Ci sono case editrici che sanno regalare inaspettati quanto meravigliosi scorci sul mondo. Quelle che dedicano il loro tempo alla ricerca di storie vere e si occupano di editare libri vivi, che quando hai finito di leggerli ti lasciano sul palato il gusto di un frutto che non hai mai assaggiato e l’anima impastata da nuove emozioni.
“Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli”, rispondeva seccato Emilio Salgari se gli chiedevano come facesse a scrivere di luoghi che non aveva mai visitato. Un libro basta per scoprire paesi esotici, distanti, per entrare nel cuore di culture diverse. Un libro può bastare per metterci gli uni nei panni degli altri.
Ci sono storie che si leggono d’un fiato, con il riflesso delle immagini che si muovono negli occhi e col cuore che batte a mille; personaggi dai quali non vorremo mai staccarci e con i quali condividiamo grandi “affinità elettive”, citando il titolo della famosa opera di Goethe.
Una delle case editrici capaci di raccontare queste storie speciali è Marcos y Marcos. Il nome ha già in bocca il sapore della mission: “A Marcos y Marcos” è infatti la dedica della poesia che nel 1981 un errante poeta cileno scrisse per Marco Zapparoli e Marco Franza.
Un nome che porta fortuna ai due studenti di filosofia che in una mansarda di Milano, a pochi passi da Porta Venezia, inventarono nel 1981 un mestiere, rilegando carta tagliata a mano e accompagnando a brevi fascicoli stampe d’autore, opere numerate da spedire nel mondo.
Leonardo da Vinci, il poeta Novalis, Mario Luzi e lo scrittore tedesco Heinrich von Kleist sono soltanto alcuni dei nomi degli autori delle piccole opere d’arte firmate Marcos y Marcos.
Marco Franza lascia l’editoria dopo un paio d’anni, ma Marcos y Marcos continua con le sue sperimentazioni grazie alle quali molti artisti sono stati riscoperti e presentati ai lettori italiani; un esempio è il famoso scrittore John Fante, idolo di Charles Bukowski (“il miglior scrittore che abbia mai letto”), che con il suo Chiedi alla polvere descrisse la fine del sogno americano.
Lo stesso successo è toccato alle originali e indimenticabili copertine dello scrittore Boris Vian e di Una banda di idioti di John Kennedy Toole, firmate dalla casa editrice.
Dopo anni di gestione mono-marco, quando Marco Zapparoli rincontrò l’amica Claudia Tarolo, che da anni orbitava intorno al mondo dell’editoria svolgendo saltuariamente il ruolo di editor e di traduttrice, le parlò subito di Marcos.
Lei, che dopo gli studi di giurisprudenza gestiva con successo l’aspetto legale di una multinazionale, sente il richiamo di quel mondo nel quale già da piccola amava rifugiarsi.
Figlia di un medico e di una appassionata lettrice, Claudia Tarolo è cresciuta con l’amore per i libri, quelli che nella grande biblioteca di casa, silenziosi e affascinanti, la invogliavano ad aprire le porte di nuovi mondi a lei sconosciuti. Era soltanto una bambina quando si rifugiava sopra l’armadio della sua cameretta attrezzato per l’occasione con cuscini e coperte, avventurandosi nella lettura di Sandokan, tra incantevoli isole malesi, viaggi di pirati e giochi con piccole tigri.
Con il soffio dei ricordi nello sguardo e il coraggio di chi crede nelle proprie passioni, Claudia appende la toga a un chiodo, lascia il suo lavoro nell’azienda e diventa socia della casa editrice indipendente. Sarà lei ad accorgersi di Miriam Toews durante un giro in libreria; colpita dalla versione originale di Un complicato atto d’amore, scopre che Adelphi aveva smesso di pubblicarla. Nasce così il matrimonio artistico tra la scrittrice canadese e Marcos.
Grande successo anche quello dello statunitense Michael Zadoorian con In viaggio contromano, frutto di una ricerca casuale su un sito di recensioni di alcune bibliotecarie americane in cerca di nuovi titoli da tradurre.
