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“Guida ai paesi dipinti di Lombardia”. Con i cento turismi di cultura e in natura. Invito al viaggio di Flavio Caroli.

Un’altra pagina di colori, storie ed emozioni si appresta ad ampliare la Guida ai paesi dipinti di Lombardia (edizioni BookTime, Milano), scritta a quattro mani da Salvatore Giannella e Benedetta Rutigliano, con foto d’autore di Vittorio Giannella e invito al viaggio dello storico dell’arte Flavio Caroli, ormai alla sua terza ristampa dalla prima uscita nell’ottobre 2015.

A sorprendere gli autori con questo fiocco azzurro, le mani laboriose e la creatività dell’artista Andrea Ferrari Bordogna (Milano, 1965), milanese che vive e opera a Corneliano Bertario, attraente frazione di Truccazzano (Milano), il cui incontro con le storie narrate nella nostra Guida ha dato ispirazione per questa sua ultima impresa su muro: «Ho conosciuto Benedetta Rutigliano a una mia mostra nel dicembre 2015. In quell’occasione mi ha raccontato del libro da poco uscito su queste realtà lombarde meno note ai più, che sarebbe stato presentato a febbraio nella sede del Touring Club, dove sono andato, incuriosito, ad ascoltare gli autori. È stato un colpo di fulmine con questo tipo di arte che fa rivivere leggende, usanze, avvenimenti di questi borghi, e ho sentito di dover fare qualcosa per continuare questa antica tradizione italiana, portandola in nuovi luoghi, per contribuire ad arricchire questo mosaico».

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Valcanale di Ardesio (Bergamo), 9 luglio 2016: inaugurazione del murale “Il pastore del Pizzo Arera”, sulla parete della sede di Valcanale Team. Da sinistra verso destra: Andrea Ferrari Bordogna, l’artista milanese che ha realizzato il murale, Benedetta Rutigliano, giornalista e storica dell’arte coautrice della Guida ai paesi dipinti di Lombardia; Omar Zucchelli, presidente di Valcanale Team; Ivan Caccia, sindaco di Ardesio e presidente del Parco delle Orobie Bergamasche; Marta Boccardi, assessore alla Cultura e al Turismo di Ardesio e vice presidente di Valcanale Team.

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Un momento dell’inaugurazione, col disvelamento del murale di Andrea Ferrari BordognaIl pastore del Pizzo Arera”.

E così è stato: il nuovo murale firmato Andrea Ferrari Bordogna, dal titolo “Il pastore del Pizzo Arera”, è stato inaugurato sabato 9 luglio durante la manifestazione dedicata a un fenomeno ancor vivo in Val Seriana, la transumanza. Parete scelta: quella dell’Associazione Valcanale Team (via Alpe Corte 7) a Valcanale di Ardesio, frazione del comune di Ardesio (Bergamo). A presenziare l’evento, oltre agli abitanti in festa e all’ormai consolidata squadra dei paesi dipinti, Omar Zucchelli, presidente di Valcanale Team; Marta Boccardi, assessore alla Cultura e al Turismo di Ardesio nonché vice presidente di Valcanale Team; Ivan Caccia, sindaco di Ardesio e presidente del Parco delle Orobie Bergamasche; e il parroco del paese, don Fabio Picinali. Data la tematica, la pastorizia, hanno assistito con curiosità e orgoglio al disvelamento dell’opera anche il pastore Renato Zucchelli, protagonista del film L’ultimo pastore (2012, regia di Marco Bonfanti), presentato al Tokyo International Film Festival e in Italia al Torino Film Festival prima della trasmissione su RAI 1, e Tino Zigliani, presidente dell’Associazione Pastori Lombardi, che ha espresso il suo desiderio, guardando con soddisfazione il murale, che si celebri non solo il suo mestiere come “un ricordo del passato, ma come una realtà presente e futura da tutelare e promuovere: la transumanza, l’alpeggio e il pascolo vagante”, continua Zigliani, “sono stati infatti riconosciuti anche da Regione Lombardia come Beni Immateriali”.

