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Il poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920 – Santarcangelo di Romagna, 2012).

Continua a fiorire, a distanza di centouno anni, il seme di bellezza, di poesia, di semplicità, di amore per la vita, incarnatosi nella figura del “poeta del cinema” Tonino Guerra, come ama definirlo Lora (la sposa e musa che gli ha regalato la Russia), scomparso nove anni fa nella Giornata internazionale della Poesia, il 21 marzo, dall’amata Valmarecchia dove ha vissuto e lasciato potenti tracce. Nei cuori delle persone che ne hanno incrociato lo sguardo, nelle fontane-scultura che brillano nei centri più noti della riviera romagnola, nei “Luoghi dell’Anima”, parte di quel museo diffuso ideato dal poeta nel borgo di Pennabilli, sempre nel riminese. Qui, nella Casa dei Mandorli, così chiamata perché circondata da duecento alberi di mandorlo, Tonino risiedeva con Lora che oggi ne è la custode attiva, e in questo piccolo e magico comune abitato da meno di tremila anime ha reso alcuni luoghi eternamente suggestivi per chi li visita e li vive, esaltandone lo spirito autentico con il suo estro creativo.

La pandemia ha interrotto molti eventi nell’ultimo anno, ma la capacità di resistenza, rinsaldata dal potere della memoria, dalla forza dell’amore e dalla necessità di bellezza, ha illuminato come un faro nel buio più pesto due donne di origine russa entrate nella vita del poeta, che hanno saputo attendere per veder sbocciare un fiore prezioso piantato molti mesi fa: è da un’idea di Lora Guerra e di Nina Khutsieva, 35 anni, attrice diplomata in una delle più prestigiose accademie di arte drammatica di Mosca, l’Istituto federale Statale Accademia Scepkin, che nasce la mostra “La Terra… l’Arte… Il Genio… Tonino Guerra”, proposta all’amministrazione comunale di Schio, in provincia di Vicenza, dall’Associazione Culturale Teatrando di Thiene, e visitabile fino al 13 giugno 2021 presso gli spazi di Palazzo Fogazzaro.

Una ventata di primavera e di vita che riapre la stagione culturale del comune vicentino, chiudendo in bellezza le celebrazioni di un centenario offuscato dagli effetti del virus che ha incupito l’esistenza di tutti. Un invito alla rinascita, alla gioia, alla poesia, alla creatività tramite l’arte, la memoria, i messaggi, i lasciti dell’ “angelo geniale, angelo poeta”, così come Ennio Morricone definiva Tonino Guerra, chiamato anche l’ “Omero della civiltà contadina” da Elsa Morante.

La curatrice della mostra Nina Khutsieva, trasferitasi dalla nativa Mosca a Schio nel 2015, conduce il visitatore a immergersi nello spirito del poeta attraverso quattro sale del palazzo progettato in stile palladiano dall’architetto luganese Carlo Barrera (1759 – 1837) all’inizio del XIX secolo. Grazie a una conversazione con Nina abbiamo potuto conoscere in anteprima i lavori esposti, ma anche comprendere il senso della mostra stessa, che l’attrice definisce come “dinamica, attiva e ricca di laboratori, non finalizzata a guardare quadri e basta, ma a far ripartire la vita, a riattivare la fantasia e la voglia di creare nelle persone, specialmente in questo periodo. Siamo esseri umani fatti per continuare a creare, questo è un insegnamento fondamentale di Tonino”, insiste Nina, “assieme a quello di imparare a vedere la bellezza in ogni piccola cosa: questo risveglia, fa fiorire, e apre orizzonti alle relazioni e a tutto quel che ci circonda”.

Palazzo Fogazzaro - Schio

Lo storico Palazzo Fogazzaro di Schio, sede di “La Terra… l’Arte… Il Genio… Tonino Guerra”.

E proprio un ponte di relazioni sembra voler rappresentare questa esposizione: un ponte che unisce ancora una volta Russia e Italia, un legame che il poeta coltivava dal lontano 1970, quando approdò per la prima volta in terra russa per via di un film di Vittorio De Sica (I girasoli), e che mantenne fino alla fine dei suoi giorni, condivisi con la moglie Eleonora Kreindlina Guerra. I due, conosciutisi a Mosca a casa di amici in occasione del Festival del Cinema del 1975, si sposarono due anni dopo proprio nella capitale russa che spesso li ospitò come una seconda casa, al cospetto di due testimoni d’eccezione, i grandi amici Michelangelo Antonioni (con la sposa Enrica) e il regista Andrei Tarkovskij, con cui Tonino diede vita a diverse produzioni cinematografiche.

“La Terra… l’Arte… Il Genio… Tonino Guerra” vuole essere anche un ponte tra l’Emilia-Romagna e il Veneto, in particolare con il comune di Schio, che non ha mai avuto contatti diretti col poeta, ma che si trova adesso a incontrarlo, ad assorbirne lo spirito tramite una mostra che racconta di Tonino non solo tramite la sua arte diretta, che pure è presente, ma tramite gli occhi di altri creativi che riflettono, respirano, rileggono, ricordano la sua poetica. Oltre ad alcuni dipinti e ceramiche del poeta, artista e sceneggiatore, oltre a suoi libri e filmati che ne approfondiscono il pensiero e la vita, sono esposte infatti alcune opere di Pino Guzzonato. Lo scultore, pittore, disegnatore, incisore vicentino nato nel 1941, di fama internazionale, usa la pietra, la ceramica, la plastica e il metallo, manipola il legno e altri materiali fino a produrre fogli di carta dove compaiono archetipi rispondenti alla poetica di Tonino. In un dialogo spirituale che adotta un linguaggio artistico similare, affondando le radici nell’autenticità e nella semplicità.

La mostra si pone anche come ponte tra diverse forme d’arte, perché tra le stanze allestite per celebrare Tonino Guerra ci si imbatte anche nella fotografia dello scledense Daniele Marangoni, che ha immortalato le sue impressioni di viaggio nei luoghi di Tonino, a Pennabilli (nato nel 1957, dopo un workshop con Oliviero Toscani comprese che la fotografia era la sua vera vocazione, e diventò così primo assistente di Superstudio a Milano, ma in seguito anche di Helmut Newton e di Oliviero Toscani).

Il visitatore si ritrova nella terra del poeta grazie alle immagini di Marangoni che rivestono le pareti della mostra, accompagnate da alcune citazioni di Guerra volte a riportare vita e speranza, perché ne abbiamo tanto bisogno in quest’epoca ferita dal covid,

sottolinea la curatrice Khutsieva. In mostra sono presenti anche i lavori di Riccardo Pascucci, che porta avanti la tradizione della stamperia l’Antica Bottega delle Tele di Gambettola (provincia di Forlì-Cesena), che da sette generazioni stampa tessuti facendo rivivere l’antico procedimento della xilografia; e quelli di Andrea Sanchini (foto seguenti) della stamperia Arti Grafiche della Torre, situata in provincia di Pesaro e Urbino, specializzata nella stampa d’arte e nel multiplo d’artista. Le opere esposte vanno a rievocare l’opera di Tonino e a perpetrarne la memoria grazie a una tecnica che ne permette la riproducibilità, seppur in modo unico per ogni stamperia e per ogni singola stampa.

Litografia Andrea Sanchini su disegni Tonino Guerra

Come se non bastasse, “La Terra… L’Arte… Il Genio… Tonino Guerra”, si pone anche come ponte con le generazioni più giovani, che sono state coinvolte direttamente nella produzione di opere, risvegliando quella creatività di cui il poeta era dotato e che desiderava venisse recuperata in ciascuno di noi: così 14 studenti della IV A del Liceo Artistico Arturo Martini di Schio, guidati dal professor Andrea Paganin, che ha aiutato anche nell’allestimento della mostra stessa, hanno ideato dei lavori visibili in mostra, dopo essersi addentrati nella poetica dell’artista al centro delle celebrazioni.

Come ha rivelato sin dall’inizio l’attrice russa che l’ha curata, l’esposizione “molto colorata e ricca di sfumature”, vuole essere un inno alla vita e alla creatività, invitando i visitatori, sempre nel rispetto delle regole anti-contagio (anche per la visita della mostra è necessario prenotare, come da informazioni in calce), a partecipare a laboratori, letture, workshop programmati. Gli appuntamenti sono numerosi, dal laboratorio “Luoghi dell’anima”, dedicato al movimento e al riconoscimento del proprio corpo e tenuto da Michela Pante, presidentessa dell’Associazione Culturale Teatrando, a quello tenuto da Nina stessa e chiamato, dato il periodo in cui vige il distanziamento sociale “Teatro senza contatto”, poiché specifica la curatrice che “con i racconti di Tonino ci si può avvicinare attraverso l’anima”; dal workshop di fotografia di Daniele Marangoni alla visita guidata di Natalia Verbovskaja, dalle letture di opere di Tonino da parte di un gruppo di ragazzi seguiti da Nina, che insegna da diversi anni tecniche teatrali, alla visita in mostra con Lora Guerra il 22 maggio, data in cui è previsto anche il laboratorio di Riccardo Pascucci. Infine, in chiusura di un’esposizione-evento profondamente permeata da arte e vita, elementi inscindibili nell’esistenza di Tonino Guerra, il 23 maggio avrà luogo una rappresentazione teatrale sulle opere del poeta, artista e sceneggiatore.

