Può un uomo vivere bene senza essere stato a Sant’Andrea in strada a Caprazzino, frazione di Sassocorvaro tra Urbino e Pesaro? E nella incantata Piagnano, viva dei respiri e sospiri di tredici abitanti? Fabiola Piri, selvaggia, compresa? È probabile se, preso dall’incanto del Montefeltro, si sia fermato a Urbino; e non è salito per strade impervie, superata Urbania, a Sassocorvaro, luogo sacro all’arte, nel quale, ormai da vent’anni, Salvatore Giannella, pugliese, celebra l’incontro dell’antico sindaco, Oriano Giacomi, con un uomo grande come Pasquale Rotondi. Era il soprintendente che ricoverò in Palazzo ducale di Urbino, nel Palazzo dei Prìncipi a Carpegna e nella remota Rocca di Sassocorvaro, 7.821 opere d’arte. Riparati durante la guerra, per cinque anni e tre mesi, furono salvati dalla furia e dalla rapina i capolavori delle Gallerie di Venezia e di Urbino stessa. Arrivarono opere di Bellini, Tintoretto, Veronese, Tiziano e, soprattutto, La Tempesta di Giorgione, da poco acquistata dallo Stato, in competizione con la Germania. Avrebbe rischiato di finirci durante l’occupazione tedesca se, in gran segreto, Rotondi non l’avesse nascosta a Sassocorvaro.
I tempi difficili si ripropongono ora che il terremoto ha ferito il Centro Italia, imponendo il trasferimento di molte opere di chiese e musei in nuovi rifugi. La cura paziente e il metodo di Rotondi sono ancora oggi necessari per l’azione di soprintendenti che riconoscono in lui un modello. Aver cura di qualcosa, o di qualcuno, è una forma di protezione come quella di una madre verso il figlio. E in questo Rotondi è stato madre, senza superbia di studioso, attento a proteggere le anime degli artisti nei corpi delle opere. Lo riconobbe Argan, scrivendogli:
Questo andrà riconosciuto oggi, in Umbria, a Marica Mercalli e, nelle Marche, al vescovo Brugnaro che a Spoleto e a Sanseverino, hanno trovato gli spazi per le opere terremotate con l’assistenza dei formidabili Vigili del Fuoco (premiati nella figura simbolo del loro direttore nazionale, ingegner Giuseppe Romano).
Sassocorvaro ha istituito un premio destinato proprio ai salvatori dell’arte. E, molto civilmente, ieri, nel meraviglioso teatro entro la Rocca Ubaldinesca, con entusiasmo e la Gloria, del nuovo sindaco Daniele Grossi, sono stati premiati don Antonio Loffredo, parroco del rione Sanità di Napoli; l’archeologa Marcella Frangipane, che ha fatto rinascere la città di Arslantepe nell’Anatolia; Patrizia Dragoni, che ha ripercorso il cammino delle opere salvate da Rotondi, con altri venti mecenati scelti simbolicamente tra le migliaia di singoli cittadini e imprese che hanno risposto all’appello della legge sull’Art Bonus (vedi dati nel testo successivo, Ndr); Roberto Pisoni, per la direzione della squadra televisiva di Sky Arte HD; Ferruccio Giovanetti e, soprattutto, Derya Ulubatli, giovane studiosa di Cipro, che vive il dramma di una nazione divisa tra Grecia e Turchia, con una lacerazione che soltanto la cultura può risarcire.
IL SERVIZIO DEL TG3
A PROPOSITO
Un anniversario nel segno del ritorno:
dei capolavori, di un grande architetto
e dei primi mecenati dell’Art Bonus
di Salvatore Giannella
La ventesima edizione del Premio Rotondi è stata segnata da una parola forte: IL RITORNO. Sono tornati per volontà di Emanuela Carpani (direttore della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna), per dire idealmente grazie alle terre che diede loro ricovero e salvezza durante l’ultima guerra, nella Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro i primi capolavori dalle Gallerie dell’Accademia e dalla Ca’ d’Oro di Venezia e da Urbino stessa (Madonna di Giovanni Francesco Caroto e Madonna di Francesco Morone più la Venere dormiente, di Giuliano Bugiardini tornati dalla laguna; da Urbino è rientrato lo Stendardo con Cristo benedicente di Luca Signorelli) mentre da Venezia in Urbino, nel Palazzo Ducale guidato con incisiva efficacia dal direttore Peter Aufreiter, è giunto il dipinto della Strage degli innocenti, di Bonifacio Veronese. Sono ammirabili in esposizioni nella Rocca sassocorvarese, insieme al nuovo Museo civico ecclesiastico, e nel Palazzo dei Principi di Carpegna, la mostra dedicata (come tutta l’edizione 2017) all’eroe martire di Palmira, Khaled Al-Asaad, “Salvare la memoria”, dopo le tappe di Mantova e Milano e grazie alla collaborazione di Sandrina Bandera e di Elena Menotti.
