Alle tappe gustose nella Milano verso Expo si aggiungono i “viaggi” fuori-porta di Vanni Cuoghi, artista genovese trapiantato a Milano, che comprendono piccoli e grandi capolavori da visitare, una delizia nascosta e una trattoria sotto i 35 euro. Insomma, l’ideale per una gita domenicale o in un giorno di brutto tempo per chi è affamato anche d’arte e di bellezza. In questa prima puntata Vanni invita a un percorso culinario regionale che si dirama nei dintorni milanesi. Destinazione la suggestiva abbazia medioevale di Morimondo. Curiosa, invece, è la piccola chiesa di Sant’Andrea nella località di Barate di Gaggiano. Decisamente suggestivo il fatto che fu affrescata da un prete di campagna negli anni ’50. All’ingresso del paese si trova l’antica Osteria Magenes, a conduzione familiare, che propone, rielaborati, i piatti di tradizione lombarda. (S.G.)
Lasciata alle spalle la grande Milano, seguiamo la strada statale 494 in direzione Abbiategrasso – Vigevano. Arrivati vicino ad Abbiategrasso lasciamo la statale 494 per la statale 526 in direzione Motta Visconti – Bereguardo – Pavia. Dopo circa 5 chilometri eccoci arrivati a Morimondo, sede di una delle più suggestive abbazie del nord Italia (sec. XII), recentemente restaurata. La visita comprende la Chiesa di S. Maria (visita 8.30 – 12.00 e 14.30 – 18,30 – festivi fino alle 19.00: edificio iniziato nel 1182 e terminato a fine secolo XIII, i monaci ritornarono solo nel 1952), il chiostro, la sala capitolare, il dormitorio, il refettorio e la sala di lavoro dei monaci.
L’abbazia fu fondata dall’ordine cistercense di S. Bernardo e vide la propria fortuna consolidarsi nell’opera dei monaci che bonificarono e valorizzarono i terreni a essa annessi rendendoli coltivabili. La particolare localizzazione, al confine tra il milanese e il pavese, la vide arricchirsi di donazioni e favori a seconda dell’appoggio che l’abate offriva all’una o all’altra causa. La decadenza iniziò nel ‘400 fino alla chiusura definitiva del monastero nel 1799.
La facciata è a capanna in cotto; l’interno è costruito secondo i canoni dell’ architettura cistercense con archi ogivali e volte a crociera.
In corrispondenza della quinta campata Madonna con bambino tra i Santi Benedetto e Bernardo di Bernardino Luini. Ma la “botta” è il coro ligneo commissionato dai monaci a Francesco Giramo che lo concluse nel 1522, composta da 70 stalli con figure di santi e angeli. La parte più commovente rimane il convento a cui si accede dalla navata destra attraverso il chiostro.
Di particolare interesse il dormitorio e la sala lavoro dei monaci in cui sono state recentemente scoperte tracce di affreschi raffiguranti le cosiddette “parti del mondo” in una visione assolutamente pre-copernicana. Si noti in una piccola nicchia la stilizzazione di una gazza che ricorda per freschezza iconografica certi disegni di… Bruno Munari.
È consigliabile una passeggiata nei dintorni: il paesaggio circostante è un incanto, specie al tramonto. Bisogna ricordarsi però che, essendo paludi bonificate, regna sovrana la zanzara. Valanghe di estratto di piretro vi aiuteranno a godere appieno di cotanta bellezza.
Sulla strada del ritorno il consiglio è percorrere la strada provinciale 59 (Vecchia Vigevanese), che ci permette di attraversare il naviglio in prossimità di Gaggiano (buttate l’occhio verso la splendida chiesa barocca che si affaccia sulla ripa). Appena superato l’abitato, in prossimità del semaforo, deviate per Noviglio, Vigano e Barate.
