L’arte rubata riappare dalla sabbia vulcanica di Valerie: e al Maio di Cassina, alle porte di Milano, riparte il progetto del museo dei capolavori perduti

Dopo il periodo di riposo dovuto alla pandemia, il Maio (Museo dell’arte in ostaggio e delle grafiche visionarie), sorto nel 2015 a Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano, con l’intento di ricordare agli italiani le opere d’arte razziate principalmente dai nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale e ancora “prigioniere di guerra”, è tornato a ospitare artisti di levatura internazionale. È stata la volta di Valérie Rauchbach, parigina, “artista della sabbia” e anche scrittrice e docente all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Val de Seine, rimasta colpita dalla visita al piccolo ma suggestivo museo della memoria fatta due anni fa. La scultrice francese ha voluto portare nel torrione seicentesco di via Trieste, nella corte Pacchioni e Rotondi, la sua personale mostra “Rinascere”.

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