A 58 chilometri da Milano muri d’autore raccontano la storia di una comunità dalle origini romane alla Regina della Scala, dalla costruzione del ponte sull’Oglio all’arrivo della ferrovia. Un invito alla visita, con i dati utili e il mosaico dei turismi possibili nel borgo (e anche nei dintorni)
Così Piero Chiara (Luino 1913 – Varese 1986) invitava alla visita dei borghi con i muri d’autore in Lombardia e a questo invito Giannella Channel risponde avviando il nuovo Atlante dei paesi dipinti della Lombardia, con l’intento di aggiungere periodici appuntamenti da non perdere per i viaggiatori del weekend e per i futuri turisti in arrivo con l’Expo 2015. La prima tappa è Calcio, nella pianura bergamasca degradante verso il fiume Oglio, borgo dalla storia millenaria ricco di una natura ampia, copiosa di acque che scorrono nelle tante rogge, nei canali e nei navigli antichi, fonti di una rigogliosa agricoltura.
Anche da Birmingham, Vienna e Barcellona
È datata 1995 l’iniziativa “Narrano i muri”, voluta dall’Amministrazione comunale, di decorare gli edifici per fissare i momenti più significativi della sua storia e delle sue tradizioni in una galleria a cielo aperto. Direttore artistico del progetto è stato il critico d’arte Mauro Corradini di Brescia. L’architetto Tullio Lazzarini di Chiari ha coordinato, invece, tutta la parte di supporto logistico necessaria all’esecuzione delle opere. Sono stati coinvolti sia artisti di calibro provenienti dai territori limitrofi, quali per esempio Giovanni Repossi, Trento Longaretti, Angelo Boni, che giovani emergenti delle Accademie di Belle Arti di Brera, Sassari, e addirittura ospiti internazionali, come gli allievi delle Accademie di Birmingham, Vienna, Barcellona. L’itinerario culturale all’aperto attualmente allinea sui muri delle vie del paese 38 racconti di artisti diversi ed è parte integrante del patrimonio storico e culturale calcense che vanta anche un Museo della fotografia in ristrutturazione e una Pinacoteca (con opere di artisti di fuori e locali, come il pittore Egidio Lazzarini, di cui già nel 1982 il noto critico Raffaele De Grada aveva curato una retrospettiva).
Un bellissimo mosaico
La storia di calcio è millenaria e la ricostruiamo grazie alla testimonianza dell’assessore alla Cultura, Annunzio Vezzoli. Il nome ha radici latine: potrebbe derivare da calx, ovvero calce, per indicare il luogo di ritrovamento di tale materiale vicino al fiume, o da calceus, inteso come scarpa, ovvero paese sul bordo, terrazzo sulla riva dell’Oglio. Certe sono le origini romane, testimoniate da un ritrovamento archeologico di notevole importanza: il bellissimo mosaico di metri 4,45 x 3,80 (forse appartenente a una villa romana del IV secolo d.C. o a una basilica paleocristiana) attualmente custodito presso il Museo Archeologico di Bergamo (ma che si ha intenzione di esporre, in sicurezza, nel paese originario per l’anno dell’Expo).
L’enigmatica Regina
Un’area di confine quella della Calciana (di cui Calcio costituisce una parte), per questo da sempre contesa dai territori circostanti, da Cremona a Milano, da Bergamo a Venezia, per finire poi tra le mani degli austriaci e dei francesi. Sempre però conservando un’autonomia privilegiata, ereditata grazie a una delle figure più enigmatiche che gravitano intorno alla storia di questo centro: la duchessa Regina della Scala, che sposata con il Duca di Milano Bernabò Visconti, ottenne nel 1366 il privilegio ducale su tutto il territorio. Regina tentò di rendere le sue terre maggiormente produttive con la costruzione di un nuovo canale derivato dall’Oglio, la Roggia Donna, o Roggia della Signora. Sono tutte tappe raffigurate nei murales, con le allegorie del lavoro e le rappresentazioni di mestieri e attività come la filatura (di cui Calcio vantava un’importante tradizione nel 1800), le peculiarità del territorio come i filari di gelsi; le innovazioni, come la costruzione del ponte sull’Oglio e la postunitaria costruzione della stazione ferroviaria, e altri episodi ancora.