A Barate di Gaggiano merita una visita la piccola chiesetta affrescata da un prete di campagna negli anni ’50: la chiesetta di Sant’Andrea. Non è per l’eccellenza artistica che vale la pena vedere questi singolari dipinti ammirabili nella gallery a scorrere, più in basso; essi incarnano piuttosto il sentimento semplice e sincero di un uomo, che intende restituire alla comunità un luogo dignitoso dove pregare. Don Giulio Pizzoccheri affresca da solo tutta la chiesa nell’arco di 10 anni con le storie del vecchio e del nuovo Testamento. L’impressione è quella di entrare all’interno di un enorme ex-voto con le figure un po’ sproporzionate e con colori sgargianti degni di un carretto siciliano. L’atmosfera è comunque quella dei gesti autentici e il consiglio è quello di sedersi a guardare.
Dopo tanta attenzione dedicata ai luoghi dello spirito occorrerà dedicarsi un po’ allo spirito dei luoghi che, in taluni casi, si rileva anche attraverso la rielaborazione alchemica dei frutti della terra. Ovvero: la buona cucina.
All’ingresso del paese ci accoglie l’insegna Antica Osteria Magenes (tel. 02. 9085125 – chiuso il lunedì; occorre assolutamente prenotare).
Il ristorante a gestione familiare propone una serie di piatti in cui la rielaborazione della cucina tradizionale lombarda è fatta in modo raffinato con guizzi di inventiva niente male.
Portateci la fidanzata o la moglie per il vostro anniversario… farete un figurone!
I prezzi sono ottimi e la quantità soddisfacente, personalmente è uno dei posti che preferisco. Ottimo l’aspic di nervetti e lingua con salsa verde e spuma al rafano. Tra i secondi il filetto di maiale con mela verde e gelato allo zola: è paragonabile a un tango con la più bella del paese. Buona la cantina. Alla fine chiedete il liquore alla liquirizia: arriverete a leccare il bicchiere.
A PROPOSITO
Itinerari naturalistici e di cultura rurale in territorio di Gaggiano
AZIENDE AGRICOLE. Il territorio di Gaggiano grazie alla presenza del Naviglio è un territorio molto fertile compreso nella zona irrigua denominata Bassa. Già nel Medioevo risultano presenti insediamenti agricoli creati dagli ordini religiosi (fra questi: i Vescovi di Milano, i Benedettini e i Certosini). La sua vocazione agricola è tuttora viva, con 32 cascine e 16 kmq di superficie a uso agricolo.
La presenza d’acqua è una delle risorse ambientali più significative nel Parco Agricolo Sud Milano. Troviamo fiumi e corsi d’acqua storici, i navigli Grande e Pavese, i numerosi fontanili ancora attivi che determinano ecosistemi di notevole pregio. Risale al 2002 un progetto, denominato “Camminando sull’acqua”, di riqualificazione ambientale, paesistico e territoriale che coinvolge i territori di Gaggiano, Lacchiarella, Zibido San Giacomo, Basiglio e Buccinasco. In quest’area è possibile seguire un percorso ciclabile che costeggia insediamenti rurali e vie d’acqua.
A Gaggiano il percorso principale si snoda a partire dalla Strada Provinciale 59, Vecchia Vigevanese, e raggiunge la Cascina Baitana. La cascina ha sempre fatto parte del territorio agricolo legato al nucleo di Gaggiano: di probabile impianto a corte aperta seicentesco, era dotata di un mulino, di cui rimangono tracce nei manufatti in pietra esterni alla testata del corpo principale. Sede ancora oggi di una azienda agricola attiva, mantiene intatto il rapporto con il paesaggio agrario.
Utilizzando il percorso ciclabile che porta alla Madonna del Dosso, proseguendo in direzione est, lungo la strada rurale con fondo sterrato, si raggiunge la Cascina Cantalupo e da qui, tramite strada asfaltata, si entra nella proprietà del Lago Boscaccio.
Il percorso prosegue utilizzando la strada interna della proprietà seguendo il limite dell’area di cava fino al confine con il territorio di Zibido. Si prosegue poi verso sud per raggiungere la Cascina e Molino Mirabello.
