Varese-Ligure

Vista aerea di Varese Ligure, primo borgo rurale eco-compatibile d’Italia:
la conformazione evoca il simbolo dell’euro.

varese-ligure-guida-turisticaMaurizio Caranza: nel Rapporto di Legambiente sui Comuni Rinnovabili, compilato con spirito bipartisan, compariva solo questo nome di un amministratore pubblico e il motivo è presto spiegato. L’uomo al quale è intitolato il premio per i migliori Comuni delle Energie Rinnovabili è stato sindaco di Varese Ligure, nell’entroterra spezzino, per 14 anni, e poi vice sindaco accanto alla donna che gli era succeduto (Michela Marcone, 55 anni, a sua volta destinataria di elogi bipartisan, da Beppe Grillo che la definì “il miglior sindaco d’Italia“ a riconoscimenti della Regione Liguria e della Unione Europea, fino alle riviste, l’ultima Weekend In Auto).

Si legge nel Rapporto:

Scomparso prematuramente due anni fa, Caranza ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che in questi anni hanno guardato con interesse alle fonti rinnovabili. Da assoluto pioniere, fece installare due torri eoliche nel Comune, incentivò l’uso del fotovoltaico e avviò un progetto di valorizzazione e innovazione ambientale che ha ricevuto numerosi premi nazionali ed europei proprio per i risultati prodotti.
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Il sindaco pluripremiato per il rinnovamento eco-compatibile di Varese Ligure in una foto del 2004: Maurizio Caranza è con l’allora sua vice Michela Marcona, poi succedutagli. Nel 2014 è stato eletto primo cittadino Gian Carlo Lucchetti.

Nel 2004 se n’era accorto anche l’UE della straordinaria marcia di questo borgo ligure di 2.000 abitanti sparsi in 27 frazioni, diventato simbolo di una Liguria “pulita” che cerca di invertire la rotta dopo anni caratterizzati da una disordinata crescita turistica e urbanistica ancora presente, a leggere Il partito del cemento, di Ferruccio Sansa e Marco Preve (editore Chiarelettere).

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La targa che ricorda i meriti, riconosciuti in Italia e in Europa, del sindaco “pioniere”, Maurizio Caranza.

Nell’istruttoria della UE c’era già tutto sulla strategia vincente di questo borgo. In pochi anni ha fermato lo spopolamento, triplicato il turismo, creato 160 nuovi posti di lavoro nella filiera agricola, raggiunto il 60% di agricoltura biologica (oltre 2.500 ettari coltivati bio, densità record in Italia, con 2.500 capi tra bovini e caprini e 100 aziende biologiche, tanto da far meritare al territorio l’appellativo di Biodistretto della Val di Vara) e prodotto energia da fonti rinnovabili sufficiente per le proprie necessità. Maurizio Caranza era volato a Berlino a ricevere dalle mani del Commissario europeo Loyola De Palacio il premio della UE Promoter 100 riservato al “Comune rurale europeo che ha seguito il più completo e originale progetto di sviluppo sostenibile”.

“Era un paese che stava morendo, ora è risorto”, sintetizzò efficacemente il sindaco Caranza sul palcoscenico europeo.

Dieci anni fa Varese Ligure non la conoscevano neppure a La Spezia ed era destinato a morire per invecchiamento. Ci siamo dati da fare e abbiamo ribaltato la situazione. Oggi la popolazione è stabile, con 15 nascite l’anno; il turismo vive 6 mesi su 12; produciamo latticini, carne e verdure in eccedenza, tutto rigorosamente biologico.
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Nel novembre 2013 la “Domenica del Corriere” digital, nata per Corriere.it / Buone notizie da un’idea di Salvatore Giannella, per i testi, e di Giacomo Giannella / Streamcolors per le immagini) era dedicata a Francesco Isella, il primo bimbo nato dopo 67 anni in una delle 27 frazioni di Varese Ligure, Lissa. I genitori: Michele e Sabrina Frigerio, arrivati qui dalla provincia di Lecco nel 2008. Hanno messo radici a Lissa per amore della natura e richiamati dalla fama di primo borgo eco-compatibile d’Italia.

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Michele Isella, 46 anni, e Sabrina Frigerio, 35, con Francesco, il primo bimbo nato nel 2013 dopo 67 anni nella frazione di Varese Ligure, Lissa. La coppia ha avuto un secondo figlio.

