ora insegna nella sua Valmarecchia
  8. Il giorno in cui il poeta si mise a dare i numeri. Il direttore del Museo del calcolo Renzo Baldoni rievoca l’inaugurazione delle stanze dedicate al far di conto. Con un rammarico: non aver potuto dirgli che le zone del cervello stimolate da un poeta o da un matematico, sono le stesse
  9. Il giorno in cui insegnò a noi tedeschi come rendere poetico il paesaggio. Roland Guenter, storico dell’arte da Eisenheim, racconta i festeggiamenti virtuali per il centenario nel parco creato sul Reno nel nome di Tonino e rievoca le lezioni di architettura poetica ricevute da lui e da altri studenti a Pennabilli, decisive per dare alla Ruhr un volto seducente per i turisti culturali
  10. Il giorno in cui mi parlò di Serafim, il santo che dava miele agli orsi. A Gianfranco Angelucci, scrittore e sceneggiatore amico di Fellini, il centenario del poeta del cinema che stiamo festeggiando sul blog, ispira un emozionante video e una lettera aperta a Tonino, con una inedita rivelazione spirituale
  11. Il giorno in cui mi regalò la sua gigantesca anima. Enrica, moglie di Michelangelo Antonioni, rievoca il primo e l’ultimo giorno in cui, tra rumori sapori e ricordi, incontrò il poeta del cinema
  12. Il giorno in cui giocò con la mia Gatta Danzante. Il pittore bolognese dei giardini Antonio Saliola, con rifugio creativo nella Valmarecchia, rievoca la favola di un pomeriggio in cui, sotto i suoi occhi stupiti, il suo felino fece le fusa al poeta del cinema, volteggiando come non mai. A seguire, un singolare documento: i pizzini di Tonino a Lora, sua signora, sulla legione di gatti in casa
  13. Il giorno in cui capii come nacque l’urlo in Amarcord “Voglio una donna!”. Uno storico romagnolo, Davide Bagnaresi, rievoca un incontro con Tonino Guerra in piazza a Bologna sui retroscena del film da Oscar e svela il ritaglio di cronaca che diede vita alla scena con Ciccio Ingrassia. A seguire, i consigli di Tonino per i bravi sceneggiatori
  14. Il giorno in cui assistetti all’incontro tra due grandi italiani: Tonino Guerra ed Enzo Biagi. Rita Giannini, biografa del poeta del cinema, rievoca l’inedito faccia a faccia nello studio in Galleria, a Milano, del popolare giornalista: due emiliani romagnoli, nati entrambi nel 1920, emozionati e liberi di raccontarsi a ruota libera
  15. Il giorno in cui fece cadere la pioggia sulla riviera bollente. Un grande giornalista romagnolo, Giancarlo Mazzuca, rievoca l’incontro a Cervia con il poeta solare fino al midollo che sapeva anche essere l’uomo della pioggia. A seguire: il regalo iridato di Tonino al fotoreporter Daniele Pellegrini
  16. Il giorno in cui conquistò il cuore di medici e infermieri. Il noto pediatra Italo Farnetani rievoca le parole con cui Tonino Guerra commosse 1.200 congressisti a Rimini, richiamando da poeta del cinema l’insegnamento di Ippocrate
  17. Il giorno in cui Sergio Zavoli lo salutò con parole eterne. Del grande giornalista appena scomparso ricordiamo lo speciale addio che diede a Tonino una primavera del 2012 a Santarcangelo
  18. Il giorno in cui mi disse: “Amico poliziotto, scrivi le tue storie gigantesche”. Uno 007 dell’Antidroga, Nicola Longo, incontra il poeta che lo esorta a pubblicare le sue avventure, consegnandogli le chiavi di casa per scriverle. E lo presenta a Fellini intenzionato a girare, dopo la Dolce vita, un film sulla Mala vita
  19. Il vescovo rievoca il giorno in cui Tonino pose le sue radici in un popolo d’onore. L’arcivescovo emerito di Ferrara monsignor Paolo Rabitti, già a capo della diocesi di San Marino e Montefeltro, rievoca il legame speciale che s’instaurò con il visionario poeta del cinema giunto tra i pennesi dopo aver lasciato Roma. A seguire: Mamma Penelina e il Signore: “Lui mi capisce”