È tornato il grande architetto Massimiliano Fuksas, per ricevere la cittadinanza onoraria di Sassocorvaro, il borgo in cui, nel lontano 1972, firmò la sua prima opera, il Palazzetto dello Sport: un incontro arricchito da ricordi e aneddoti ma anche da segnali di futuro come la StreamMachine© curata da Streamcolors, studio d’arte digitale milanese (www.streamcolors.com) specializzato nello sviluppo di software 3d e nella realizzazione di scenografie spettacolari per eventi e installazioni interattive per musei: i visitatori hanno potuto, grazie a uno schermo touch screen, scoprire informazioni supplementari sui tre luoghi protagonisti del salvataggio dei capolavori (la Rocca di Sassocorvaro, il Palazzo dei Principi di Carpegna e il Palazzo Ducale di Urbino) e hanno potuto rielaborare le immagini in modo semplice e divertente vedendo proiettato ciò che fanno in tempo reale sui muri. Le foto si sono trasformate così in immagini astratte rivestendo di colori le mura e diventando il set ideale per immergersi creativamente nel colore. (Su queste due voci, Fuksas e StreamMachine©, torneremo più in profondità in un prossimo servizio).
Si è festeggiato, dapprima nella Rocca e poi (grazie al generoso invito dell’imprenditore alberghiero Alessandro “Nani” Marcucci Pinoli) nell’Auditorium dell’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, il ritorno del mecenatismo, con un incontro che ha visto approdare nel Montefeltro una rosa di venti mecenati scelti simbolicamente tra le migliaia di cittadini, enti e imprese che hanno risposto all’appello della legge Art Bonus, voluta dal ministero dei Beni culturali. Mi piace ricordare, tra i tanti che hanno autorizzato la pubblicazione del loro nome: Beniamino Gigli, nipote del grande tenore, che ha donato per onorare il nonno; Elisabetta Perucci (ha donato per l’Arena Sferisterio, è figlia di Carlo Perucci direttore artistico del Festival quando fu fondato e reso famoso nel mondo); Irene Manzi, parlamentare, pure per lo Sferisterio; Paolo Serpilli di Macerata (figlio di Gino Serpilli sindaco di Treia e maestro elementare nel primo dopoguerra, che ha trasmesso amore per la cultura a generazioni, pure per lo Sferisterio); Patrizia Dragoni (Università di Macerata, autrice con Caterina Paparello del volume “In difesa dell’arte. La protezione del patrimonio artistico delle Marche e dell’Umbria durante la seconda guerra mondiale”, edito da Edifir); gli imprenditori Giovanni Enriques, della casa editrice Zanichelli e Marco Guzzini (iGuzzini illuminazione); Carlo Carnevali, sindaco di Montefano (importante donazione come privato cittadino); e tra i primi privati cittadini che hanno aderito, per Casa Rossini e per la ricostruzione dei beni culturali post-sisma: Andrea Gambadori di Jesi; Rudolf Colm; Renzo Mazzali, Camilla Cavalli, Maria Agnese Ecca; Elisa Brugnettini.
Lucia Steri, responsabile della comunicazione Art Bonus nella Società Ales che per conto MiBACT gestisce il portale Art Bonus, ha fatto un primo bilancio del cammino della legge che favorisce il mecenatismo (dati aggiornati al 18 maggio 2017):
- 171.464.470 gli euro erogati finora per l’Art Bonus. La classifica delle regioni più “generose” vede al primo posto la Lombardia (54.662.268 euro), seguita dal Piemonte (33.806.952), Toscana (19.888.719) che supera per un soffio l’Emilia Romagna (19.649.409).
- 5.079 i mecenati finora registrati, tra i quali 3.094 persone fisiche; 710 enti e 1.275 imprese.
- 1.285 gli interventi finora effettuati così orientati: a) 941 per manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; b) 318 per sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici (Fondazioni lirico sinfoniche, Teatri di tradizione); c) 26 per realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo. In questa graduatoria prevale la regione Piemonte (beneficiata da 204 interventi), seguita da Toscana (194), Emilia Romagna (172), Marche (131) e Lombardia (113).
- 1.006 gli enti beneficiati: in questa sezione è in testa il Piemonte (174), seguito da Lombardia (129), Toscana (121) ed Emilia Romagna (105).
