Ora anche noi abbiamo la nostra passeggiata d’arte. Più precisamente dal 15 giugno, e fino al 13 ottobre 2013, quando si inaugura Pensare lo spazio. Dialogo tra natura e immaginazione, seconda edizione della Biennale internazionale di scultura ospitata nel Parco del Real Castello di Racconigi, fra Torino e Cuneo: 62 sculture di grandi dimensioni a cielo aperto, provenienti da Italia, Germania e Spagna, a dimostrazione della vocazione internazionale dell’iniziativa.
Tra gli artisti esposti, gli italiani Giuseppe Bergomi, Angelo Balzola, Ettore Consolazione, Paolo Schiavocampo, gli spagnoli Ramon De Soto, Natividad Navalón, Miguel Navarro, i tedeschi Ingrid Hartlieb, Jürgen Knubben e Robert Schad. Nei locali sottostanti la serra della Margaria, la sezione dei “numi tutelari”, grandi scultori italiani del secondo dopoguerra: Pietro Consagra, Giò Pomodoro, Andrea Cascella, Umberto Mastrioanni solo per citarne alcuni.
Molti sono oggi gli esempi in Europa di allestimento nel verde, dove il dialogo tra arte e natura rilancia il rapporto tra l’uomo e lo spazio che lo circonda. Si pensi ai Giardini di Versailles, dove dall’11 giugno al 30 ottobre 2013 è esposta l’arte povera di Giuseppe Penone, allo Yorkshire Sculpture Park con una permanente di Henry Moore, al Vigeland Park di Oslo, al parco del Castello Turaida in Lettonia o a quello di Drottningholm in Svezia.
Patrocinata dall’ambasciata spagnola, dal consolato tedesco, dall’Instituto Cervantes e dal Goethe Institut e promossa dall’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali, la Biennale internazionale di scultura di Racconigi «intende rendere vivi spazi che fanno parte dell’identità stessa del Piemonte, aprendoli all’esterno in una chiave glocal, cioè piemontese e internazionale», ha detto Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e alle Politiche giovanili.
«Giunta alla settima edizione, la seconda qui a Racconigi, sin dall’inizio questa mostra di scultura ha avuto come punto di forza la vocazione di intrecciare linguaggi europei», ha precisato il curatore Claudio Cerritelli, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera. «In che modo? Grazie alla capacità di far dialogare, in uno scenario adatto come quello del Parco di Racconigi, esperienze transnazionali, diversificate in quanto a origine geografica, mettendo a confronto artisti che non avrebbero mai potuto esporre congiuntamente. La risultanza delle scelte artistiche, da me effettuate in collaborazione con il presidente dell’Associazione Piemontese Arte, Riccardo Cordero, è che poi non ci siano differenze così marcate, anzi, esistono sintonie trasversali che possono davvero condurre a riconoscere in queste tre nazioni, Italia, Germania e Spagna, forme provenienti dalla grande radice dell’avanguardia europea del Novecento».
«Camminando in questo luogo non si ha la sensazione di un radicamento localistico, al contrario c’è un grande respiro», ha continuato Cerritelli. «Visitando percorsi analoghi in Nord Europa, o in Inghilterra, si ha questa stessa sensazione, di qualcosa che unisce… I parchi artistici regalano sollecitazioni difficili da trovare nella quotidianità, quando ci imbattiamo nelle sculture urbane e dei parchi cittadini. E non sono neanche nuovi. Ci sono stati diversi progetti, a partire dagli anni Ottanta, che in Italia hanno dislocato sculture nell’ambiente, dalla trentina Valsugana (Percorso Artenatura) alla Fiumara d’arte ,ideata e curata dal mecenate catanese Antonio Presti nell’entroterra di Castel di Tusa, in Sicilia. Ma si sono tutti, nel tempo, come si dice, ammalorati, deteriorati. In un parco di questo tipo c’è maggiore protezione e qualità, una cura implicita che permette di cogliere i molteplici linguaggi artistici della scultura».
Quello stesso respiro europeo è insito nella storia del Parco di Racconigi, risalente alla fine del Seicento, quando a nord del Palazzo reale si disponeva, con geometrico rigore, l’armonioso impianto di André Le Nôtre (1613-1700), il famoso architetto del Re Sole ideatore dei giardini di Versailles. Un secolo dopo fu la principessa di Carignano, Giuseppina di Lorena (1753-1797), nonna di Carlo Alberto, a imprimere la svolta “all”inglese”, secondo il gusto dell’epoca. Nel 1821 Carlo Alberto promosse l’ultima radicale trasformazione, affidata al giardiniere tedesco Xavier Kurten che progettò una nuova composizione tale da creare un percorso “romantico” e suggestivo nella natura: grandi prati, vie alberate sinuose e sentieri tortuosi, fiancheggiati da una grande varietà di alberi disposti con studiata cura.
Info: Pensare lo spazio. Dialogo tra natura e immaginazione, Real Castello di Racconigi, via Morosini 1, Racconigi (Cuneo). Dal 16 giugno al 13 ottobre 2013 dal martedì alla domenica, ore 10-19. Ingresso al parco 2 €; ingresso libero al parco e alla mostra ai possessori di Abbonamento Musei.
ALBUM EUROPEO
Dalla Scandinavia alla Sicilia,
uno sguardo ad altri paesaggi ad arte all’aperto
* Fonte: Giulio Saetta per Giannella Channel. Giornalista professionista, Giulio Saetta è nato nel 1968 a Milano, dove vive e lavora. Cresciuto facendo libri d’arte in Electa, nel 2007 approda a Rcs MediaGroup. Redattore sportivo, enigmista e traduttore, nel 2010 viene chiamato a L’Europeo, dove si specializza nel giornalismo d’inchiesta e d’approfondimento.
Ho un’idea. Ho in gestione una piscina pubblica olimpionica in una vasta area adibita anche a verde. Perché non inserire e ospitare per l’estate 2018 qualche scultura particolare in questo ambiente ludico sportivo e molto frequentato per sensibilizzare all’arte anche chi dell’arte non sembra attratto. Il posto è bello ed è anche controllato di notte. Il posto si trova a Battuda in provincia di Pavia alle porte di Milano.
Giacomo Alloni ( cell. 3662304048 )
Presidente di un’associazione dilettantistica sportiva locale.