British Airways adotterà un carburante derivato dai rifiuti

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La British Airways è la principale compagnia aerea di bandiera del Regno Unito con sede a Hillingdon, il borgo più occidentale di Londra vicino al suo hub principale, l’Aeroporto di Londra-Heathrow. È la più grande compagnia aerea britannica per flotta, voli e numero di destinazioni internazionali e la seconda per numero di passeggeri trasportati dietro easyJet.

Il problema della spazzatura che riempie le discariche è sentito e anche diffuso.
A Londra hanno trovato una buona soluzione per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti: li vendono alla British Airways. Che cosa ci farà mai la compagnia di bandiera britannica con gli scarti della capitale? Molto semplice: vi ricava il carburante per i suoi aerei, come racconta Co.Exist.
Non si tratta di fantascienza ma della soluzione elaborata insieme a Solena: è questa infatti che raccoglie i rifiuti e li tratta per conto di British Airways.
Solena afferma che, una volta che la spazzatura è già stata divisa per il riciclaggio, ci sono due sistemi per ottenere carburante per jet; in entrambi i casi la prima fase prevede la produzione di gas, che poi viene adoperato per produrre il carburante.
Per Solena l’affare è ottimo: «La città», spiega l’amministratore delegato Robert Do, «sta già pagando per la discarica. E dato che noi stiamo sostituendo la discarica, in sostanza la città ci paga per portare via la spazzatura».

Tutto ciò – unito al fatto che l’infrastruttura di trasporto, ossia i camion della nettezza urbana, già esiste – abbassa i costi di produzione e quindi il prezzo finale del prodotto.
Gli impianti che compiranno questo lavoro saranno pronti entro il 2015 e permetteranno alla compagnia aerea di raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50 per cento delle emissioni entro il 2050.
«Londra ha un programma di riciclaggio molto avanzato. Tutto ciò che può essere riciclato – bottiglie, vetro, lattine – sarà riciclato. Il resto, che normalmente finirebbe in discarica, è ciò che alimenta i nostri impianti», spiega ancora Do.
Nelle prime fasi, il carburante derivato dalla spazzatura costituirà soltanto il 2 per cento del “pieno” del carburante utilizzato in totale; ma l’idea è di aumentare gradualmente tale percentuale.
Non si potrà comunque arrivare a sostituire completamente i carburanti tradizionali: le proiezioni indicano che anche con una utilizzazione di tutti i rifiuti prodotti in tutto il mondo si riuscirebbe soltanto a soddisfare un quarto della domanda.

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