Il progetto ha come fiore all’occhiello l’uso delle energie rinnovabili: “Oggi nel nostro territorio viene prodotto in questo modo e ceduto all’Enel oltre il 300% dell’energia, cioè il triplo di quanto consumiamo”, ci aggiorna il sindaco Gian Carlo Lucchetti, un funzionario pubblico in pensione. Si è mirato anche al risparmio “e al coinvolgimento di tutti gli attori del territorio” (scuole, agricoltori, cooperative, commercianti, associazioni). Queste installazioni rendono autosufficiente il Comune dal punto di vista energetico. Più in generale il programma ha raggiunto una riduzione di rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata, i benefici ambientali e di salute dovuti all’agricoltura biologica che rappresenta il 60% della produzione totale. L’elemento singolare è anche che queste iniziative non servono solo a raccogliere premi, ma apportano benefici tangibili ai cittadini. Tutta la popolazione è coinvolta in questa sorta di esperimento virtuoso e i negozi, le locande, le piccole aziende, le cooperative hanno tutte la certificazione ambientale di qualità.

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L’agricoltura costituisce un pilastro dell’economia locale.

Oggi Varese Ligure ha conosciuto una nuova vita. La popolazione è stabile con 2.000 abitanti e 15 nascite all’anno. Il lavoro è garantito dai settori dell’agricoltura biologica e della produzione di energia rinnovabile. L’esempio di Varese Ligure è da studiare e da ammirare. È la concretizzazione di come la via dello sviluppo sostenibile, pur tra difficoltà legate alla crisi generale, sia perseguibile e “possibile” quando gli amministratori locali e la cittadinanza riescono ad avviare una sinergia e una collaborazione a 360 gradi.

È quindi “il gioco di squadra” a dimostrarsi premiante. Tutta la popolazione è coinvolta nel portare avanti il progetto di sviluppo sostenibile insieme al tessuto produttivo fatto di negozi, aziende e cooperative e insieme alle amministrazioni pubbliche. Non esiste alcun sconvolgimento sostanziale ma solo la “reale” volontà di costruire insieme uno sviluppo alternativo e vincente, con auspicabili fondi pubblici e privati. Varese Ligure ce l’ha fatta e oggi il suo modello tende a essere imitato anche altrove.

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Sergio Traverso, direttore della Cooperativa casearia “Val di Vara”.

La Venezia ligure

Oggi nella cittadina ligure regna l’armonia e la pace, ma non è sempre stato così. Il territorio nacque da una divisione tra due casate nobiliari che si contendevano il feudo a suon di spada: i Fieschi e i Pinelli. Varese Ligure sorge strategicamente all’intersezione del fiume Vara con il torrente Crovana e questo nel corso dei secoli ha costituito una gran fortuna per scambi commerciali e culturali. Il professor Enzo Delucchi, insegnante di lettere in pensione e pirografista (pittura su legno con fuoco), uno degli storici locali, mi svela che agli inizi dell’Ottocento qui si svolgeva una sorta di regata tre gondole, tradizione portata dei signori veneziani che tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 avevano costruito le loro case nobiliari: “La piccola Venezia ligure aveva ben cinque chiese, simbolo di ricchezza e scrigno per pitture barocche, ma oggi di chiese ne restano tre”.

La città è tripartita, per così dire: il Borgo Rotondo; il nucleo più antico, il Quartiere Grecino, a ridosso tra il Vara e il Crovana; e la via delle case nobiliari barocche. Inoltre vanta un bel castello restaurato negli anni ‘60 e la Torre civica, ovvero quel che resta del convento agostiniano di Santa Croce.

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Castello Fieschi, nel cuore di Varese Ligure.

Validi motivi per visitare il borgo modello? L’ex sindaco Michela Marcone li elenca così:

  1. per il centro storico con la sua particolare struttura urbanistica, che vedendolo dal cielo ricorda l’euro ed è alla base del nostro motto (“l’Europa nel cuore”), che si coniuga con un’offerta turistica capace di trasmettere i valori di un grande passato storico in un clima accogliente e ospitale;
  2. per i prodotti biologici legati alla terra e al bosco, in particolare carne e latte;
  3. per ricostruire un modello di vita valido per chi ci vive e per chi viene come turista a cercare un ritorno alla natura e alla semplicità.

La nuova sfida all’orizzonte è il risparmio energetico, soprattutto la pubblica illuminazione. Il sindaco Lucchetti aggiorna: “Abbiamo sostituito le vecchie lampadine con nuove a led, portando a casa un ulteriore risparmio alla voce energia”. Per dare un futuro più leggero, ora che è più solido, al borgo pluripremiato per le sue buone pratiche in campo ambientale certificate dal riconoscimento ISO 14001 (primo Comune in Europa a riceverlo) che può essere un valido insegnamento per molte realtà locali italiane.