Allontanandosi dalla cascina, utilizzando una strada in graniglia fine che mantiene le medesime caratteristiche del fondo, si raggiunge un importante fascio di rogge, bordate da una fitta vegetazione. Il percorso prosegue lungo strade poderali, in buone condizioni, fino a raggiungere la strada comunale che da San Pietro Cusico porta alla Cascina Torre.
Attraversata la strada provinciale 139 il percorso si inoltra nell’abitato di San Pietro Cusico, percorrendo la via XXV Aprile, fino a riconnettersi al percorso proveniente da Buccinasco.
Dal percorso principale è possibile scegliere itinerari secondari che utilizzano strade comunali a basso traffico veicolare che permettono di attraversare tutto il territorio del Comune di Gaggiano, toccando numerose cascine e nuclei di interesse paesistico e storico-monumentale.
Fra tutti ricordiamo il percorso che dalla Cascina Baitana raggiunge la Cascina Grande, da cui si aprono tre diverse possibilità:
Proseguire verso ovest in direzione del nucleo di Barate e da qui raggiungere Vigano, fermandosi a visitare la Certosa, e tramite la pista ciclabile, ritornare sull’Alzaia del Naviglio Grande.
La villa recentemente ben restaurata era anticamente sede di un castello e dopo la sua distruzione vi si insediarono monaci dell’ordine della Certosa di Pavia. Dirigersi verso la Cascina Villandolo e da qui raggiungere la Cascina e Molino Cantalupo in direzione nord o la Cascina Doresano in direzione sud, per connettersi, in entrambi i casi, al percorso principale proveniente dal Lago Boscaccio; dirigersi verso sud in direzione di Tainate e immettersi sui percorsi in comune di Noviglio.
LAGO BOSCACCIO. La struttura è costituita dal Lago e dalla Cascina Boscaccio (area complessiva circa 85 ettari). Il lago è un bacino artificiale rinaturalizzato (cava recuperata) di 35 ettari. Si caratterizza per la presenza di un’avifauna e di un’ittiofauna molto ricche (nell’ambiente intorno al lago trovano rifugio circa 180 specie di volatili). La zona è stata individuata come area di ripopolamento e cattura (divieto di caccia) ed è la stazione di inanellamento dei volatili (gestita dal Gruppo Ornitologico Lombardo) della provincia milanese. Le acque del lago ospitano numerose specie autoctone di pesci e possiedono buoni caratteri di limpidezza (11 metri di limpidezza nel rilevamento di aprile ‘97). Lungo il perimetro del lago si svolge un percorso pedonale. Sulle rive del lago è situata la Cascina Boscaccio tipica lombarda a corte chiusa, di origine settecentesca dedicata a San Materno (con fondamenta originarie dell’XI secolo).
Attività: il Gruppo Ornitologico Lombardo propone diverse attività didattiche tra cui un percorso guidato con riferimenti botanici, geomorfologici, idrobiologici e ornitologici (accompagnato dalla proiezione di audiovisivi naturalistici). Una delle attività proposte è la “Giornata ecologica sul Lago Boscaccio”, programma di monitoraggio idrobiologico.
Le attività sono condotte da guide del Gruppo Ornitologico Lombardo. La cascina è anche disponibile per convegni, manifestazioni private (con servizio catering) e altre iniziative.
Il Lago è raggiungibile con l’Autobus ATM fermata Gaggiano – Bonirola (poi circa 1 Km a piedi su stradina di campagna).
AGRITURISMO & RISTORANTI. La presenza del Naviglio, antica via di commercio, nel territorio di Gaggiano ha favorito, in passato, il sorgere di osterie e locande.
Ancora oggi a Gaggiano è possibile incontrare numerosi ristoranti di qualità molto frequentati anche dai cittadini di Milano.
Questi e altri itinerari storici e artistici per chi sceglie Gaggiano per un weekend sono al link del Comune.
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