Trent’anni di intensa attività per una piccola casa editrice del Mezzogiorno sono tanti, sino a testimoniare una sorta di eccezione in uno scenario di crisi che coinvolge gran parte del mondo editoriale. Accade a Barletta, protagonista l’Editrice Rotas, fondata nel 1986, alimentata e diretta da Renato Russo che alla sua creatura dedica ogni risorsa, culturale finanziaria, rendendo un prezioso servizio a una vasta comunità che abbraccia in particolare il territorio a nord di Bari, ma che in generale coinvolge gran parte delle province meridionali.

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Eraclio, il colosso di Barletta, con alle spalle la basilica del Santo Sepolcro. La sua storia è stata raccontata dalla Rotas anche in cinese. (Credit: Pro Loco Barletta)

Barletta che nel lontano 1868 offrì ospitalità al tipografo-editore Valdemaro Vecchi per consentirgli di diffondere nel Mezzogiorno cultura e arte tipografica (fu per molti anni l’editore di Benedetto Croce) ha avuto il privilegio di veder nascere trent’anni fa una iniziativa destinata a segnare una tappa e un ruolo importante nella vita culturale del territorio. Non solo, ma ha avuto la fortuna di giovarsi di una struttura che ha influito moltissimo nel diffonderne e valorizzarne l’immagine di città all’avanguardia per vivacità culturale e imprenditoriale.

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L’editore-giornalista Renato Russo. Ha testimoniato lo scrittore Raffaele Nigro: “Quello di Russo e della sua Rotas è un lavoro puntuale e generoso per il quale Barletta e la Puglia dovrebbero essergli grate”.

Barletta, abbiamo scritto presentando l’ultimo catalogo dei titoli della Rotas (lo trovate qui: editricerotas.it/catalogo) deve molto a questa casa editrice, al suo promotore e alla sua équipe per l’opera di divulgazione che svolge nell’ambito di spazi culturali che travalicano i confini locali e spesso regionali con pubblicazioni di grande spessore storico-culturale, molto apprezzate da un vasto pubblico di lettori, ma anche nell’ambito del mondo accademico.

L’editoria locale ha un pregio che l’editoria nazionale non ha e non potrà mai avere: il legame con il territorio. Ebbene Renato Russo è riuscito a farne il valore aggiunto delle sue iniziative editoriali. Ormai il catalogo della Rotas è ricco di opere che si collocano come pietre miliari nel processo di analisi, tutela, diffusione, valorizzazione del patrimonio storico, artistico, delle tradizioni del territorio. Nel corso degli anni la Rotas, con i suoi libri, ha consentito una sorta di miracolo: l’opportunità di una rilettura, organica, aggiornata, della millenaria vicenda storica di Barletta e del suo circondario, dalle origini a tutto il Novecento. E non è poca cosa se si considera che a monte delle opere pubblicate c’è un faticoso e specialistico lavoro di ricerca per dare alla storia raccontata l’indispensabile sostegno documentale. Perché l’altro pregio delle pubblicazioni della Rotas e a firma di Renato Russo in particolare, è l’appendice del contesto storico nel quale gli eventi storici raccontati sono maturati e il collegamento tra questi e la grande Storia nazionale ed europea. Un patrimonio prezioso per gli studiosi, una sorta di “dizionario storico” per chi intende approfondire gli argomenti verso i quali è interessato.

La presenza e attività di Federico II da queste parti, la battaglia di Canne, la Disfida di Barletta, i Normanni, i Templari in Puglia, gli artisti, gli scienziati, i politici, gli storici, i musicisti che hanno illustrato la nostra terra, tutti hanno la loro collocazione in decine e decine di libri con i quali l’Editrice Rotas ha analizzato, raccontato e diffuso la loro vicenda storica, professionale e umana.

