Nella fantasia collettiva la vita di un artista è quanto di meglio ci possa essere al mondo: vestito di un grande e largo camicione lo si immagina aggirarsi per lo studio tra tele, colori, pennelli, modelle seminude e mercanti alla porta, pronti a mettere mano al libretto degli assegni per accaparrarsi anche solo un disegno fatto con la mano sinistra.

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Il pittore Vanni Cuoghi (Genova, 1966). Vive e lavora a Milano. È in corso una sua mostra personale “Da terra a cielo” nella Galleria Giuseppe Pero, in via Porro Lambertenghi 3 a Milano.

Non è così e, credetemi, so di che cosa sto parlando.

Alessandra Redaelli, nell’ultimo suo libro (Keep Calm e impara a capire l’arte, Newton Compton, euro 9,90), traccia una serie di profili ben definiti, di artisti contemporanei accompagnandoci per mano nelle loro opere più significative.

Il libro è un’edizione davvero confortevole. La definisco così per via di una copertina morbida al tatto e gialla che viene immediatamente individuata negli scaffali di una libreria.
“Il giallo è il colore della comunicazione” mi disse, qualche anno fa, il direttore di una nota rivista di natura e scienza. Conosco Alessandra da diverso tempo e devo dire che questa sua opera le assomiglia: il libro è leggero, ma efficace, sviscerando i concetti base dell’opera degli artisti, partendo dalle domande che tutti noi ci porremmo davanti ai loro lavori.

I protagonisti vengono raccontati per quello che sono e quali sono le motivazioni che li hanno spinti a dipingere quadri completamente bianchi o blu, a inscatolare i propri escrementi o a farsi filmare mentre fanno sesso.

Diviso in quattordici capitoli che trattano i temi dell’identità, della morte, del cibo, del denaro e del sesso, Keep Calm e impara a capire l’arte è un libro che invita a essere curiosi e ad approfondire i temi che caratterizzano tutta l’Arte contemporanea mondiale. Il suggerimento che l’autrice dà inizialmente è quello di “abbandonarsi al piacere” incoraggiando il lettore a fidarsi di se stesso e del proprio istinto.

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Vanni Cuoghi presenta il nuovo libro di Alessandra Redaelli, giornalista, critico d’arte e curatore di eventi di arte contemporanea. Nata a Milano, collabora da diversi anni con i mensili Arte e Antiquariato. Cura mostre in gallerie private e in spazi pubblici in Italia e all’estero. Si è occupata di manifestazioni fieristiche dedicate all’arte ed è stata anche membro della giuria in diversi contest di arte contemporanea

In questo modo ci dice che, in primo luogo, l’Arte va guardata! Questa sembra un’ovvietà, ma, se c’è una cosa che molti tra gli “addetti ai lavori” (galleristi, critici, curatori e collezionisti) non fanno, è proprio quella di guardare, anteponendo allo sguardo, il brand ,il nome dell’artista o la galleria che lo tratta, il costo dell’opera e il relativo investimento.
È vero anche che, per molto tempo, l’Arte Contemporanea, è stata un tabù, basti pensare alle scene del film “Le vacanze intelligenti con un Alberto Sordi perso tra le sale della Biennale del ’78.

La lettura delle pagine di questo libro è funzionale anche per chi l’Arte la pratica oggi. Luciano Inga Pin, che è stato uno dei più importanti galleristi italiani, l’avrebbe definita un’opera “assolutamente contemporanea” perché l’autrice è una giornalista e fa riferimenti a fatti accaduti recentemente, come l’ultima Biennale di Venezia o l’Expo che si è appena conclusa, ponendo l’accento sul concetto di inafferrabilità del presente: “del qui, ora” e lascia il compito dello scolapasta alla Storia.

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Vanni Cuoghi nasce a Genova nel 1966, si diploma in scenografia all’Accademia di Brera nel 1989. Realizza grandi cicli pittorici per hotel, chiese, edifici fino al 2012, quando Costa Crociere gli commissiona otto grandi dipinti per la nave Costa Fascinosa. Ha partecipato a mostre e fiere in Italia e all’estero, tra queste: “Arte italiana 1968-2007 pittura” a Palazzo Reale, la “54a Biennale di Venezia” alle Corderie dell’Arsenale, la “Biennale di S. Pietroburgo”, la “Biennale di Praga” e la “Biennale Italia-Cina” alla Villa Reale di Monza. Espone a Frieze Art Fair a Londra, Scope Art Fair a New York, a Pechino nel 2008 in occasione dei Giochi Olimpici, a Shangai presso il Liu Haisu Museum e a Permm, in Russia, presso il Museo d’Arte Contemporanea. Nel 2012 partecipa alla collettiva “Homo Faber” presso la Sala della Balla al Castello Sforzesco di Milano. La sua pittura rappresenta personaggi che paiono usciti da un libro di illustrazioni per l’infanzia, a cui, però, sembrano aver levato il lieto fine.