Da allora sono trascorsi vent’anni e la giovane lettrice si è trasformata in un’editrice impegnata «nella ricerca continua di inaspettati punti di vista sul mondo».
Questo, ci dice, è ciò che Marcos y Marcos si propone di fare, pubblicando storie nuove che accompagnano il lettore in mondi distanti che mai avrebbe immaginato di conoscere.
«Mi rendo conto che una storia è buona quando mi dispiace distaccarmene, quando entro in una nuova realtà e non vorrei più uscirne» dice la Tarolo.
L’editor ci confessa di non avere rimpianti di titoli non pubblicati, perché, ci spiega, la casa editrice si occupa di dare alle stampe solo storie originali, in cui crede veramente, per garantire un’adeguata pubblicazione e la dovuta cura del testo.
Quello che Claudia consiglia agli scrittori in erba è di tentare di uscire da se stessi, dal flusso interiore del proprio vissuto, e di provare invece a vestire i panni di altre persone, battere strade inesplorate come nel caso di Anime Perse. L’opera dell’urbinate Umberto Piersanti, uno dei più sensibili poeti italiani, racconta di un mondo sommerso, descrivendo con l’aiuto del sociologo e manager della salute Ferruccio Giovanetti, la vita di uomini e donne afflitti da turbe psichiche e accuditi nei centri di recupero delle colline del Montefeltro. Storie di emarginati come Enrico che per un commento sgradito taglia la gola a un pescatore:
Libri vivi, con un’anima appunto, quelli proposti da Marcos.
La nicchia di riferimento della casa editrice è una scelta originale che la porta a scommettere sempre su nuovi talenti, come nel caso di Jhumpa Lahiri sulla quale nessuna grande casa editrice aveva puntato e che arriverà addirittura a vincere il Premio Pulitzer.
Una nuova porta su mondi inesplorati si apre ora con Il grande azzurro di Ayesha Harruna Attah, la scrittrice di narrativa nata in Ghana. Ayesha ci riporta alla fine dell’800 e racconta la storia di due gemelle nate in un villaggio della Costa d’Oro africana, divise da due mercanti di schiavi e costrette a ricercare da sole la propria identità.
Nel catalogo sono molti anche gli scrittori italiani, per citarne alcuni: Cristiano Cavina, Sarah Spinazzola, Stefano Amato, Tieta Madia, Rita Charbonnier e Fulvio Ervas che pubblica con successo il suo Se ti abbraccio non avere paura.
La casa editrice si occupa anche di formare nuovi editor, correttori di bozze, comunicatori del libro e propone un corso sui diritti d’autore insieme a tanti altri corsi sui mestieri dell’editoria, targati Marcos Academy. Inoltre ha dato vita da diversi anni a “BookSound – i libri alzano la voce”. Un progetto rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, dedicato alla lettura ad alta voce. Un’iniziativa luminosa, che vuole avvicinare i ragazzi al mondo della narrativa e dei romanzi.
Interessante anche la collana “Le Ali”, curata da Fabio Pusterla e dedicata alla poesia.
Durante la crisi che ha colpito tutto il mondo e che ha inciso sulle abitudini di milioni di persone, la casa editrice ha visto un incremento della diffusione degli audiolibri e si augura di continuare a produrne in futuro; sono molti i piccoli editori intelligenti, che facendo buon viso a cattivo gioco si sono organizzati per distribuire i libri casa per casa. Così nasce Bookdealer, il portale che consente agli editori di spedire direttamente i libri ai propri lettori.
Inoltre, proprio quest’anno Marcos y Marcos festeggia i primi quarant’anni di carriera rinfrescando la grafica con uno sfondo di copertina bianco, in cui l’immagine colorata viene posta in risalto.
Una lunga e produttiva carriera che Claudia Tarolo e Marco Zapparoli si augurano di continuare sempre a svolgere con la voglia di raccontare nuovi mondi e di scovare nuovi talenti creativi.
E noi li ringraziamo per il loro impegno di editori e per l’opportunità che regalano ai loro lettori di aprire nuovi, inaspettati, punti di vista sul mondo.
