Proseguono, per la mia rubrica varata il 26 aprile 2013 su Sette, lo storico magazine del Corriere della Sera diretto da Pier Luigi Vercesi, i miei incontri con protagonisti della società moderna che mi indicano il loro spirito guida. In questa ultima settimana di luglio, l’appuntamento n. 65 (in fondo pagina l’elenco dei precedenti 64 intervistati con, tra parentesi, il loro eroe) è con il cantautore e rapper Caparezza, che mi ha preceduto di poco nella visita al museo di Amsterdam dedicato al suo spirito guida: Vincent van Gogh. Arricchiscono questa intervista, come tutte le altre, i ritratti digitali curati da mio figlio Giacomo Giannella, creatore con Giuliana Geronimo della bottega creativa Streamcolors, che li colora in base ai desideri espressi dall’intervistato. (s.g.)

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Michele Salvemini (Molfetta, 1973), cantautore e rapper, con il nome di Caparezza (“testa riccia” in dialetto molfettese, a causa della sua riccia e vaporosa acconciatura). È grande amico di Al Bano con il quale ha inciso “Vieni a ballare in Puglia” (CREDIT GIACOMO GIANNELLA / STREAMCOLORS).

Caro Caparezza, visito il Museo Van Gogh di Amsterdam e all’ufficio stampa mi dicono che in quelle sale c’è passato da poco un famoso cantautore pugliese, di Molfetta: tu, Michele Salvemini, in arte Caparezza.

“Confermo. Io ho fatto di Van Gogh la musa ispiratrice del mio nuovo album Museica e gli ho dedicato un pezzo (Mica van Gogh). Il mio spirito guida è proprio lui, pittore geniale, innovatore, rivoluzionario e molto prolifico anche se le sue oltre 800 tele giacciono sepolte dalla storia dell’orecchio tagliato, considerata più interessante, che ne so?, del Ritratto del dottor Gachet”.

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Il Ritratto del dottor Gachet è un’opera pittorica di Vincent Van Gogh eseguita nel 1890.

Inserisci nei prossimi viaggi d’arte anche un grande pittore tuo compaesano, Corrado Giaquinto, che con Tiepolo ha affrescato il Palazzo reale di Madrid. Torniamo a Vincent: che cosa ti affascina di più in lui?

“Il suo continuo tormento: lo immagino come un uomo in lotta col mondo e in difficoltà col prossimo, come solo le persone lucidissime sanno essere. Le sue pennellate sono decise, vigorose come ‘plettrate’ su una chitarra Diavoletto. E i suoi accostamenti cromatici mi ricordano le creste dei teenager londinesi. Van Gogh per me è una specie di rockstar e lo dimostra la sua popolarità post-decesso. In vita non ha mai ricevuto grandi complimenti e pare abbia venduto un solo quadro (Il vigneto rosso) mentre oggi siamo tutti qua a dargli del ‘genio pazzoide’ ”.

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Vincent Willem van Gogh (Zundert,, Olanda, 1853 – Auvers-sur-Oise, Francia, 1890) è stato autore di 864 tele e di più di mille disegni (CREDIT GIACOMO GIANNELLA / STREAMCOLORS).

Quando ti sei imbattuto per la prima volta nelle sue opere?

“Nel museo a lui dedicato. So che può sembrare una cosa da secchioni ma francamente non ho bisogno di andare fino in Olanda per sentirmi trasgressivo, ma il Campo di grano con volo di corvi lo trovi solo lì. Una volta entrato nel museo ho indossato l’audio-guida in italiano e mi sono subito appassionato al pensiero dell’artista. Ho provato una forte sensazione emotiva paragonabile all’estasi dei parrocchiani immersi nei fumi dell’incenso. È come se van Gogh mi stesse convertendo tramite le sue tele. Osservando il suo autoritratto ho creduto che stesse piangendo, anche i visitatori accanto a me hanno ‘visto’ e si sono inginocchiati recitando versi tratti dalle Lettere a Theo, suo fratello”.

Per quale motivo può essere utile riscoprire oggi Van Gogh da parte degli italiani?

“Per prendere atto della nostra condizione di uomini superficiali e avversi alle novità. Van Gogh aveva un sacco di qualità che gli sono state riconosciute quando non potevano più servirgli e forse questo è il destino anche di molti artisti contemporanei. Gli ho dedicato il pezzo per riscattare la sua lucidità e spostare i riflettori sulla nostra follia. Non venitemi a dire che stare ore in coda per andare al centro commerciale la domenica è una cosa da sani di mente”.

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Van Gogh, "Campo di grano con volo di corvi"

Campo di grano con volo di corvi è un dipinto a olio su tela (50,5×103 cm) realizzato nel luglio del 1890 dal pittore olandese Vincent van Gogh. È conservato nel Van Gogh Museum di Amsterdam. Comunemente, ma probabilmente erroneamente, si ritiene che questo sia stato l’ultimo quadro dipinto da Van Gogh prima di morire. Gli storici dell’arte sono infatti incerti su quale sia l’ultimo dipinto di Van Gogh, dal momento che non esistono fonti documentate al riguardo.
Generalmente critici e storici dell’arte vedono in questo quadro una rappresentazione dello stato d’animo tormentato e angosciato dell’artista: la tela è uno straziante grido di dolore, accentuato dal ritmo vorticoso delle pennellate, mediante le quali egli proietta il proprio stato d’animo e la propria dimensione di sofferenza sulla realtà circostante.