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Fotogallery

Varese Ligure

in portfolio

con gli occhi di Vittorio Giannella*

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Varese Ligure, borgo con 27 frazioni in Val di Vara.

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Castello Fieschi, nel cuore di Varese Ligure.

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A due passi dal castello, la chiesa di San Filippo Neri.

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Un pilastro del Biodistretto è l’allevamento di bovini e di ovini, con migliaia di capi.

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L’agricoltura costituisce un pilastro dell’economia locale.

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I monti liguri attorno a Varese Ligure portano a valle acque limpide di torrenti.

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Sergio Traverso, direttore della Cooperativa casearia “Val di Vara”.

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Confezioni di pomodori biologici della Cooperativa “Val di Vara”.

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La prima torre eolica sulle alture di Varese Ligure.

Vittorio Giannella (Trinitapoli, BT, 1961) ha fatto delle sue passioni (natura, fotografia, viaggi) un affascinante lavoro. Collabora da anni con riviste come Bell’Italia, Touring, Bell’Europa, Travelglobe, WeekendIn, Confidenze, Donna Moderna, Madre e all’estero con Terre Sauvage, Der Spiegel, Geo, New York Times e con la collaborazione di Airone della Giorgio Mondadori e UNESCO ha realizzato un reportage sulla Micronesia. Ha vinto numerosi premi tra cui il “Tourism Photo of the Year” di Singapore, cioè la foto più rappresentativa della città Stato pubblicata tra tutte le riviste mondiali nel 1995. Tre primi premi Agfa Gevaert. Ha realizzato con il gruppo editoriale Motta un libro sui parchi naturali d’Abruzzo. La sua mostra itinerante ha un titolo eloquente: “Quando fotografia fa rima con poesia”, ritratti di paesaggi che hanno ispirato le più belle parole di poeti e scrittori. Alcune foto sono state usate per campagne pubblicitarie di Airone, compagnie telefoniche ed enti del turismo.


 

UNA MINIGUIDA

Il mosaico dei cento turismi

in natura e di cultura

a Varese Ligure e nei dintorni

Turismi in natura

  • 06b agriturismoAgriturismo
  • 01b fotografia naturalisticaBotanica, itinerari botanici, fotografia naturalistica
  • 17b-canoa-raftingCanoa, Rafting, Gommone
  • 04b campi scuolaEntomologia, campi scuola, vacanze per imparare, biblioteche
  • 07b escursioni biciclettaEscursioni in bicicletta, mountain bike, piste ciclabili
  • 11b-miniereMiniere e archeologia mineraria, geologia, paleontologia, itinerari nei mondi di pietra (per turisti e per specialisti)
  • 15b pesca sportivaPesca sportiva
  • 05b picnic scoutismo vacanze scolastiche familiariPicnic, scoutismo, vacanze scolastiche e famigliari
  • 09b trekkingTrekking a piedi, sentieri natura, passeggiate nel verde
  • 08b turismo equestreTurismo equestre

Turismi di cultura

  • 20b-itinerari-archeologici Archeologia (specialisti), itinerari archeologici (turisti)
  • 24b artigianatoArtigianato e collezioni
  • 25b concerti musica teatroConcerti, musica, teatro, feste, balletto, danze, festival, eventi di costume, folklore
  • 21b itinerari gastronomiciItinerari gastronomici
  • 19b musei e beni storiciMusei e beni storici, architettura, monumenti, castelli
  • 26b strade romanticheStrade romantiche
  • 22b turismo religiosoTurismo religioso (luoghi sacri, convegni, monasteri, cattedrali)

Mangiare e dormire bene

a Varese Ligure

  • ristorante-iconahotel-bnb-iconaAlbergo Ristorante Amici. Via Giuseppe Garibaldi 80, 19028 Varese Ligure. Tel 0187 842139 / email info@albergoamici.com
  • ristorante-iconaA Ca’ du Pipin. Localita Toceto 82 | Fraz. Comuneglia, 19028 Varese Ligure. Tel 0187 849041
  • ristorante-iconaPizzeria Pivazzano. Via Pivazzano 2, 19028 Varese Ligure. Tel 0187 847421
  • ristorante-iconaenoteca-iconaVineria del Borgo. Piazza Vittorio Emanuele 26, 19028 Varese Ligure. Tel 349 225 8737 / email flavio.isaja@gmail.com
  • ristorante-iconaL’osteria du Chicchinettu. Piazza Giuseppe Mazzini 5 | La Spezia, 19028 Varese Ligure. Tel 0187 842052

Altre coordinate utili:

Varese Ligure VSD

(Venerdì Sabato Domenica)

 

Sette cose da fare in un weekend ideale nel borgo ligure. Consigli d’autore (in questo caso, di uno degli storici locali: il professor Enzo Delucchi) per una sosta arricchente, per sentirsi parte di un luogo, per scoprire le luci della notte e il chiarore dell’alba. Fermarsi un po’, prima di ripartire.

 

 

  1. Ammirate le movimentate strutture del medioevale castello Fieschi e il turbinante girotondo degli archi nella piazza recinta da portici dell’antico borgo;
  2. Superate ogni angolo di pittoresche visioni nel susseguirsi di eleganti portali, porticati, decorazioni architettoniche e botteghe;
  3. Ascoltate il canto perenne delle acque correnti del Vara e del Crovana;
  4. Aspirate a pieni polmoni l’aria fresca e pulita del territorio, certificata da numerosi e qualificati controlli (ISO 14001 ed EMAS) che hanno verificato l’assenza di agenti inquinanti come ossido di carbonio, inquinamento acustico ed elettromagnetico;
  5. Gustate i dolci tipici come la “fecola” o i “gobeletti” (il nome nel dialetto locale significa “cappelletti” e deriva dal fatto che, in passato, si usavano due apposite formine per prepararli: una per la base e l’altra (cappelletto) per ricoprire il dolcetto ripieno di marmellata), gli inimitabili formaggi e insaccati e la saporita carne biologica;
  6. Visitate le chiese custodi di artistici tesori (come l’Apparizione della Vergine a San Francesco Saverio, opera attribuita a Gregorio de Ferrari, nella chiesa di San Filippo Neri consacrata nel 1676) o i Cristi processionali, i fanali indorati con oro zecchino e i pastorali in legno nell’Oratorio dei Santi Antonio e Rocco;
  7. Passeggiate su strade e sentieri che attraversano campi e boschi e salendo lungo gli innumerevoli percorsi per il trekking (alcuni dei quali collegati all’Alta Via dei Monti Liguri) potrete ammirare panorami sempre più vasti, rasserenanti e suggestivi.

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5. Continua. Prossima tappa: Amalfi
e la costiera amalfitana.

2017-anno-dei-borghi-viaggio-italiano* Testo adattato dal mio articolo pubblicato su EU – La mia Energia, in viaggio tra Energia e Utopia, inserto del bimestrale La mia energia, della Sprea Editori, agosto-settembre 2009. Le tappe di questa “geografia della memoria”, che toccherà tante altre eccellenze della piccola Italia, regione dopo regione dalle Alpi al Gennargentu, hanno riguardato

  1. Montefalco (Perugia) e i borghi ideali dell’Umbria;
  2. Valsinni (Matera), sulle tracce della poetessa Isabella Morra con i borghi ideali della Basilicata;
  3. Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila), borgo recuperato e reso modello di attrattività turistica, commerciale e culturale;
  4. Volpedo (Alessandria), il borgo del pittore del Quarto Stato, Pellizza;
  5. Varese Ligure (La Spezia), comune pioniere sulla strada dell’eco-sostenibilità, con i borghi ideali della Liguria;
  6. Amalfi e la Costiera Amalfitana, con i borghi ideali della Campania;
  7. Orroli, il borgo nel cuore della Sardegna dove abbondano gli ultracentenari;
  8. Da Rimini a Pennabilli sulle tracce di Fellini e di Tonino Guerra: paesaggio con poeta;
  9. Nel Montefeltro marchigiano sulle orme di Pasquale Rotondi, salvatore dell’arte italiana;
  10. La Puglia Imperiale che stupì Federico II;
  11. Scicli, a tavola con il commissario Montalbano e Andrea Camilleri;
  12. A Barga e nella Valle del bello e del buono di Giovanni Pascoli;
  13. A Tropea i profumi del mare e della terra creano un gioiello della tavola: la cipolla rossa;
  14. Arpino, in Ciociaria, mette in campo Cicerone e i Grandi Spiriti;
  15. A Mel e nelle Dolomiti Bellunesi, rifugio del cronista Dino Buzzati;
  16. Nel futuro di Riccia ci sono le pantere grigie: qui sarà bello vivere (specie nella terza età);
  17. A Sappada, il borgo che accende la fantasia dei bambini;
  18. Da Cassinetta di Lugagnano si levò un urlo: “Terra! Terra!”

