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Uno dei pezzi recuperati: un eccezionale sarcofago etrusco raffigurante un uomo disteso. © Ministère public genevois

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Robin Symes (foto piccola) e una delle opere d’arte recuperate a Ginevra. © Ministère public genevois

(Roma)
Sono già in Italia centinaia di eccezionali reperti etruschi e romani sequestrati a Ginevra. Erano conservati in 45 casse in depositi di proprietà del mercante inglese Robin Symes che è stato arrestato in Inghilterra. L’indagine compiuta dal Nucleo Tutela Beni culturali dei Carabinieri è partita a marzo 2014. La notizia è pubblicata dal quotidiano britannico The Telegraph.

Il giudizio del tribunale svizzero ha consentito di riportare in Italia tutti gli oggetti trovati nei depositi. Oltre a numerosi vasi di grande valore, tra i capolavori ritrovati due eccezionali sarcofagi probabilmente scavati illegalmente a Tarquinia: il coperchio di uno dei due reperti raffigura un uomo disteso che conserva i colori originali; l’altro è una figura di donna, anch’essa policroma (foto in basso, © Ministère public genevois).

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Robin Symes, 75 anni, è ben noto per essere da decenni al centro del traffico illecito di archeologia. Da lui il Getty Museum di Malibù e il Metropolitan di New York, tra gli altri, avevano acquistato gran parte dei reperti restituiti al nostro Paese negli ultimi anni; si calcola che il valore dei pezzi venduti durante l’attività di Symes sia di almeno 170 milioni di euro.

L’antiquario, che possiede case a New York, Londra, Atene e una magnifica villa nell’isola di Schinoussa nell’arcipelago delle Cicladi, era già stato condannato nel 2005 in Inghilterra a due anni di prigione, ma liberato sette mesi dopo.

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Da “I salvatori dell’arte”: