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Ottavio Farnese (Valentano, Viterbo, 1524 – Piacenza, 1586).

Come si viaggia oggi? Se è vero che chi non legge, vive una sola vita, ma chi legge ne vive molte, la stessa cosa vale per chi, viaggiando, ripercorre le tracce dei personaggi storici o anche di quelle letterari che hanno reso vivo un territorio. Adesso poi che la crisi ha reso gli italiani meno mobili, soprattutto verso l’estero, ma molto più attenti alle città e ai borghi d’Italia, le vecchie guide e i vecchi itinerari non bastano più. Bisogna inseguire storie, non architetture. Bisogna scoprire persone e non solo opere. Bisogna camminare nei mille e mille solchi della storia, che altro non è che un intreccio di storie. Con questo obiettivo nascono Le vie dei racconti, un progetto turistico-culturale di chi vi scrive, Valeria Palumbo, che sta prendendo forma con il contributo di varie istituzioni e che, in particolare, è nato nell’ambito della collaborazione con il Touring Club Italiano, la Soprintendenza archeologica della Lombardia e l’Istituto lombardo di storia contemporanea a partire dai reading di storia, portati in scena da quasi dieci anni e, con particolare riguardo a Milano, in occasione di Expoincittà, nel 2015.

In sintesi si tratta di promuovere attraverso il racconto di eventi e personaggio storici, i viaggi, il teatro, i social, i siti e le app di realtà aumentata, ossia un turismo centrato al tempo stesso sull’approfondimento e sull’entertainment, che coinvolga i cittadini, i turisti stranieri e gli studenti, e che si estenda nel tempo, ossia che permetta, con la proposte di nuovi viaggi e percorsi, con il mantenimento di un’attività sui social e sulle pubblicazioni varie, con eventi e corsi, di prolungare il legame con il pubblico e promuovere nuove associazioni. In particolare mi piace accennare all’itinerario Farnese.

L’occasione è stata offerta dai 430 anni dalla morte di Margherita d’Austria, figlia di Carlo V, reggente dei Paesi Bassi e signora di Parma, Piacenza e Abruzzo, e di Ottavio Farnese, suo marito. La data coincide anche con l’ascesa al comando del ducato di Alessandro Farnese, il celebre condottiero. Si è pensato così di creare un vero itinerario farnesiano (turistico, gastronomico, artistico, storico, della moda…) coinvolgendo i comuni interessati da Parma e Piacenza fino ai piccoli comuni dell’Aquila. L’itinerario non segue i luoghi, come in genere accade a tutti gli itinerari turistici (che si muovono in base ai monumenti o le attrazioni maggiori di città o paesi vicini), ma accompagna i personaggi e le vicende storiche.

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Margherita d’Austria (Oudenaarde, Belgio, 1522 – Ortona, 1586).

Si parte da Roma e Napoli (due città farnesiane) con un ciclo di incontri e reading teatrali che narrano le appassionanti vicende di casa Farnese, i matrimoni, i delitti, gli scandali, le battaglie, gli inattesi risvolti politici, sociali e culturali. L’itinerario è quindi inserito in una app e una pubblicazione di carta, oltre che in un sito, a cui abbinare una pagina Fb e Instagram. La particolarità dell’itinerario Farnese, come di tutte le Vie dei racconti (altri due esempi sono la Via di Milano capitale dell’Impero romano d’Occidente e Costanza d’Altavilla e Federico II, qui il link all’imperatore svevo e alle sue donne in ceramica) è che non offrono ai turisti un solo viaggio. Ogni itinerario sopravvive per viaggi e incontri successivi e si arricchisce via via di personaggi e vicende: una specie di albero al quale agganciare, in base ai gusti del pubblico, nuovi luoghi e nuove occasioni di incontro. Per i turisti stranieri sono previste “settimane farnesiane”: un vero pacchetto che prevede incontri teatralizzati, viaggi nei costumi, nella cucina, nelle tradizioni delle terre farnesiane. L’idea è coinvolgere nel progetto non solo istituzioni e organizzazioni vocate al turismo ma anche Casse di risparmio locali, comuni, consorzi e alcuni tour operator stranieri interessati alla storia d’Europa (sia Margherita d’Austria sia i Farnese, sia, ovviamente la casata degli Svevi hanno una dimensione europea). La creazione di un itinerario internazionale permetterebbe non soltanto di sviluppare un vero turismo europeo: in un momento in cui ci si divide (a torto) l’Europa ha bisogno più che mai di riunirsi attorno alla sua storia, per dolorosa che sia stata. O forse proprio perché è stata così complessa e dolorosa. Ciò potrebbe anche portare a ottenere fondi europei in collaborazione con istituzioni estere analoghe al Touring e alle Soprintendenze o con alcune università straniere.