L’illustrazione di apertura, e qui a destra, è di Ro Marcenaro.

BUONO A SAPERSI / UNO SGUARDO ALL'INIZIATIVA DEL MIBACT

I 32 Comuni ideali della Liguria,

i 5 della sezione Paesaggi d’autore

e i 14 che aderiscono all’utile Passaborgo

nel progetto “Borghi – Viaggio italiano”

Borghi-Viaggio-Italiano

Un link, un tour

Sul progetto “Borghi – Viaggio italiano”, una delle principali iniziative che caratterizzano l’Anno dei Borghi italiani proclamato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), vedere www.viaggio-italiano.it.

Capofila delle 18 Regioni coinvolte è la Regione Emilia-Romagna – viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna – Centralino: 051.5271. Direzione generale economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa: viaggioitaliano@regione.emilia-romagna.it (Responsabile: Laura Schiff).

Gli altri 32 borghi ideali della Liguria

Altre eccellenze, oltre a Varese Ligure, dei 32 borghi della Liguria inclusi nel progetto “Borghi – Viaggio italiano” le trovate, arricchite da una scheda essenziale e utile, cliccando su queste righe.

25 sono i borghi liguri inclusi nella sezione Borghi marinari: Arma di Taggia (IM), Boccadasse di Genova, Cadimare (SP), Camogli (GE), Celle Ligure (SV), Cervo (IM), Laigueglia (SV), Lerici (SP), Levanto (SP), Loano (SV), Marola (SP), Monterosso al Mare (SP), Nervi (GE), Oneglia (IM), Noli (SV), Pegli (GE), Portofino (GE), Porto Maurizio (IM), Portovenere (SP), Sanremo (IM), Santa Margherita Ligure (GE), Santo Stefano al Mare (IM), Sestri Levante (GE), Varazze (SV), Varigotti (SV). Più info a questo link.

5 nella sezione paesaggi d’autore: Sanremo (Antonio Rubino, disegnatore considerato il “padre” del Corriere dei Piccoli); Spotorno, Savona (il poeta Camillo Sbarbaro); Monterosso a Mare, La Spezia (il poeta di “Ossi di seppia”, Eugenio Montale); Genova (Fabrizio De André); Fontanigorda, Genova (poeta Giorgio Caproni).

L’utile passaporto digitale: il Passaborgo

Quattordici i Borghi, incluso Varese Ligure, che aderiscono a Passaborgo, il passaporto del turista: durante il viaggio i turisti possono completare un “passaporto” digitale collezionando le visite in diverse località e beneficiando di convenzioni con operatori locali e associazioni. Sono:

