C’è un’Italia che rischia di sparire, ma che esiste e anzi resiste. È quell’Italia minore, posta al di fuori dei circuiti turistici che rendono la nostra Italia centro gravitazionale dei tour di tutto il mondo (questo, quantomeno, prima dell’arrivo del virus che ha messo in ginocchio il pianeta), abbarbicata in aree non di passaggio, difficilmente raggiungibili perché a cavallo dell’Appennino “terra dell’osso” per usare l’immagine dell’economista Manlio Rossi-Doria. Centri rurali e periferici in cui le strade non sempre sono ben connesse, e dove il segnale del cellulare è debole e intermittente, rendendo spesso impossibile lo svolgimento di molte attività e sempre più acuto il fenomeno dello spopolamento. Si tratta però di un’Italia che di piccole ha solo le dimensioni, mentre eccelle per la varietà ambientale, se non l’unicità del patrimonio, naturale e artistico, per la custodia di saperi e tradizioni. È in contesti come questo che sempre più frequentemente nascono iniziative culturali volte a portare risorse, idee, movimento, potenzialità, energie, nuovi spunti, con l’intenzione di riattivare i borghi e renderli luoghi dove poter vivere e fermarsi al di là di un rapido passaggio, durante le vacanze estive, per raggiungere una diversa meta.

stigliano-matera-panoramica

Veduta di Stigliano (Matera).

stigliano-matera-posizioneGià in passato su Giannella Channel, tramite l’Atlante dei Paesi Dipinti poi confluito nella Guida ai paesi dipinti di Lombardia, abbiamo visto come molti piccoli comuni lombardi, sin dagli anni ’50, si siano rivolti alla decorazione murale sulle pareti delle case per incentivare il turismo e rivitalizzare il paese, mentre in altri casi, come per esempio quest’estate in Puglia, l’arte urbana più genericamente chiamata street art, sia stata scelta per operazioni di riqualificazione di aree degradate e periferiche. Oggi ci soffermiamo su quanto accade da tre anni nel paese più alto nella provincia dell’antica e ben più nota città dei Sassi, Matera: il comune di Stigliano, 909 metri sul livello del mare, passato dai 9.925 abitanti censiti nel 1961 agli attuali 3.922 (perde circa 1.000 abitanti ogni 10 anni: fonte demoIstat). Qui, dal 2017 l’azione coordinata di artisti e realtà locali, appoggiati dall’amministrazione comunale e guidati dalla direzione artistica dell’artista e videomaker di Trani Alessandro Suzzi, prende forma con appARTEngo, Festival Internazionale di Arte Pubblica, volto a riattivare il borgo arrampicato sul Monte Serra, proprio al limite estremo dell’area dei Calanchi lucani. A determinare lo spopolamento contribuisce anche l’appartenenza di Stigliano a un’area particolarmente fragile della Basilicata dove la natura geologica predispone a fenomeni di dissesto idrogeologico. Frane, che si tenta di arginare con misure di sicurezza e riprogettazione, ma che senz’altro rischiano di sgretolare la comunità stessa, rendendo difficile la vita di chi vorrebbe restare.

È per aumentare il senso di appartenenza e coesione sociale, per fermare questo progressivo e aggressivo fenomeno di spopolamento (ricordiamo, inoltre, che a una ventina di chilometri da Stigliano sorge uno dei “paesi fantasma” più noti, Craco, scelto come meta turistica e set cinematografico per vari film come La passione di Cristo di Mel Gibson e Cristo si è fermato a Eboli, di Franco Rosi) che nasce appARTEngo, quest’anno alla sua quarta edizione con la partecipazione di dodici artisti, alcuni dei quali di richiamo internazionale: Nicola Alessandrini, Bifido, Alessandra Carloni, Andrea Gandini, Daniele Geniale, Gods in love, Hitnes, Ironmould, Leticia Mandragora, NemO’s, Nulo e Piskv.

Dal primo settembre al 15 ottobre 2020, continuando l’operazione delle edizioni precedenti, gli artisti hanno soggiornato a Stigliano realizzando per le vie del paese e sui muri delle case murales e installazioni, rendendo il comune che dal 1637 fu il primo capoluogo della regione Lucania, attualmente ente capofila Montagna Materana SNAI, anche “il paese dell’Arte Pubblica”.