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Alessandro Farnese (Roma, 1545 – Arras, Francia, 1592).

Oltre ai reading e alle visite teatralizzate, oltre alla creazione di una guida (ebook e cartacea) il progetto prevede guide audio scaricabili in podcast. Le guide audio, oggi diffuse soprattutto nelle mostre, sono invece una preziosa risorsa visti i mezzi tecnologici oggi a disposizione: scaricandole non si ha nemmeno bisogno di una buona connessione. Si dovrebbe trattare, ancora una volta, non di guide descrittive ma veri e propri racconti di storia. L’obiettivo è anche coinvolgere in misura sempre maggiore gli studenti: ancora oggi l’insegnamento della storia a scuola è inspiegabilmente tradizionale e considerato dai ragazzi parziale e spesso noioso.

Reading e itinerari vengono sostenuti con un’intensa attività sui Social network che serve non solo a promuovere le attività, le guide e le app, ma più ancora per sviluppare gruppi di aggregazione che si ritrovino nel tempo e da luoghi diversi per continuare a condividere informazioni, foto, video, documenti sui personaggi e le vicende. Si tratta, per fare un esempio, di creare una comunità virtuale “farnesiana” che dura nel tempo. Si possono poi immaginare concorsi fotografici e iniziative simili da estendersi agli studenti delle scuole.

In sostanza: si viaggia sempre più nel tempo. Ma si viaggia soprattutto grazie alle emozioni. Le Vie dei racconti permette non soltanto di creare comunità di viaggiatori anche internazionali che siano al tempo stesso comunità fisiche e virtuali, ma anche di valorizzare luoghi, monumenti e reperti che altrimenti, in un Paese ricco d’arte come l’Italia, rischiano di passare inosservati. In sostanza Le vie dei racconti sposta l’attenzione del turismo dalla centralità di opere e monumenti a sé stanti, alla coralità del racconto storico. In questo modo chi viaggia diventa progressivamente padrone del viaggio perché intreccia, anche con gli altri viaggiatori, un racconto nella memoria che, teoricamente, non ha mai fine.

Giornalista, storica delle donne e drammaturga, si occupa di web per il Corriere della Sera. Già caporedattore centrale de L’Europeo e di Global Foreign Policy, ha fatto parte dello staff della Digital Edition della Gazzetta dello Sport. Collabora con testate di carta e digitali, con l’Ispi, il Touring Club e varie associazioni culturali, tiene lezioni universitarie ed è cultrice di storia romana e medievale all’eCampus e di storia del giornalismo alla Statale di Milano. Organizza eventi teatrali, conduce corsi e incontri a festival storici e letterari. Autrice di diversi saggi, tra i quali, Prestami il volto (2003, edizioni Selene), vincitore del premio Il Paese delle donne, Le Donne di Alessandro Magno (2005), Donne di Piacere (2005), e La perfidia delle donne (2006), tutti Sonzogno. Nel 2007 ha pubblicato Svestite da uomo (Bur). Nel 2008, per Odradek, Le figlie di Lilith, a cui sono seguiti, per la stessa casa editrice, Dalla chioma di Athena e Geni di mamma. Ora si occupa in particolare di ebooks, progetti sul web e teatro di narrazione, convinta che non ci siano più confini tra i vari mezzi di comunicazione, ma che la divulgazione culturale sia un gioco a tutto campo. E che la curiosità e l’ironia siano i motori sani della storia. Web: www.valeriapalumbo.com