Chiesa battuta solo dal Duomo di Milano
Calcio non è solo questo: chiunque, entrando nel paese, non può far altro che esprimere meraviglia per l’imponenza della chiesa situata nella piazza principale, seconda per dimensioni in tutta la Lombardia dopo il Duomo di Milano: la nuova parrocchiale (dedicata a San Vittore), i cui lavori, cominciati nel 1792, si protrassero per quasi un secolo. La situazione di stallo venne brillantemente risollevata dall’architetto Carlo Maciachini (colui che a Milano si occupò delle facciate del Cimitero Monumentale, della Chiesa di San Marco e della Chiesa del Carmine), che esclamò:
All’interno della chiesa due notevoli tele raffiguranti la Vergine, entrambe provenienti dal demolito oratorio di San Rocco: una eseguita da Marcantonio Mainardi detto il Chiavechino (XVI-XVII sec), l’altra probabilmente è una copia di una tela di Enea Salmeggia (1610). Anche la vecchia pieve di San Vittore è di interesse storico artistico: presentandosi in forme tardo rinascimentali e facciata barocca su un’originaria architettura romanica, rivela gli eleganti, delicati, vivaci intarsi marmorei degli altari di San Giuseppe e dell’Assunta e gli affreschi cinquecenteschi nella cappella dell’altare del SS. Sacramento, sulla cui parete di fondo spicca un affresco con le Pie Donne piangenti attribuite ai Campi; questi prestarono la propria opera anche nella volta del presbiterio della chiesa dedicata ai SS. Fermo e Rustico (XVI secolo).
Oh che bei castelli!
Calcio vanta non solo chiese ma anche rocche e fortezze: il Castello medievale dei Silvestri, nel quartiere Piazza, circondato dal Parco del fiume Oglio, con il suo giardino di oltre un ettaro, è un trait d’union tra il centro abitato e le campagne. Costruito attorno all’anno 1000 sopra un’antica villa d’origine romana, venne abitato dai discendenti della famiglia Secco fino al 1862, quando fu comprato dalla famiglia Silvestri e restaurato. Da sempre teatro della vita sociale e politica del paese, ospedale militare durante le due guerre, il castello divenne proprietà privata nel 1956, data dell’ultima ristrutturazione. Notevole anche il Castello Secco-Oldofredi, con fossato e traccia del ponte levatoio, nel quartiere Villa. È una delle più antiche residenze dei condomini che nel corso dei secoli hanno abitato i territori della Calciana dal XIV secolo ed è attualmente sede di una scuola. Qui Napoleone III, nel 1859, preparò con i suoi generali la Battaglia di Solferino.
Nei dintorni
Calcio nel raggio di 50 km include città storiche e note come Milano, Cremona, Bergamo e Brescia. Meno conosciuti, ma degni di una visita sono senz’altro altri comuni facilmente raggiungibili. A Soncino (Cremona), considerato uno dei borghi più belli d’Italia, si erge la Rocca Sforzesca, costruita nel 1473, e si può visitare la Casa degli Stampatori, in cui è stata stampata nel 1488 la prima Bibbia ebraica completa. Sempre in provincia di Cremona, da non perdere è il castello di Pandino, fatto costruire da Bernabò Visconti come uno dei suoi castelli di caccia. Ai primi decenni del XV secolo risale anche l’apparizione della Madonna del riposo che porta alla realizzazione del Santuario a lei dedicato. A proposito di turismo religioso non si può non citare, tra i paesi limitrofi, Caravaggio (Bergamo), che diede i natali a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. In un prato caravaggese, detto Mazzolengo, apparve il 26 maggio 1432 la Vergine, e proprio in quel luogo nello stesso anno, venne posata la prima pietra per costruire una piccola cappella, che nei secoli divenne un vero e proprio Santuario. La costruzione dell’imponente tempio come tuttora lo si vede (l’edificio è lungo 93 metri, largo 33, alto 22 senza contare la cupola) iniziò nel 1575 per volontà dell’arcivescovo Carlo Borromeo, che chiamò l’architetto Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini. All’interno dell’edificio operarono importanti artisti tra cui Camillo Procaccini, Borgognone, Giovanni Moriggia. Proseguendo poi verso il centro di Caravaggio si incontrano diverse interessanti architetture. In ultimo citiamo il comune di Pumenengo, ove è possibile visitare il Santuario della Madonna della Rotonda eretto nel 1588 in segno di gratitudine alla Beata Vergine apparsa a un sordomuto. Nello stesso paese sorge il Castello Barbò, attuale sede municipale e della biblioteca civica.
UNA MINIGUIDA
Il mosaico dei cento turismi
in natura e di cultura
a Calcio e nei dintorni
Ogni scheda del nuovo Atlante dei paesi dipinti è arricchita da simboli grafici indicanti quali forme di attività turistica, in natura e di cultura, è consigliabile nell’area presa in esame.
Turismi in natura
- Botanica, itinerari botanici, fotografia naturalistica
- Birdwatching
- Entomologia, campi scuola, vacanze per imparare, biblioteche
- Picnic, scoutismo, vacanze scolastiche e famigliari
- Agriturismo
- Escursioni in bicicletta, mountain bike, piste ciclabili
- Turismo equestre
- Trekking a piedi, sentieri natura, passeggiate nel verde
- Pesca sportiva
- Sport di precisione (tiro a segno, tiro al piattello)
- Canoa, Rafting, Gommone
Turismi di cultura
- Musei e beni storici, architettura, monumenti, castelli
- Itinerari gastronomici
- Turismo religioso (luoghi sacri, convegni, monasteri, cattedrali)
- Artigianato e collezioni
- Concerti, musica, teatro, feste, balletto, danze, festival, eventi di costume, folklore
- Strade romantiche
Informazioni utili:
- Municipio tel.0363.968444
- Abitanti: 5.423
- Altezza sul livello del mare: 123m
- Nome abitanti: calcensi
- Distanza da Milano: 58 km, da Bergamo 25
Come arrivare:
Auto: A4 Torino-Milano-Trieste, uscire a Palazzolo e proseguire fino a Urago d’Oglio, da cui si devia brevemente per Calcio. Il paese è attraversato dalla statale 11 Padana Superiore che collega Milano a Brescia.
Auto: A35 (BreBeMi), uscita Calcio.
Treno: sulla linea Milano-Verona-Venezia.
Mangiare e dormire bene a Calcio e nei dintorni
- Albergo ristorante Due Lanterne, viale della Vittoria, 13. Tel. 0363.906474, specialità carne e pesce alla griglia;
- Agriturismo Cascina San Fermo, via Cascina San Fermo, 335.8221913, specialità cinghiale, oca e pasta fatta in casa;
- Enoteca Facchi, via Giovanni XXIII, 129. Tel. 0363.9063336, buon vino accompagnato da taglieri di salumi;
- Ostello Molino di Basso, Via Madonna di Loreto, Torre Pallavicina, Tel. 0363.903870, cucina casalinga e prodotti del territorio, pesci d’acqua dolce.
Dalla collana “Il nuovo atlante dei paesi dipinti in Lombardia”:
- Calcio, Bergamo: in questo borgo il paesaggio è un’opera d’arte
- Madone: di strada in strada la storia dell’Isola Bergamasca
- Arcumeggia e la prima galleria all’aperto in Italia. Non dimentichiamo un borgo pilota per l’arte
- A Runo di Dumenza 68 affreschi e il dipinto che cercherete invano: la leonardesca Gioconda
- A Gravellona Lomellina, paese d’arte dove bellezza e creatività si sposano con l’ironia
- Expo: a Milano per sei mesi, a Dairago è per sempre
- A Guidizzolo i colori dell’arcobaleno avvolgono velocità e moda, pace e star come Mina o Chaplin
- In bici a Crotta d’Adda, con le Dolomiti e la Cina all’ombra dei muri d’autore
- Lasco, da bandito a ispiratore dell’identità colorata di Parlasco
- C’era una volta a Cadorago un uomo che sognava opere d’arte su ogni casa
- Aprica: stazione “aperta” al sole, a viandanti e Nobel, artisti e turisti
- Cassina de’ Pecchi, ieri stazione di posta e oggi ciclovia, si rinnova nel segno della Street Art
- I muri d’autore di Dozza raccontano storie da più di mezzo secolo
L’invito al viaggio di Flavio Caroli: “Quei muri d’autore che ci donano le piccole storie di una grande regione: ecco la Guida ai paesi dipinti di Lombardia”.
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bellissimo Salvatore!!!!
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Posto incantevole (visitato)
bravissima Benedetta.
[…] Foto in copertina di Vittorio Giannella. […]