A PROPOSITO

AAA produttore cercasi per un film di animazione su Van Gogh

Concept trailer della produzione del film Loving Vincent, realizzato dallo studio Breakthru Films già vincitore di un premio Oscar.

Loving-Vincent-film-su-van-goghUn evento straordinario nel mondo della divulgazione artistica è stato progettato presso gli “studios” londinesi Breakthru Films, già vincitori di un premio Oscar. Loving Vincent sarà il primo film d’animazione realizzato solo attraverso tele dipinte a mano. Il film racconterà i 37 anni di vita di Vincent van Gogh.

Comprensibilmente, la produzione del film “Loving Vincent” non è per niente facile: per realizzarlo è stato richiesto l’aiuto di 70 pittori. Il loro compito è dipingere le singole tele a olio per dare vita alla storia del grande artista utilizzando il suo stile pittorico.

La produzione cinematografica ha fatto appello al pubblico su Kickstarter per raccogliere fondi e completare il film ma gli euro raccolti si sono rivelati insufficienti per partire. Ora si aspetta un produttore che si accolli l’investimento per il lodevole progetto. (S.G.)

* Le interviste per Sette già pubblicate:

Nel 2013: Kean Etro (Zorro); Max Gazzè (Gandhi); Marco Roveda (papà Angelo); Renzo Arbore (Enzo Biagi); Fabrizio Gifuni (Alberto Giacometti); Noemi (Janis Japlin); Laura Burdese (Margaret Bourke-White); Paolo Jannacci (Jacques Lacan); Raphael Gualazzi (Cristoforo Colombo); Pupi Avati (Federico Fellini); Riccardo Illy (Peter Drucker); Alex Zanardi (Coppi & Bartali); Piero Chiambretti (Walt Disney); Paolo Barilla (papà Pietro); Giovanni Allevi (Hegel); Cecilia Gasdia (Giuseppe Verdi); Cecilia Strada (don Milani); Piero Angela (Leonardo da Vinci); Fabio Volo (Maria Montessori); Monica Maggioni (Adriano Olivetti); Luigi Nicolais (Luigi Natta); Vittorio Emiliani (Giuseppe Basile); Jessica Rossi (Mila); Brunello Cucinelli (l’imperatore Marco Aurelio); Don Ciotti (Tonino Bello); Marco Presta e Antonello Dose, conduttori del Ruggito del coniglio (Socrate); Piero Bassetti (Carlo Cattaneo); Cesare Rimini (il padre, Giuseppe); Maurizio Nichetti (Georges Mehes); Linus (Lucio Battisti); Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, conduttori di “Un giorno da pecora” (San Tommaso); Paolo Bonolis (Isaac Asimov); Flavio Caroli (lord Byron); Giannola Nonino (Hans Jonas), Vittoria Belvedere (Nelson Mandela); Renato Mannheimer (Melchiorre Gioia).

Nel 2014: Licia Colò (Rita Levi Montalcini); Renzo Rosso (Dalai Lama); Gerardo Filiberto Dasi (José Antonio Abreu); Max Rosolino (Giorgio Lamberti); Alberto Angela (l’imperatore Traiano); Paolo Occhipinti (Indro Montanelli); Maria Rita Parsi (Giovanni Bollea); Sergio Zavoli (Renato Serra); Nancy Brilli (Madre Teresa di Calcutta); Luca Mercalli (Aurelio Peccei); Raffaele Nigro (Raffaele Crovi); Nerio Alessandri (Steve Jobs); Uliano Lucas (Gianfranco Moroldo); Lucio Luzzatto (Julius Nierere); Benedetta Rinaldi (Mario Collavino, l’italiano della Freedom Tower); Denis Karbon (papà Arnold); Michele Mirabella (Antonio Gramsci); Tullio De Mauro (Benedetto Croce); Alessandra Schiavo, console a Hong Kong (don Gaetano Nicosia, l’angelo dei lebbrosi); Enrico Bertolino (Claudio G. Fava); generale dei CC Roberto Conforti (Alcide De Gasperi); Pippo Baudo (Giuseppe Garibaldi); Padre Alex Zanotelli (vescovo Oscar Romero); Giulio Anselmi (Lamberto Sechi); Tonino Batani (Federico Fellini); Federica Sciarelli (Il vicino di casa); Vittorino Andreoli (L’Uomo-Nessuno di Bertolt Brecht); Cristina Mazzavillani Muti (l’attore senegalese Mandiaye); Caparezza (Vincent van Gogh); ……

Per i prossimi appuntamenti, ogni venerdì in edicola su Sette, allegato al Corriere della Sera.