Nina Khutsieva ha conosciuto Tonino nel 2008, a Mosca, dopo aver recitato un’opera teatrale da lui scritta e molto nota in Russia, La quarta sedia:

Tonino Guerra era una persona di spirito, ma anche di azione, in linea con il pensiero di Stanislavskij”, racconta l’attrice e curatrice. “Tonino non conosceva il russo quando lo incontrai, ma subito rimasi colpita dalla sua personalità carismatica, dai suoi gesti, dal suo modo di essere” continua Nina. “Nel 2015, quando mi sono trasferita in Italia, Tonino era morto da tre anni, ma mi vidi lo stesso con Lora, con la quale è nata un’amicizia profonda, un affetto, un legame artistico che va oltre al fatto di avere comuni origini. Così ho vissuto qualche giorno a Pennabilli presso casa loro per respirare lo spirito di Tonino, ed è nata l’idea di questa mostra. Quel che più desidero è che l’anima di Tonino Guerra, i suoi insegnamenti, il suo spirito, possano restare da qualche parte, si possano respirare grazie a questa manifestazione”.
Litografia Andrea Sanchini su disegni Tonino Guerra

Poesia, fotografia, scultura, pittura, xilografia, recitazione, cinema: le arti si riuniscono in nome di Tonino Guerra per celebrare il centenario della sua nascita, per celebrare la vita e la bellezza, perché:

La bellezza ci fa pensare alto… La bellezza è il nutrimento della mente… Se noi la salviamo, salviamo noi

Così diceva il poeta, ci ricorda Nina.

E forse il fatto che questa celebrazione, che avrebbe dovuto svolgersi un anno fa, sia riuscita a prendere forma in questo preciso momento, dopo uno sconvolgente anno di pandemia, non è un caso: mi piace pensare che il poeta, ovunque lui sia, forse dall’alto di una stella o sotto forma di un’ormai eterna farfalla, abbia voluto inviarci un’iniezione del suo innato ottimismo proprio ora che ne abbiamo particolarmente bisogno. Un’iniezione di colori, di poesia, di arte, di semplicità. Linfa vitale pronta a farci rifiorire, grazie a quel seme piantato 101 anni e fa e che ancora ci raggiunge tramite quanto a sua volta ha disseminato, tramite la forza del vento, tramite gli occhi di chi è già fiorito, incontrandolo. Continuando a innescare nuova vita, nuova creatività, nuova poesia.

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“La Terra… L’arte… Il Genio… Tonino Guerra”

Mostra dinamica a Palazzo Fogazzaro, Schio (Vicenza)

Locandina mostra Tonino Guerra - Schio
  • Indirizzo: Via Fratelli Pasini, 44, 36015 Schio (Vicenza)
  • Date: chiusura prevista: 13 giugno 2021
  • Orari di visita: dal venerdì alla domenica, orari: 10:00 – 12:30 / 12:00 – 19:00
  • Obbligo di prenotazione al 327.0425 167 indicando nome e cognome

I dettagli degli eventi legati alla mostra “La Terra… L’arte… Il Genio… Tonino Guerra” si trovano seguendo le pagine social di Schio Cultura e Associazione Culturale Teatrando.

La mostra è realizzata con il sostegno della Banca Alto Vicentino – Credito Cooperativo Italiano di Schio e a PFM Packaging Machinery s.p.a. di Torrebelvicino nella figura della signora Fioravanti.

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Benedetta Rutigliano è giornalista pubblicista, divulgatrice di arte e cultura sul web (Wakeupnews.eu, Artincontro.com, Stillmagazine.eu) che ha dimostrato una passione per il giornalismo e la scrittura dai tempi del liceo classico, quando collaborava con il settimanale La Gazzetta della Martesana, edito a Cernusco sul Naviglio. Si è laureata a pieni voti in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sperimentale, sulla pittura murale in edifici pubblici nell’Italia del dopoguerra (gli artisti trattati: Aldo Borgonzoni, Renzo Grazzini, Sineo Gemignani, Armando Pizzinato e Sabino Coloni). Ha frequentato un Master in Giornalismo e comunicazione multimediale e lavora nel campo della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.