cosimo-lupo-editore

Cosimo Lupo

Una volta l’anno mi capita di scendere giù in autunno nel Salento attratto, oltre che dalle bellezze di quelle terre, dai libri che la Puglia presenta in occasione di un micro festival letterario: l’OktoberBook di Copertino (Lecce). Quest’anno mi ha colpito la presentazione, nella chiesa delle Clarisse, di Geografia commossa dell’Italia interna, l’ultima creazione del vulcanico paesologo irpino Franco Arminio, un poeta-scrittore animatore dell’Italia minore (che spesso è anche l’Italia migliore: link), nella cornice della rassegna letteraria organizzata dall’assessore alla cultura di quel paese salentino, Cosimo Lupo. Un assessore che è anche editore: si deve a lui la creazione e la direzione della casa editrice salentina Lupo che pubblica libri per ragazzi, la rivista per bambini Un due tre Stella e titoli legati anche alle tradizioni del Salento, con un’attenzione particolare verso gli scrittori esordienti e gli illustratori.

Franco-Arminio-lupo-editore

Il poeta e animatore di battaglie civili, Franco Arminio.

Lupo è una realtà giovane e vitale nell’intricato bosco dell’editoria del Meridione d’Italia. Tra i suoi progetti, l’intento di rinnovare la tradizione del Sud, proponendo opere di rilievo e valorizzare un intenso fermento culturale

Nel 2012 la Lupo Editore ha spento venti candeline. “Sono per noi vent’anni di curiosità, di sperimentazione, di parole e letture. Tutto alla ricerca di storie, quelle che ci emozionano e di cui sentiamo una grande forza comunicativa”, mi confessa Enza Melileo, del team Lupo. “Quello che pubblichiamo è ciò che vorremmo leggere. Gli autori sono i propulsori di queste emozioni e i lettori i nostri confidenti. Il libro diventa per noi non un prodotto finale, ma l’oggetto che inizia un cammino, un viaggio verso la narrazione di una nuova storia. Per questo ci teniamo alla grafica, alla bellezza delle copertine, perché sono l’inconfondibile biglietto di andata.

lupo-editoreInfo e contatti:

Lupo Editore

Prov. Monteroni Copertino 27, casella postale 93 – 73043 Copertino (Lecce)

SUL COMODINO DI ALESSANDRA SCHIAVO*

Questo libro di mamma Ninì

è un paniere di sole, sapori e storia

nini-migliettaPane, orzo e zucchero (145 pagine, 13 euro) è la storia di Ninì Miglietta, una laureata e docente in Lettere, appassionata di alimenti nelle cucine regionali nei vari periodi storici, con i quali si è cimentata realizzando le relative ricette. Il suo libro ci racconta il Salento degli anni Quaranta, con le sue usanze, le sue ricette e canti popolari; con le fatiche e la bellezza della vendemmia o con i preparativi della festa di San Martino. Il testo che segue è a firma di una che Ninì la conosce bene: è Alessandra, sua figlia.

pane-orzo-zucchero-nini-miglietta

Pane, orzo e zucchero, di Ninì Miglietta. Il libro sarà presentato giovedì 4 dicembre, ore 19, alla Città del Gusto del Gambero Rosso (in via Enrico Fermi n. 161, Roma) con un aperitivo e una cena salentina sulla base delle antiche ricette di famiglia.

Nella nostra casa la preparazione e l’offerta del cibo e dei piatti della tradizione hanno sempre avuto una grande importanza, quasi una loro speciale sacralità. Sono stati momenti di aggregazione, modo per sottolineare un lieto evento, insieme di gesti e sapori per segnare l’avvento di una stagione o un giorno speciale sul calendario delle nostre storie. In cucina si sono raccolte generazioni di donne e attorno alla tavola signori, contadini, figli, nipoti, uomini comuni e personaggi illustri. Ancora oggi, quando ogni donna della mia famiglia ripete gli antichi gesti per ridare vita ad antiche ricette, oggi nel nostro mondo di tempi veloci e tecnologie, noi offriamo ai nostri commensali un paniere di sole, storia e passato. Ogni boccone messo in bocca ha il potere, per chi sa lasciarsene affascinare, di riportare alla memoria piccoli e grandi ricordi. E la memoria, in questo libro, gioca un ruolo fondamentale! Pane Orzo e Zucchero lo ha scritto mia madre e a ogni episodio della sua infanzia che le è tornato alla mente seguono nelle pagine alcune brevi ricette della cucina della sua terra. Ma la memoria è contagiosa! La memoria è un esercizio che è stato indotto anche in me, prima lettrice di queste pagine: molti nodi che avevo lasciato aggrovigliarsi negli anni, grazie a masserie, vendemmie, presepi, giornate di guerra e figure dei nonni, mi si sono sciolti nell’anima, come fossero in bocca orzo e zucchero. La memoria come benevolo unguento a lenire le nostre amarezze e i nostri affanni. La necessità di raccontare, o meglio di farsi raccontare, come terapia per una “giusta memoria” utile a pensare in modo più propositivo e pacifico il futuro. L’esigenza di consegnare i propri ricordi per nutrirne gli eredi. Zucchero dolce di canna o di mosto, mandorle e fichi, miele e marmellate insieme ai sapori sapidi e salati dell’olio, delle verdure mediterranee, delle carni di agnello, della ricotta e delle uova fresche, della pasta acqua e farina e dei legumi a riempire i vuoti creati dal pur volontario e consapevole distacco dalla nostra terra e dalla nostra storia. Vuoti, buchi, fratture nella vita di ognuno di noi che tali possono restare sino alla fine o sino a un giorno in cui succede qualcosa, qualcuno ti lascia, qualcuno dà di matto, oppure “semplicemente” inizia a scrivere. Allora tutto si ricompone. Episodi di ogni genere riemergono dall’oblìo. Prima restano apparentemente slegati tra loro, come quelli che riaffiorando dalle merende con pane, orzo e zucchero, poi si confondono in un caleidoscopio di visi, voci, odori e sapori che montano come albumi a neve per fermarsi bruscamente alle porte della vita adulta. Quando attraverso questi però ci si riappropria di ciò che è stato tramandato, valori, convinzioni, esempi di vita, proprio allora sono questi stessi ricordi a diventare ponte con la nostra vita di oggi, a indicarci la strada e dotarci di nuovo coraggio Se dovessi io scrivere un ultimo capitolo a questa storia di Ninì domanderei: «Cosa è successo, mamma, nei tuoi anni maturi? Hai tenuto in braccio figli e nipoti, hai cucinato per loro, hai lavorato, hai sofferto, pianto, riso? Come ci hai cresciuto? E io, cosa ho fatto io?». Oggi, attraverso queste pagine, ci stai facendo il regalo più grande, ci stai dando la lezione più alta, sciogli i nodi, riallacci ponti, ci riconsegni i profumi e la luce del sole, il sapore delle cose buone che sanno di terra e lavoro, la dignità e l’umiltà, la fierezza e la nobiltà d’animo, l’orgoglio dell’appartenenza e lo sguardo benevolo sul mondo che scorre. Ciò che negli anni sembrava essersi offuscato e che oggi può sembrare avvolto da una grande malinconia, nel momento che non è più silente, torna invece prepotentemente attuale. Perché allora alla fine leggerlo tutti questo libro? Forse proprio perché la lezione più grande che se ne trae è l’esercizio della memoria, l’invito a ricordare. Perché tutti tendiamo a dimenticare, ancora di più oggi nelle nostre giornate fatte di corse e consumi veloci, troppo spesso lontani da nonni, zii e cugini, perché nell’oblìo i vuoti diventano voragini che inghiottono senza altrimenti restituire. Emozioni e sentimenti che credevamo sepolti o di cui pensavamo poter fare a meno sono invece lì a influenzare la nostra nuova percezione della realtà. «Nulla impedisce che l’anima ricordando una sola cosa trovi da sé tutte le altre, quando uno sia coraggioso e infaticabile nella ricerca» (Platone, Menone in Opere complete, Laterza). E noi ci scopriamo diversi, né signori né contadini, finalmente noi stessi.

hong-kong-alessandra-schiavo* Alessandra Schiavo è al lavoro nella diplomazia. Fino allo scorso anno, prima di rientrare alla Farnesina, è stata infaticabile console generale d’Italia a Hong Kong e Macao. In questa veste ha curato un voluminoso e interessante libro: “500 anni di italiani a Hong Kong e Macao” (nella foto a sinistra, con tre collaboratori durante la presentazione del libro), in inglese e in italiano, con prefazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Giannella Channel ne ha parlato qui (link).

L’ALBERO DEI GIOIELLI

alberonatalelibri

L’ALBERO DEI GIOIELLI DELLA LUPO EDITORE

I magnifici sette volumi della Casa editrice salentina per un viaggio privato e misterioso

 

    • lunghissima-notte-portospadaLA LUNGHISSIMA NOTTE DI PORTOSPADA di Paolo Valentino. Un’epopea dove l’avventura si traduce in lezione di vita: mai cadere nella tentazione dell’oblio, mai perdere la capacità di reagire. Pagine 384, € 16
    • alla-ricerca-di-un-cuoreALLA RICERCA DI UN CUORE di Manuela Melissano. Un baule con vecchie foto, un viaggio che porta Elisa lontano, alla ricerca del tassello capace di ricomporre il disegno della sua vita. Pagine 240, €14.
    • La_giostra_magicaLA GIOSTRA MAGICA di Carmen Mari. Una favola d’amore e di antiche magie, la storia della dolce Teresa e della meravigliosa giostra di Gerard, amata da tutti i bambini. Pagine 24, €10
    • scrittori-brutta-razzaSCRITTORI BRUTTA RAZZA di Luigi Saccomanno. La storia di Antonio Penna, l’insostituibile Zenit capace di affidare a un lancio di dadi un amore e di barare per amore della verità. Pagine 176, €14
    • ho-provato-non-somigliartiHO PROVATO A NON SOMIGLIARTI di Pierluigi Mele. Lo stupore per le evidenze, la ricerca di un senso, una voce che conversa col tempo e ne estrae l’essenza fissandola in un’immagine. Pagine 176, €15.
    • api-ghiaccioLE API DI GHIACCIO di Frank Iodice. La fuga di Pancrazio Farabosc dalla clinica per folli, la ricerca del dottore Marcel Fontaine, in un viaggio nell’intricata mente umana. Pagine 232, €14.
    • occhi-mia-figliaGLI OCCHI DI MIA FIGLIA di Vittoria Coppola. Una storia di “non detti”, di solitudini e di scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell’amicizia, l’unica che non tradisce. Pagine 160, €12.