John Fante diceva:
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SUL COMODINO DI… Salvatore Giannella²
“Anime perse”, 18 storie di vite smarrite sullo sfondo del magico Montefeltro
Ho ripreso in mano un libro edito da Marcos y Marcos che mi aveva colpito in modo particolare qualche tempo fa. Si tratta di Anime perse, diciotto storie vere di persone con disagi di vario genere, raccolte dal sociologo Ferruccio Giovanetti (che ha fondato e dirige sei centri di recupero del Gruppo Atena nella Montefeltro marchigiano, presso San Leo e San Marino), trascritte e interpretate dall’urbinate Umberto Piersanti, uno dei più grandi poeti e narratori italiani, che al tema della disabilità ha dedicato e dedica studiosa attenzione. Sono lampi di vite smarrite, racchiuse in 188 pagine ricche di delicatezza e di immaginazione, senza facili moralismi e senza mai giudicare.
Un giorno Giovanetti e Piersanti mi hanno voluto tra loro in una giornata di festa coincidente con la pubblicazione di un decreto legge sulla Gazzetta Ufficiale che ha per nome Dignità e con i 40 anni della legge Basaglia che ha segnato un cambiamento nella cura del disagio mentale ridando ai pazienti psichiatrici la dignità di esseri umani.
Non voglio invadere il campo della politica e della scienza medica, ma mi piace raccontarvi quello che mi ha suscitato la lettura di quel prezioso libro che sento di raccomandarvi.
Come giornalista che ha avuto la fortuna di dirigere giornali importanti come L’Europeo e Airone, io avevo in mente un duplice binario nella mia attività informativa e formativa: una bilancia dai due ideali piatti del premio e della punizione. Ero arrivato a pensare che sarebbe una splendida iniziativa di un governo che avesse a cuore l’educazione dei suoi cittadini quella di regalare a ogni famiglia una piccola bilancia con questi due piatti che ci ricordano le due ali sulle quali dovrebbe scorrere la nostra vita sociale. Premio per chi fa qualcosa di straordinario, punizione per chi rompe le regole della convivenza civile.
Ebbene, io un ideale, personale premio lo darei alla coppia Giovanetti e Piersanti, per aver saputo ascoltare anime smarrite che normalmente non trovano ascolto. Avrei anche un nome per questo ideale, personale riconoscimento: il premio Tauthor. Direte voi: che c’entra questo nome strano, misterioso con questo premio? C’entra, perché (come mi raccontò un giorno una storica dell’arte scomparsa da poco a Bari, Pina Belli D’Elia) Tauthor era il nome di una divinità dell’Olimpo greco una divinità che era un dio in panchina, modesto, umile pur nella sua importanza. Quando il mondo mitologico pullulava di divinità arcigne, vendicative, prepotenti e facili prede di passioni molto umane (dall’ira all’invidia, alla concupiscenza) vissute in modo furente, Tauthor no: lui, molto popolare tra le genti pugliesi, era una sorta di zio forte e buono incline ad ascoltare, a comprendere, più che a condannare; a divulgare, più che a occultare; a soccorrere coloro che facevano fatica nella corsa della vita, più che a pretendere (ogni popolo disegna i suoi dei a propria immagine: dovevano essere brava gente quegli antichi pugliesi).
E quando conquistarono la Puglia e la Magna Grecia, i Romani furono conquistati a loro volta dall’anomalo carattere divino di Tauthor, nome quasi paterno e potente. A tal punto ne furono colpiti, che fecero propria la figura e la introdussero nel loro ordinamento civile e nel vocabolario. Da allora, tutor (tutore: sì, da Tauthor), che conquistò anche gli anglo-americani arrivati a Bari nella seconda guerra mondiale, indica in tutto il mondo chi, con pazienza e autorevolezza, aiuta gli altri a crescere, senza avere interessi personali. Un po’ come fa Ferruccio Giovanetti insieme alla sua equipe, per portare i pazienti a compiere un percorso evolutivo attraverso un servizio che integri aspetti psicoterapeutici, riabilitativi e farmacologici. O come ha fatto Umberto Piersanti, prestando la sua maestria nell’intrecciare parole ed emozioni ai vari Sergio ed Enrico, Claudia e Lucia, Luisa e Amalia, altrimenti destinati all’indifferenza, una mala pianta figlia dell’assuefazione.