Il dipinto mostra un pastore che con dignità, e con la malinconia negli occhi per l’alpeggio appena lasciato alle spalle, scende a valle per pascolare il suo gregge di pecore e agnellini. A fare da capofila il fedele aiutante del pastore, il cane, fondamentale per radunare il gregge e guidarlo, mentre a chiudere il gruppo due caprette, immancabili supporti per gli agnellini e spesso anche loro leader del gregge. Il pastore porta alla memoria la postura e l’avanzare eterno e cadenzato del personaggio centrale nel noto dipinto di Pellizza da Volpedo, “Il quarto stato” (1901), volto a celebrare l’affermazione di una nuova classe sociale non borghese, e quindi la dignità del proletariato, dei nuovi lavoratori. Anche qui si vuole restituire luce a un mestiere, in questo caso però di origini antiche e che sempre più, al giorno d’oggi, si scontra con problemi dovuti all’urbanizzazione e alla salvaguardia di aree naturali. Contrapposta alla fiumana di persone del dipinto di Pellizza, regna nella nuova opera su muro la solitudine, a livello umano, del pastore, la cui compagnia è costituita dalla presenza degli animali e dal paesaggio che lo circondano. Una fusione e un’armonia tra uomo e natura rari al giorno d’oggi, magistralmente rappresentati nel dipinto di Ferrari Bordogna, dove la calda luce del sole al tramonto, che fa capolino dietro le creste del Pizzo Arera, si riflette sui pascoli e sui personaggi restituendo un senso di pace antica. Una sensazione che è difficile ritrovare nella frenesia quotidiana, specialmente in città, e che viene più facile percepire in questi luoghi ameni, bucolici (la parola deriva proprio dal greco boukolikòs, ovvero “pastorale”, più nello specifico da boukolòs “pastore di buoi”) dove la natura ha ancora modo di affascinare in tutta la sua carica estetica ed emotiva, spirituale.

Le maestose vette del Pizzo Arera, che raggiungono i 2.512 metri sul livello del mare, dividono la Val Brembana e la Val Seriana, e per davvero si trovano alle spalle di chi osserva il dipinto di Bordogna, che ha sapientemente restituito con naturalezza l’atmosfera del luogo creando un’opera site specific, totalmente legata al contesto per cui è stata ideata, per forme, colori e contenuti.

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Il pastore del Pizzo Arera”, di Andrea Ferrari Bordogna.

Non è la prima volta che l’artista si accosta alla tematica dei pastori, già ampiamente analizzata nell’ultima mostra che ha avuto luogo l’inverno scorso nella cornice del Castello Borromeo di Corneliano Bertario: proprio in queste aree Andrea Ferrari Bordogna aveva conosciuto il pastore Renato Zucchelli, rimanendo affascinato dal suo mondo, che si è apprestato a interpretare con la propria arte, dipingendo una ricca collezione di quadri che oggi è possibile ammirare in due sedi della Val Seriana: al Museo Etnografico dell’Alta Valseriana, ad Ardesio, fino al 7 agosto 2016; nella sede di Valcanale Team, a Valcanale di Ardesio, fino al 9 agosto 2016.

Precedentemente Andrea Ferrari Bordogna, che da sempre concilia l’attività artistica al sociale svolgendo anche progetti educativi e didattici, ha incontrato con la sua sensibilità estetica i più svariati temi: quello attuale su profughi e rifugiati (con i quali aveva collaborato per uno spettacolo teatrale nel 1992); quello legato ai paesaggi urbani di Milano; e poi a quelli da fiaba, mostrando sempre una predilezione per una purezza delle forme e un uso della luce che risaltano la plasticità e i volumi, e sono in grado di restituire, unitamente alla scelta dei colori, atmosfere antiche, contemporanee e immaginate.

L’opera di Andrea sarà visibile il prossimo settembre, durante una personale a Palazzo Pirola, a Gorgonzola (Milano), e il prossimo ottobre nella prestigiosa Villa Tasso a Bergamo, in occasione del Festival della pastorizia. Nel frattempo l’auspicio è che questo primo dipinto murale, “Il pastore del Pizzo Arera” (accolto dagli abitanti di Ardesio con entusiasmo, anche perché riflette parte della loro identità), sia il primogenito di una famiglia di nuovi murales dedicati alla storia del paese e della valle, per trasmettere a tutti, tramite l’arte visiva e il potere dell’immagine, memorie del passato, racconti del presente e valori per il futuro.

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A PROPOSITO

* Per saperne di più sul pittore Andrea Ferrari Bordogna e per contattarlo:

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L’artista Andrea Ferrari Bordogna di fianco al suo murale appena inaugurato, “Il pastore del Pizzo Arera”. L’artista sogna per Valcanale di Ardesio un futuro di paese dipinto: ha deciso di utilizzare la pittura murale, un tipo di arte che si rivolge a tutti raccontando storie e tradizioni del luogo, dopo aver letto la Guida ai paesi dipinti di Lombardia.

Benedetta Rutigliano è storica dell’arte con tesi sui muri dipinti e giornalista pubblicista. Ha curato, con Salvatore Giannella, la recente Guida ai paesi dipinti di Lombardia (edizioni Booktime).