  • Apricale (Imperia). Il nome di questo borgo, da sempre amato dagli artisti che hanno lasciato tracce sui muri d’autore, dice tutto: “esposto al sole” e racconta la splendida luce che qui si riflette sui tetti di ardesia. I piatti più caratteristici sono lo stoccafisso brandacujùn, il brussu (latte di capra cagliato, salato e stagionato) e i dolci come le pansarole, frittelle dolci, e le cubaite, a base di miele e nocciole.
  • Camogli (Genova). Un intreccio di storia e mare. A guardia della costa c’è ancora oggi l’antico Castello della Dragonara, costruito difesa delle invasioni saracene. Ma un evento su tutti racconta la magia del mare e come essa si intrecci all’anima del borgo: è la Festa della Stella Maris quando, la sera, migliaia di ceri vengono accesi e lasciati galleggiare sulle onde del mare per rendere omaggio alla Madonna.
  • Campo Ligure (Genova). Sorge nella Valle Stura, terra di pascoli, di latte e formaggi. Il simbolo del borgo va ricercato nella tradizione artigiana: qui, nel 1884, Antonio Olivieri aprì una bottega in cui lavorava la filigrana. Altri artigiani seguirono il suo esempio, fino a diventare 33! Le storie delle origini di questa tradizione sono racchiuse nel museo sulla Filigrana “Pietro Carlo Bosio”, dove sono esposti 200 pezzi. Il mio testo su Giannella Channel per approfondire, è a questo link.
  • Castelnuovo Magra (La Spezia). Qui ogni cosa ricorda le antiche atmosfere medievali: circondato da una natura verdissima e incantata, il borgo accoglie nel suo centro storico che sembra non essere mai uscito dai secoli passati, tanta è la cura con cui ogni dettaglio è stato conservato e valorizzato.
  • Cervo (Imperia). Piccola perla tra le colline e il mare, con le sue spiagge graziose e il centro dalle architetture antiche e preziose. È un borgo che intreccia mare e cultura: ogni anno tra luglio e agosto incanta i viaggiatori con il suo Festival Internazionale di musica da camera.
  • Dolceacqua (Imperia). Piccolo paese reso famoso proprio per i suoi prodotti di qualità: olio e vino. Gli stretti caruggi si intrecciano fino a condurre il visitatore alle rovine del Castello dei Doria che, arroccato in cima alla collina, domina il paesaggio che ha stregato addirittura Claude Monet, che dedicò a Dolceacqua ben quattro tele.
  • Finalborgo, Finale Ligure (Savona). Appena arrivati, colpisce il suo centro storico medievale perfettamente conservato. L’artigianato mantiene la cura e i gesti tradizionali di una volta. Il borgo ospita le sei botteghe che hanno creato il marchio di qualità “Fatto a mano Finalborgo” e i loro prodotti artistici: gioielli in resina, arti del fuoco, sculture, decorazioni, ceramiche, monili in macramè.
  • Framura (La Spezia). Piccola meraviglia incastonata tra il mare e le colline: il borgo scivola verso il mare regalando scorci di incredibile bellezza e il profumo della salsedine risale dalla costa verso il centro del paese. I sub più esperti potranno fare immersione e andare a scoprire i numerosi relitti che si trovano sul fondo di queste acque.
  • Montemarcello, Ameglia (La Spezia). Dalla sua leggera altura si può godere di un panorama spettacolare, che accarezza il Golfo dei Poeti con le sue isole del Tino e Tinetto, per posarsi poi sulla piana delle Bocche di Magra, dove le colline liguri si ammorbidiscono e digradano nelle morbide pianure toscane. Paradiso per gli amanti del trekking.
  • Sestri Levante (Genova). Con la sua penisola che divide i “due mari” della Baia del Silenzio e della Baia delle Favole, è uno dei posti più incantevoli che si possono scegliere come meta di un viaggio. Città di arte e cultura, sono famose le sue spiagge di sabbia finissima ma la spiaggia che racchiude l’anima del borgo si trova a Riva Trigoso: qui ogni giorno i pescatori partono per andare in mare aperto. E sempre il mare è il cuore delle attività come vela, windsurf, canoa, nuoto, immersioni subacquee. Qui nell’800 soggiornava spesso Hans Christian Andersen; allo scrittore il borgo ha intitolato un premio letterario per la narrativa per l’infanzia.
  • Perinaldo (Imperia). tra il verde delle colline, il blu del mare in lontananza e il giallo delle mimose fiorite sorge questo borgo il cui territorio è ricco di produzioni di altissima qualità: da citare l’olio extravergine di oliva Dop e il carciofo di Perinaldo, presidio Slow Food. Una curiosità: qui ha sede un importante Osservatorio Astronomico, in onore di Gian Domenico Cassini, astronomo del Re Sole, originario proprio di Perinaldo.
  • Tellaro, Lerici (La Spezia). A pochi km. da Lerici, ci si arriva percorrendo una spettacolare strada a picco sul mare, che anticipa la meraviglia che ci aspetta una volta arrivati nel borgo, ma anche a piedi seguendo sentieri che dai borghi più alti scendono verso il mare e regalano scorci splendidi. Da non perdere è il Natale subacqueo, quando la statua del Bambin Gesù emerge dalle acque trasportata dai sub circondata da 8.000 piccole luci.
  • Toirano (Savona). Piccolo borgo dall’anima montana che nasconde, protetto dalle cime che lo circondano, un segreto fatto di sapori e di misteriose grotte. La fertile terra che lo custodisce è ricca di frantoi dove viene prodotto un ottimo olio d’oliva, protagonista di una delle feste più sentite dell’intera zona: la festa dei gumbi (frantoi, nel dialetto locale). Ma il fascino unico di Toirano è legato alle sue grotte sotterranee che la natura ha creato nel corso dei millenni.

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Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog che vuole essere una bussola verso nuovi orizzonti per il futuro, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”, “Guida ai paesi dipinti di Lombardia”, “In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo” e, a quattro mani con Maria Rita Parsi, “Manifesto contro il potere distruttivo”, Chiarelettere, 2019), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).