Questa ultima parola mi collegava a un altro protagonista della festa cui fui chiamato a partecipare nella splendida cornice del Montefeltro in netto contrasto con la tragicità delle storie: lo spaventapasseri, guardiano del silenzio metà uomo e metà mistero. Qualsiasi tipo di questo alter ego del contadino ha come effetto, alla lunga, l’assuefazione da parte degli uccelli. Per terrifico che si costruisca questo simulacro vestito di stracci e di stranezze, dopo una certa efficacia viene infatti sempre trascurato dagli uccelli per i quali è stato immaginato. Questi pian piano si avvicinano finché, alla fine, se ne disinteressano completamente. In qualche caso addirittura se ne servono come base per appoggiarvisi sopra. Il fatto è che lo spaventapasseri evoca sì un’istintiva paura, cui non segue però alcuna punizione. E così gli uccelli si assuefanno. Tanto che a un creativo come Bruno Munari venne di suggerirmi, ai tempi della mia direzione di Airone, tra scherzo e provocazione, di dare voce, canto e suoni di vario genere all’uomo dei campi del Duemila grazie all’elettronica. (A proposito: perché non esiste ancora un museo che li raccoglie e li esibisce? Fossi in un borgo rurale ci penserei).
Così per la legge Basaglia: essa avrebbe avuto bisogno di un rafforzamento del sistema sanitario nazionale, di una rete di servizi capace di innescare quel tridente terapeutico ritenuto fondamentale per guarire dalla malattia mentale ovvero offrire al paziente supporto psichiatrico a livello farmacologico, psichico a livello emotivo e sociale per favorirne il reinserimento. Ci sono differenze enormi da regione a regione e coloro che sono lì, nelle alte colline del Montefeltro, si considerino in buone mani: le buone mani di Ferruccio Giovanetti e Umberto Piersanti, capaci di indicare la strada giusta a chi ha smarrito il senso e la pace della vita.
L’albero dei gioielli
targato Marcos y Marcos
Otto titoli forti della casa editrice milanese
- Come governare il mondo di Tibor Fischer, traduzione di Marco Rossari. La coinvolgente storia del cinico Baxter: “La cosa migliore, quando vai in guerra o in una zona pericolosa dove kalašhnikov e sciroccati circolano liberamente, è che puoi sbarazzarti di certi vestiti idioti che ti ha comprato tua moglie”. Genere narrativa, edito nel 2021. Prezzo: 18 euro.
- La tua bellezza di Sahar Mustafah, traduzione di Francesca Conte. Tratta della storia della giovane palestinese Afaf e della sua famiglia emigrata in America. Genere narrativa, edito nel 2020. Prezzo: 18 euro.
- Il grande azzurro di Ayesha Harruna Attah, traduzione di Francesca Conte. Edito nel 2021. Prezzo: euro 17.
- Figlia del cuore di Rita Charbonnier, la famiglia vista come un cerchio che diventa un cuore, edito nel 2020. 16 euro.
- Stupidistan di Stefano Amato, racconta la Sicilia e di come i libri possono rimediare ai disastri della stupidità. Genere narrativa, edito nel 2020. Prezzo: 17 euro.
- Passeggiata sotto gli alberi di Philippe Jaccottet, traduzione di Cristian Rossatti. Un canto potente dedicato alla natura. Genere racconto, edito nel 2021. Prezzo: 16 euro.
- Manuale di sopravvivenza alle scuole medie di Sarah Spinazzola, collana per ragazzi: “gli Scarabocchi”. Genere narrativa, edito nel 2020. Prezzo: 12 euro.
- Il libro più venduto: Swing Low di Miriam Toews, tradotto da Maurizia Balmelli. Nonostante la diagnosi di psicosi maniaco depressiva, Mel riesce a sposare Elvira e a diventare un insegnante geniale e apprezzato. Genere memoir, edito nel 2021. Prezzo: 18 euro.
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