A ospitare i dodici portatori di bellezza e nuove visioni è stato l’Hotel Antico Pastificio Sarubbi, ex-opificio industriale degli anni ’50 che produceva pasta di grano duro, riconvertito in hotel a quattro stelle, a guida di Adriana Domeniconi, che già dal 2010 offre i suoi spazi come residenza estiva per artisti. Questi, con la loro presenza e le loro opere nel borgo, hanno interagito con la comunità locale, avvicinandola all’arte contemporanea, raccontando e rafforzando l’identità del paese e rendendolo centro propulsore di arte e bellezza. Obiettivo del festival, infatti, non è solo la decorazione urbana, ma “creare un nuovo senso di appartenenza a un luogo, indurre a una riflessione importante, far capire che con i piedi sulla propria terra è possibile volare fino alla luna”, dichiara il direttore artistico Alessandro Suzzi.

Promosso dal Comune di Stigliano in collaborazione con l’Associazione Stigliano Eventi e la Casa del Volontariato, patrocinato dalla Regione Basilicata con il sostegno della multinazionale Caparol Italia, il festival ha visto quest’anno la partecipazione della Scuola Spaziotempo – Scuola di fotografia e Filmmaking, includendo quindi nuovi attori in quest’operazione che mira a far sì che soprattutto i giovani, di associazioni, scuole, realtà territoriali, abbandonino l’idea di abbandonare il proprio paese, sempre più protagonisti di una vera e propria rinascita. Grazie al festival, infatti, si vogliono valorizzare non solo il patrimonio artistico, culturale e naturalistico del borgo (ritratto, in ambito cinematografico, dalle pellicole I briganti italiani, di Mario Camerini del 1961, Sbraineff di Domenico Ciruzzi del 1999, Terra bruciata di Fabio Segatori del 1999: a questo link la guida ai film girati nel Materano), ma anche le offerte artigianali ed enogastronomiche del territorio.

Quest’anno l’artista NemO’s ha realizzato in anteprima per appARTEngo l’opera “3,2… ness(uno)” (nell’immagine di apertura), ponendo questo interrogativo: «La comunità che perde residenti, perde la speranza, perde la prospettiva. È un conto alla rovescia… sarà irreversibile?», e lasciando quindi aperto a tutti uno spunto di riflessione sul tema più sentito per Stigliano. Rimarca l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Micucci, che sostiene il progetto:

Ogni artista ha una missione: trasmettere sensazioni, emozioni, ricordi, prospettive. L’arte al servizio della storia, della cultura, come veicolo per riconquistare una identità popolare e con essa il senso di appartenenza universale, capace di esaltare l’innato senso di accoglienza della comunità stiglianese. Arte come mezzo capace di farci uscire da un isolamento che sembra soffocare ogni iniziativa. Arte come mezzo per far conoscere ed esaltare una comunità che ha avuto un ruolo nella storia del meridione e della Regione Basilicata. Arte come attrattore e mezzo per far apprezzare le eccellenze gastronomiche.

FOTOGALLERY

A Stigliano, primo capoluogo della Lucania, la bellezza si spalma sui muri d’autore

© copyright APPARTENGO

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Nemos, '3_2_nessuno'

Nemos, “3, 2… ness(uno)”.

Nemos, “3, 2… ness(uno)”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Nicola Alessandrini, 'Povr Mnocidd', 2020

Nicola Alessandrini, “Povr Mnocidd”.

Nicola Alessandrini, “Povr Mnocidd”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Bifido, 'Caterina', 2020

Bifido, “Caterina”.

Bifido, “Caterina”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Bifido, 'Signorine', 2020

Bifido, “Signorine”.

Bifido, “Signorine”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Alessandra Carloni, 'Il Canto della Terra', 2020

Carloni, “Il Canto della Terra”.

Carloni, “Il Canto della Terra”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Andrea Gandini, “No filter”, 2020

Gandini, “No filter”.

Gandini, “No filter”.

Hitnes, “Mangiatori di notte”, Stigliano, 2020

Hitnes, “Mangiatori di notte”.

Hitnes, “Mangiatori di notte”.

Ironmould, “Little world”, Stigliano, 2020

Ironmould, “Little world”.

Ironmould, “Little world”.

Nulo, “Abstract”, Stigliano, 2020

Nulo, “Abstract”.

Nulo, “Abstract”.

Piskv, “Thriller”, Stigliano, 2020

Piskv, “Thriller”.

Piskv, “Thriller”.

Stigliano Street art 'appARTEngo' - Daniele Geniale, 'La morra della sanità', 2020

Daniele Geniale, “La morra della sanità”.

Daniele Geniale, “La morra della sanità”.

