Questa settimana la scelta tra le più belle lettere ai direttori cade su poche ma significative parole spedite 1) al Messaggero Veneto da un lettore di Spilimbergo (Pordenone) che, in mancanza di ricezione dei programmi della Tv di Stato, provocatoriamente, si domanda: “Canone da pagare anche se non si vede la Rai? Allora voglio il bonus bebè” e 2) al Corriere della Sera da un internauta che segnala la sua (e di tanti altri: a loro si rivolge principalmente il nostro blog “al positivo” Giannella Channel) voglia di leggere storie positive per bilanciare la marea di cose negative riversate quotidianamente nella mente degli italiani. Leggiamole.
Il boom bebè e il caro canone TV
Dopo aver letto la risposta della Rai al lettore Corva, in cui l’emittente ribadisce che il canone è dovuto anche in caso di mancata ricezione in quanto tassa su apparecchi abilitati alla riproduzione di programmi televisivi, ho deciso di chiedere il bonus bebè: non ho figli ma sono titolare di un organo atto alla riproduzione.
Arturo Presotto, Spilimbergo (Pordenone)
Notizie negative. E quelle positive?
Ho notato che le cose negative, giustamente denunciate, sono le più portate all’attenzione dell’opinione pubblica. Spesso dopo aver visto queste trasmissioni, mi domando: ma l’Italia è questa, solo questa? Ma perché, dopo aver illustrato le cose che non vanno che sono da denunciare, in parallelo non si evidenzino anche le cose che vanno bene? Il momento storico non è certamente dei migliori, però se guardiamo sempre da una sola parte, finiremo soltanto per deprimerci e perdere fiducia nel nostro futuro. Forse un minimo di speranza aiuterebbe a vivere meglio e a essere meno depressi e tristi.
Sergio Pagani