E poi le opere sull’Archivio della Memoria e della Resistenza, sulla Shoah e la cultura ebraica, sulla storia delle nostre chiese e dei nostri monumenti, con autori che hanno meritato apprezzamenti anche a livello nazionale. Tra questi anche autori che, sul limite della loro più tarda età, grazie alla Rotas, hanno pubblicato opere delle quali diversamente Barletta sarebbe rimasta priva. Accanto a questi, tanti giovani talenti che hanno avuto l’opportunità di segnalarsi e di valorizzarsi.

Abbiamo detto degli apprezzamenti del mondo accademico. Ecco cosa scrive, per esempio, Pasquale Corsi, ordinario di Storia Medievale nell’Università di Bari a proposito del libro “Le cento chiese di Barletta”: «Si tratta di un’opera complessa e molto articolata che fornisce una grande quantità di materiale documentario e bibliografico che propone una serie di fecondi stimoli culturali».

Siamo, cioè di fronte a opere di notevole valenza scientifica che, oltre a colmare lacune nella conoscenza della storia di queste contrade, «propongono fecondi stimoli culturali».

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La copertina di gennaio 2017 del mensile “Il Fieramosca”, un occhio su Barletta ideato e diretto da Renato Russo.

A parte l’editoria storica , anche sul piano dell’editoria giornalistica la Rotas ha il merito di pubblicare testate territoriali tra le quali il mensile “Il Fieramosca” (il portale online: ilfieramosca.it) che ormai da oltre quarant’anni racconta con puntigliosa puntualità la vita del territorio. Una presenza consolidata che si colloca come riferimento culturale e di informazione e che contribuisce efficacemente alla circolazione delle idee, dei valori dell’arte e della partecipazione democratica.

Oggi, come abbiamo detto, l’editoria in genere vive un momento di grande difficoltà. Renato Russo con la sua azienda è ancora presente sul territorio, con grande sacrificio ma con la altrettanto grande volontà di non ammainare la bandiera rappresentativa di una missione che trent’anni fa ha dato corpo al sogno di rendere un servizio prezioso per la crescita civile e culturale della nostra gente. Non solo, ma ci pare opportuno considerare che oggi i fattori culturali hanno un ruolo essenziale anche nella performance economica di un territorio, per cui si fa sempre più stretto il legame tra cultura e sviluppo economico. Si pensi alla funzione di attrazione che per Barletta può esercitare la prestigiosa Collezione De Nittis e tutte le rassegne ospitate nel Palazzo Della Marra; oppure l’incomparabile binomio storico-architettonico Castello SvevoCattedrale Romanica; oppure la suggestione dell’epica Battaglia di Canne e la sua area archeologica; oppure il ricordo della Disfida di Barletta.

La Casa Editrice Rotas stimola l’analisi di queste tematiche e si pone come prezioso alleato delle istituzioni nella realizzazione di programmi mirati alla valorizzazione del queste inestimabili risorse.

Abbiamo parlato di difficoltà dell’editoria, e la Rotas non è estranea a questo fenomeno. Merita di essere incoraggiata. Non chiede risorse finanziarie, ma chiede e merita commesse di opere culturali, quindi di poter lavorare così come fa da trent’anni, per continuare nella sua missione. Una missione nobile, di grande impatto sociale e per questo meritevole di attenzione e rispetto. Barletta, ne siamo certi, saprà essere al fianco di questa missione, alla luce, anche, di un ritrovato entusiasmo per diffondere il suo patrimonio, come, per citare l’esempio più recente, con la prestigiosa mostra, appena conclusa “Annibale, un viaggio”, con l’esposizione della corazza del grande condottiero cartaginese, prestata dal Museo Bardo di Tunisi.

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Info e contatti

 

* Michele Cristallo è giornalista e scrittore. È stato redattore capo del quotidiano di Bari “La Gazzetta del Mezzogiorno” e direttore de “La Gazzetta dell’Economia”. L’ultimo suo volume di successo: In nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele II. Il Sud scippato dal Piemonte e altre storie (Adda) ricostruisce avvenimenti e vicende con “la curiosità scientifica dello studioso e l’acribia dello storico” come scrive in una dotta presentazione il prof. Aldo Luisi.

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