Sono passati più di due anni dal terremoto che ha distrutto il Centro Italia e per le popolazioni colpite il ritorno a una vita normale sembra ancora un miraggio.

Ad Accumoli, Arquata del Tronto, Amatrice e in molti altri comuni del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, si contano oltre 200 mila immobili lesionati. A che punto è la ricostruzione? Quanto tempo ci vorrà per riportare le persone nelle loro case? E soprattutto: si può realisticamente pensare che un giorno, nei borghi devastati, la vita possa tornare come prima del sisma?

Nelle testimonianze raccolte dal programma Falò nelle zone colpite torna, tragica, amara e insistente una parola che descrive l’amarezza della popolazione: abbandonati. A sentirsi traditi, dallo Stato e dalla burocrazia che rende ancora più tortuosa la possibilità di una ricostruzione non sono solo le famiglie che vivono nelle case prefabbricate, ma anche i sindaci, veri e propri alfieri di una battaglia civile che è anche una battaglia per la sopravvivenza.

Il reportage illustra la devastazione, raccoglie la protesta composta della gente e lancia un monito: se la situazione non si sblocca la popolazione se ne andrà e questa parte del Centro Italia diventerà un deserto.

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Da L’Italia al Centro: come andremo a ricominciare: