A 58 chilometri da Milano muri d’autore raccontano la storia di una comunità dalle origini romane alla Regina della Scala, dalla costruzione del ponte sull’Oglio all’arrivo della ferrovia. Un invito alla visita, con i dati utili e il mosaico dei turismi possibili nel borgo (e anche nei dintorni)

Andare in un paese dipinto vuol dire voltare le spalle alla febbre della circolazione automobilistica, alla vita convulsa della metropoli, ritornare alla pace antica dove, con occhio calmo e riposato, prendere contatto con il messaggio degli artisti

Così Piero Chiara (Luino 1913 – Varese 1986) invitava alla visita dei borghi con i muri d’autore in Lombardia e a questo invito Giannella Channel risponde avviando il nuovo Atlante dei paesi dipinti della Lombardia, con l’intento di aggiungere periodici appuntamenti da non perdere per i viaggiatori del weekend e per i futuri turisti in arrivo con l’Expo 2015. La prima tappa è Calcio, nella pianura bergamasca degradante verso il fiume Oglio, borgo dalla storia millenaria ricco di una natura ampia, copiosa di acque che scorrono nelle tante rogge, nei canali e nei navigli antichi, fonti di una rigogliosa agricoltura.

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Regina della Scala Signora di Calcio, realizzato nel 1999 da Giovanni Repossi con la collaborazione di Ivan Corradi e Marco Facchetti.

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Da sinistra verso destra: il giornalista Salvatore Giannella e la storica dell’arte Benedetta Rutigliano, autori del progetto Atlante dei Paesi dipinti, camminano per le strade di Calcio (BG). Sulla parete si intravvede il murale “La raccolta del grano”, Accademia di Belle Arti di Sassari, 2002 (Foto di Vittorio Giannella)

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“La costruzione del ponte”, realizzato da Carlo Pescatori nel 1999.

Anche da Birmingham, Vienna e Barcellona

È datata 1995 l’iniziativa “Narrano i muri”, voluta dall’Amministrazione comunale, di decorare gli edifici per fissare i momenti più significativi della sua storia e delle sue tradizioni in una galleria a cielo aperto. Direttore artistico del progetto è stato il critico d’arte Mauro Corradini di Brescia. L’architetto Tullio Lazzarini di Chiari ha coordinato, invece, tutta la parte di supporto logistico necessaria all’esecuzione delle opere. Sono stati coinvolti sia artisti di calibro provenienti dai territori limitrofi, quali per esempio Giovanni Repossi, Trento Longaretti, Angelo Boni, che giovani emergenti delle Accademie di Belle Arti di Brera, Sassari, e addirittura ospiti internazionali, come gli allievi delle Accademie di Birmingham, Vienna, Barcellona. L’itinerario culturale all’aperto attualmente allinea sui muri delle vie del paese 38 racconti di artisti diversi ed è parte integrante del patrimonio storico e culturale calcense che vanta anche un Museo della fotografia in ristrutturazione e una Pinacoteca (con opere di artisti di fuori e locali, come il pittore Egidio Lazzarini, di cui già nel 1982 il noto critico Raffaele De Grada aveva curato una retrospettiva).

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L’arrivo del primo treno, realizzato da Calisto Gritti nel 1999.

Un bellissimo mosaico

La storia di calcio è millenaria e la ricostruiamo grazie alla testimonianza dell’assessore alla Cultura, Annunzio Vezzoli. Il nome ha radici latine: potrebbe derivare da calx, ovvero calce, per indicare il luogo di ritrovamento di tale materiale vicino al fiume, o da calceus, inteso come scarpa, ovvero paese sul bordo, terrazzo sulla riva dell’Oglio. Certe sono le origini romane, testimoniate da un ritrovamento archeologico di notevole importanza: il bellissimo mosaico di metri 4,45 x 3,80 (forse appartenente a una villa romana del IV secolo d.C. o a una basilica paleocristiana) attualmente custodito presso il Museo Archeologico di Bergamo (ma che si ha intenzione di esporre, in sicurezza, nel paese originario per l’anno dell’Expo).

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I gelsi lungo la roggia, realizzato da allievi della Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia coordinati dal prof. Franco Migliaccio.

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Il bellissimo mosaico romano rinvenuto a Calcio nel 1872 sotto il castello, attualmente esposto al Museo Archeologico di Bergamo.

L’enigmatica Regina

Un’area di confine quella della Calciana (di cui Calcio costituisce una parte), per questo da sempre contesa dai territori circostanti, da Cremona a Milano, da Bergamo a Venezia, per finire poi tra le mani degli austriaci e dei francesi. Sempre però conservando un’autonomia privilegiata, ereditata grazie a una delle figure più enigmatiche che gravitano intorno alla storia di questo centro: la duchessa Regina della Scala, che sposata con il Duca di Milano Bernabò Visconti, ottenne nel 1366 il privilegio ducale su tutto il territorio. Regina tentò di rendere le sue terre maggiormente produttive con la costruzione di un nuovo canale derivato dall’Oglio, la Roggia Donna, o Roggia della Signora. Sono tutte tappe raffigurate nei murales, con le allegorie del lavoro e le rappresentazioni di mestieri e attività come la filatura (di cui Calcio vantava un’importante tradizione nel 1800), le peculiarità del territorio come i filari di gelsi; le innovazioni, come la costruzione del ponte sull’Oglio e la postunitaria costruzione della stazione ferroviaria, e altri episodi ancora.

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Dalla Roggia Donna Fertilità ai campi, realizzato da Umberto Faini nel 1999.

Chiesa battuta solo dal Duomo di Milano

Calcio non è solo questo: chiunque, entrando nel paese, non può far altro che esprimere meraviglia per l’imponenza della chiesa situata nella piazza principale, seconda per dimensioni in tutta la Lombardia dopo il Duomo di Milano: la nuova parrocchiale (dedicata a San Vittore), i cui lavori, cominciati nel 1792, si protrassero per quasi un secolo. La situazione di stallo venne brillantemente risollevata dall’architetto Carlo Maciachini (colui che a Milano si occupò delle facciate del Cimitero Monumentale, della Chiesa di San Marco e della Chiesa del Carmine), che esclamò:

… parmi che questa mia sia come quel proverbio ben noto milanese riguardo al Duomo che non potrà mai essere terminato, e ho quasi ragione di crederlo perché la proporzione della chiesa di Calcio colla popolazione è assai più colossale che quello del Duomo colla popolazione di Milano.
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Si respira arte per le strade di Calcio, ma anche tra i suoi abitanti, molti dei quali sono artisti e artigiani: nella fotografia Paolo Raccagni mostra una delle sue creazioni.

All’interno della chiesa due notevoli tele raffiguranti la Vergine, entrambe provenienti dal demolito oratorio di San Rocco: una eseguita da Marcantonio Mainardi detto il Chiavechino (XVI-XVII sec), l’altra probabilmente è una copia di una tela di Enea Salmeggia (1610). Anche la vecchia pieve di San Vittore è di interesse storico artistico: presentandosi in forme tardo rinascimentali e facciata barocca su un’originaria architettura romanica, rivela gli eleganti, delicati, vivaci intarsi marmorei degli altari di San Giuseppe e dell’Assunta e gli affreschi cinquecenteschi nella cappella dell’altare del SS. Sacramento, sulla cui parete di fondo spicca un affresco con le Pie Donne piangenti attribuite ai Campi; questi prestarono la propria opera anche nella volta del presbiterio della chiesa dedicata ai SS. Fermo e Rustico (XVI secolo).

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Allegoria del lavoro, realizzato da Floriano Bodini (con l’aiuto di Lino Reduzzi su progetto dello scultore) nel 2002.

Oh che bei castelli!

Calcio vanta non solo chiese ma anche rocche e fortezze: il Castello medievale dei Silvestri, nel quartiere Piazza, circondato dal Parco del fiume Oglio, con il suo giardino di oltre un ettaro, è un trait d’union tra il centro abitato e le campagne. Costruito attorno all’anno 1000 sopra un’antica villa d’origine romana, venne abitato dai discendenti della famiglia Secco fino al 1862, quando fu comprato dalla famiglia Silvestri e restaurato. Da sempre teatro della vita sociale e politica del paese, ospedale militare durante le due guerre, il castello divenne proprietà privata nel 1956, data dell’ultima ristrutturazione. Notevole anche il Castello Secco-Oldofredi, con fossato e traccia del ponte levatoio, nel quartiere Villa. È una delle più antiche residenze dei condomini che nel corso dei secoli hanno abitato i territori della Calciana dal XIV secolo ed è attualmente sede di una scuola. Qui Napoleone III, nel 1859, preparò con i suoi generali la Battaglia di Solferino.

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La filanda, realizzato da Giacomo Marra.

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L’Assessore alla Cultura del Comune di Calcio Annunzio Vezzoli ci ha accolti nel suo ufficio per introdurci alla storia di Calcio. Alle sue spalle un dipinto di Enrico Baj (Milano 1924-2003).

Nei dintorni

Calcio nel raggio di 50 km include città storiche e note come Milano, Cremona, Bergamo e Brescia. Meno conosciuti, ma degni di una visita sono senz’altro altri comuni facilmente raggiungibili. A Soncino (Cremona), considerato uno dei borghi più belli d’Italia, si erge la Rocca Sforzesca, costruita nel 1473, e si può visitare la Casa degli Stampatori, in cui è stata stampata nel 1488 la prima Bibbia ebraica completa. Sempre in provincia di Cremona, da non perdere è il castello di Pandino, fatto costruire da Bernabò Visconti come uno dei suoi castelli di caccia. Ai primi decenni del XV secolo risale anche l’apparizione della Madonna del riposo che porta alla realizzazione del Santuario a lei dedicato. A proposito di turismo religioso non si può non citare, tra i paesi limitrofi, Caravaggio (Bergamo), che diede i natali a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. In un prato caravaggese, detto Mazzolengo, apparve il 26 maggio 1432 la Vergine, e proprio in quel luogo nello stesso anno, venne posata la prima pietra per costruire una piccola cappella, che nei secoli divenne un vero e proprio Santuario. La costruzione dell’imponente tempio come tuttora lo si vede (l’edificio è lungo 93 metri, largo 33, alto 22 senza contare la cupola) iniziò nel 1575 per volontà dell’arcivescovo Carlo Borromeo, che chiamò l’architetto Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini. All’interno dell’edificio operarono importanti artisti tra cui Camillo Procaccini, Borgognone, Giovanni Moriggia. Proseguendo poi verso il centro di Caravaggio si incontrano diverse interessanti architetture. In ultimo citiamo il comune di Pumenengo, ove è possibile visitare il Santuario della Madonna della Rotonda eretto nel 1588 in segno di gratitudine alla Beata Vergine apparsa a un sordomuto. Nello stesso paese sorge il Castello Barbò, attuale sede municipale e della biblioteca civica.

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UNA MINIGUIDA

Il mosaico dei cento turismi

in natura e di cultura

a Calcio e nei dintorni

Ogni scheda del nuovo Atlante dei paesi dipinti è arricchita da simboli grafici indicanti quali forme di attività turistica, in natura e di cultura, è consigliabile nell’area presa in esame.

Turismi in natura

  • 01b fotografia naturalisticaBotanica, itinerari botanici, fotografia naturalistica
  • 03b birdwatchingBirdwatching
  • 04b campi scuolaEntomologia, campi scuola, vacanze per imparare, biblioteche
  • 05b picnic scoutismo vacanze scolastiche familiariPicnic, scoutismo, vacanze scolastiche e famigliari
  • 06b agriturismoAgriturismo
  • 07b escursioni biciclettaEscursioni in bicicletta, mountain bike, piste ciclabili
  • 08b turismo equestreTurismo equestre
  • 09b trekkingTrekking a piedi, sentieri natura, passeggiate nel verde
  • 15b pesca sportivaPesca sportiva
  • 16b sport precisioneSport di precisione (tiro a segno, tiro al piattello)
  • 17b canoa raftingCanoa, Rafting, Gommone

Turismi di cultura

  • 19b musei e beni storiciMusei e beni storici, architettura, monumenti, castelli
  • 21b itinerari gastronomiciItinerari gastronomici
  • 22b turismo religiosoTurismo religioso (luoghi sacri, convegni, monasteri, cattedrali)
  • 24b artigianatoArtigianato e collezioni
  • 25b concerti musica teatroConcerti, musica, teatro, feste, balletto, danze, festival, eventi di costume, folklore
  • 26b strade romanticheStrade romantiche