Fotogallery dell’Alexander Museum
Palace Hotel di Pesaro
dove l’arte incontra l’ospitalità
Dalla sala convegni ad alcune delle 63 stanze firmate (Valentini, Brattini, Borrelli, Dall’Osso) fino alla stele di Cucchi: l’opera più prestigiosa del conte Alessandro “Nani” Marcucci Pinoli
Speciale Rotondi:
salvare l’arte,
creare nuova arte
La minuziosa inchiesta realizzata dalla redazione di San Marino RTV
per la ventesima edizione del Premio dedicato ai salvatori dell’arte
Un grazie particolare all’autore Antonio Prenna e all’operatore di ripresa Cristian Torelli, con Emanuele Fabbri e Alice Ugolini. La Radiotelevisione di San Marino è la concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo statale della Repubblica di San Marino. È nata nell’agosto del 1991, con un capitale sociale sottoscritto al 50% da ERAS (Ente per la Radiodiffusione Sammarinese) e RAI – Radiotelevisione Italiana. Trasmette 24 ore su 24 notizie, documentari, film, programmi di attualità e di approfondimento, cartoni animati, eventi culturali e sportivi. Direttore è Carlo Romeo, redattore capo Sergio Barducci.
- A Cassina, alle porte di Milano, ha aperto il MAIO, il Museo dell’Arte in Ostaggio (testo di Tina Lepri per il Giornale dell’Arte online, fotocronaca inaugurazione di Vittorio Giannella
- Quei 1.653 tesori rubati da Hitler e ancora prigionieri di guerra (testo di Salvatore Giannella)
- Pur sfigurata dalla guerra, ai soldati “aggiustaveneri” l’Italia sembrò bellissima (testo di Ilaria Dagnini Brey per Giannella Channel)
- “La Tempesta” nella tempesta della guerra e altre storie di eroici salvatori dell’arte (testo di Mirella Serri per Sette – Corriere della Sera)
- Fu trafugata dai nazisti nel 1943, la “Carica dei bersaglieri” torna alla Garibaldi
- L’italiano che ha salvato l’arte dell’Olocausto. La storia straordinaria di un italiano, Roberto Malini, che viaggiando in mezzo mondo e con l’aiuto della rete, ha recuperato e donato al Museo della Shoah oltre 170 opere di artisti vittime dell’Olocausto (testo di Salvatore Giannella per Conoscere la storia)
- La Venere di San Giovanni in Perareto torna a Rimini dopo mezzo secolo (testo di Sabrina Urbinati per Giannella Channel)
- Sergio Romano elogia Giuseppe Bottai, paladino della cultura: “Era convinto che il nostro patrimonio fosse la prova dell’esistenza di una nazione italiana” (testo di Salvatore Giannella per Sette – Corriere della Sera, elaborazioni artistiche di Giacomo Giannella)
- Chi li ha visti? I tesori di Piemonte e Lombardia, della Toscana e di Firenze ancora prigionieri di guerra
- Quei tesori d’Italia che intrigano gli Indiana Jones. Armati di metal detector, i predatori di antiche ricchezze scandagliano terreni ed esplorano fortezze dal Piemonte alla Sardegna. Per vivere il brivido del ritrovamento (testo di Salvatore Giannella per Sette – Corriere della Sera)
- Gli 007 dei Carabinieri riportano in Italia da Ginevra 45 casse di reperti romani ed etruschi trafugati. Erano in depositi di proprietà dell’antiquario inglese Robin Symes, arrestato
- I monumenti di Arquata del Tronto, nelle Marche, prima delle scosse, nel censimento fatto dal futuro “salvatore dell’arte”, Pasquale Rotondi (testo di Pasquale Rotondi, introduzione di Salvatore Giannella)
- Monza, recuperate dai carabinieri tre importanti opere trafugate dai nazisti. I dipinti sono di Cima da Conegliano, Alessio Baldovinetti, Girolamo dai Libri (testo di Tina Lepri, il Giornale dell’arte online)
- L’uomo che ha combattuto nella ex Jugoslavia per salvare i suoi tesori d’arte. Un nuovo libro illumina la figura e le azioni di Francesco Papafava, una figura a metà tra Sindbad, l’Ulisse d’Oriente e Gino Strada, il medico fondatore di Emergency. Ha fatto fino all’ultimo il pendolare tra la sua casa sulle rive dell’Arno e il Kosovo, per invocare un aiuto (concesso) affinché possano rinascere 1.800 monasteri e affreschi stupendi (testo di Salvatore Giannella)
- E Sgarbi annotò: onore a Pasquale Rotondi, salvò l’arte dalla furia nazista. Il Montefeltro in festa per la settimana ad arte dedicata al premio nato vent’anni fa per illuminare chi pratica l’arte di salvare l’arte (testo di Vittorio Sgarbi per QN, foto di Filippo Biagianti)
- La dichiariamo dottoressa in legge grazie alla sua tesi su guardie e ladri d’arte. Una studentessa in giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano assiste a una serata condotta da uno 007 dei Carabinieri (il capitano Francesco Provenza) impegnato nel recupero delle opere d’arte. S’innamora dell’argomento e s’impegna per un anno in una documentata tesi di laurea che Giannella Channel, dato il grande interesse, presenta condensata in più puntate (testo di Camilla Angelino dalla tesi “Crimini contro il patrimonio culturale”)