Certo oggi, nel mezzo delle ulteriori restrizioni dettate dall’attuale emergenza sanitaria, lo spostamento per ragioni turistiche non è consentito, ma aspettiamo di poter visitare la prossima edizione del festival, sperando che ancora altri artisti, categoria carente di tutela durante la pandemia, vengano chiamati per far parte della missione annunciata dall’amministrazione. E che nel mentre il numero di abitanti di Stigliano cresca gradualmente, sempre più protagonista nella progettazione di operazioni di resistenza, volte a creare possibilità di un’esistenza dignitosa che prenda le distanze dalla mera sopravvivenza. Contribuendo quindi, in modo attivo, a rendere questo piccolo borgo ricco di tradizioni e testimonianze (visitato in più di una occasione grazie ai legami familiari, Ndr) una fucina creativa di sperimentazione artistica e coesione sociale.

bussola-punto-fine-articolo

A PROPOSITO/ TONINO GUERRA 100: STOP AGLI EVENTI MA NON AI RICORDI (22)

Il giorno in cui nel segno di Tonino Guerra abbracciammo l’albero patriarca di Stigliano

testo di Alessandro Turco per Giannella Channel

Opera pittorica dell’artista inglese Jennifer Gay Holmes

Opera pittorica dell’artista inglese Jennifer Gay Holmes, che viveva nei boschi di Assisi, amava la natura, gli uccelli e che da qualche tempo vola con loro sul suo Subasio.

A proposito di Stigliano, ricordo una giornata molto particolare, realizzata sempre da appARTEngo, in occasione del San Valentino 2017, quando i bambini del luogo hanno abbracciato l’albero più longevo dei giardini di San Raffaele, in nome di Tonino Guerra. L’idea e la proposta è stata del sottoscritto, collaboratore dell’Associazione Tonino Guerra di Pennabilli, che ha accolto l’invito del Maestro a “illuminare” la bellezza nascosta della nostra Italia, anche puntando lo sguardo sulla natura che circonda i nostri borghi e con il suo ampio mantello verde li protegge. Così un albero è diventato il simbolo della fusione tra la Natura e una comunità. Il “patriarca” del giardino, come un vecchio nonno, che ha visto tanto prima di noi, si è lasciato abbracciare dai bambini in un loro gesto d’amore verso la stessa Natura.

Il giorno degli innamorati si è trasformato così in un amore più grande, universale. Come in una pagina illustrata di un libro di favole, Afrodite, dea dell’amore, ha accolto gli innamorati con la sua cintura dorata che “custodisce il respiro degli innamorati”. Mentre i bambini appendevano all’albero i disegni degli uccelli per popolarlo di coloro che, secondo la tradizione, ispirarono la festa di San Valentino, costituendo il “Parlamento degli uccelli” nei loro incontri d’amore, “dall’albero patriarca” scendeva la “gabbia dell’amore”: nella porticina venivano inseriti i messaggi d’amore degli innamorati di Stigliano e nell’aria echeggiavano i canti d’amore degli uccelli.

L’idea della “Gabbia d’amore” è ispirata proprio a Tonino Guerra che, arrivato a Mosca nel 1975, incontrò per la prima volta Lora, colei che divenne nel ’77 sua moglie. Lora in quel momento non sapeva parlare l’italiano e così il poeta comprò dal mercato degli uccelli una gabbia in cui inseriva le frasi che avrebbero aiutato Lora a imparare la nostra lingua.

Il San Valentino di Stigliano è stato anche un momento per riflettere, con le parole pronunciate da Domenico in Nostalghia, il film di Andrej Tarkovskij, sul male che l’uomo opera sulla Natura:

Ritorniamo subito a tenerci per mano per salvarla,

ritornando al punto di partenza.

bussola-punto-fine-articolo

Benedetta Rutigliano è giornalista pubblicista, divulgatrice di arte e cultura sul web (Wakeupnews.eu, Artincontro.com, Stillmagazine.eu). Si è laureata a pieni voti in Storia e critica dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sperimentale, sulla pittura murale in edifici pubblici nell’Italia del dopoguerra (gli artisti trattati: Aldo Borgonzoni, Renzo Grazzini, Sineo Gemignani, Armando Pizzinato e Sabino Coloni). Ha frequentato un Master in Giornalismo e comunicazione multimediale e lavora nel campo della comunicazione e dell’organizzazione di eventi. Ha scritto, con Salvatore Giannella e con le foto di Vittorio Giannella, la Guida ai paesi dipinti di Lombardia (Booktime).