Informazioni utili:

  • Municipio tel.0363.968444
  • Abitanti: 5.423
  • Altezza sul livello del mare: 123m
  • Nome abitanti: calcensi
  • Distanza da Milano: 58 km, da Bergamo 25

Come arrivare:

icona-autoAuto: A4 Torino-Milano-Trieste, uscire a Palazzolo e proseguire fino a Urago d’Oglio, da cui si devia brevemente per Calcio. Il paese è attraversato dalla statale 11 Padana Superiore che collega Milano a Brescia.

 

icona-autoAuto: A35 (BreBeMi), uscita Calcio.

 

Treno: sulla linea Milano-Verona-Venezia.


Mangiare e dormire bene a Calcio e nei dintorni

  • hotel-bnb-iconaAlbergo ristorante Due Lanterne, viale della Vittoria, 13. Tel. 0363.906474, specialità carne e pesce alla griglia;
  • ristorante-iconaAgriturismo Cascina San Fermo, via Cascina San Fermo, 335.8221913, specialità cinghiale, oca e pasta fatta in casa;
  • enoteca-vino-iconaEnoteca Facchi, via Giovanni XXIII, 129. Tel. 0363.9063336, buon vino accompagnato da taglieri di salumi;
  • hotel-bnb-iconaOstello Molino di Basso, Via Madonna di Loreto, Torre Pallavicina, Tel. 0363.903870, cucina casalinga e prodotti del territorio, pesci d’acqua dolce.
Salvatore Giannella, giornalista che ha ideato e cura con passione questo blog che vuole essere una bussola verso nuovi orizzonti per il futuro, ha diretto il mensile scientifico del Gruppo L’Espresso Genius, il settimanale L’Europeo, il primo mensile di natura e civiltà Airone (1986-1994), BBC History Italia e ha curato le pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi (2000-2007). Ha scritto libri (“Un’Italia da salvare”, “L’Arca dell’arte”, “I Nicola”, “Voglia di cambiare”, “Operazione Salvataggio: gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre”, “Guida ai paesi dipinti di Lombardia”, “In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo”, “Terra ultima chiamata” (Antiga Edizioni) e, a quattro mani con Maria Rita Parsi, “Manifesto contro il potere distruttivo”, Chiarelettere, 2019), curato volumi di Tonino Guerra ed Enzo Biagi e sceneggiato docu-film per il programma Rai “La storia siamo noi” (clicca qui per approfondire).
Benedetta Rutigliano è giornalista pubblicista, divulgatrice di arte e cultura sul web (Wakeupnews.eu, Artincontro.com, Stillmagazine.eu) che ha dimostrato una passione per il giornalismo e la scrittura dai tempi del liceo classico, quando collaborava con il settimanale La Gazzetta della Martesana, edito a Cernusco sul Naviglio. Si è laureata a pieni voti in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sperimentale, sulla pittura murale in edifici pubblici nell’Italia del dopoguerra (gli artisti trattati: Aldo Borgonzoni, Renzo Grazzini, Sineo Gemignani, Armando Pizzinato e Sabino Coloni). Ha frequentato un Master in Giornalismo e comunicazione multimediale e lavora nel campo della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.
Vittorio Giannella (Trinitapoli, BT, 1961) ha fatto delle sue passioni (natura, fotografia, viaggi) un affascinante lavoro. Collabora da anni con riviste come Bell’Italia, Touring, Bell’Europa, Travelglobe, WeekendIn, Confidenze, Donna Moderna, Madre e all’estero con Terre Sauvage, Der Spiegel, Geo, New York Times e con la collaborazione di Airone e UNESCO ha realizzato un reportage sulla Micronesia. Ha vinto numerosi premi tra cui il “Tourism Photo of the Year” di Singapore. Tre primi premi Agfa Gevaert. La sua mostra itinerante ha un titolo eloquente: “Quando fotografia fa rima con poesia”, ritratti di paesaggi che hanno ispirato le più belle parole di poeti e scrittori.