Colori e forme tornano a popolare i muri delle case, come tele di pietra che raccontano a visitatori, abitanti, viaggiatori e curiosi: “Storie e leggende di Quarna tra immaginario e realtà”. Così un altro fiocco rosa si aggiunge all’Atlante dei paesi dipinti d’Italia, quegli oltre 200 musei a cielo aperto che continuano a ravvivare la nostra penisola, parallelamente alla volontà di far rivivere i borghi con il prezioso contributo di artisti (la parola più in voga, che pur a volte ci sembra troppo restrittiva, è street artist), musicisti e poeti. Perché portino nuove prospettive, volti diversi, interpretino con la loro visione storie antiche con linguaggi meno consueti e capaci di farci riflettere. Insegnandoci a sostare nei luoghi per assorbire energie nuove e memorie da rielaborare ed esportare.
Questa volta accade in Piemonte, nell’agosto da poco terminato e tra qualche pioggia che non ha per nulla raffreddato gli entusiasmi degli abitanti, degli organizzatori e degli artisti giunti a Quarna Sopra, piccolo borgo in provincia di Verbania che guarda dai suoi 800 metri sul livello del mare il lago d’Orta, facendo l’occhiolino all’Appennino ligure nelle giornate in cui il cielo è più limpido.
È in questo centro abitato da 260 persone che il Comune stesso, assieme all’Associazione culturale L’Isola di Ogigia e all’Associazione Turistica Pro Quarna Sopra, ha organizzato proprio quest’anno, dal 6 al 12 agosto, il primo Festival del Muro Dipinto, con la direzione artistica dell’architetto forlivese Andrea Mandalari.
Mandalari già nell’estate 2017 aveva realizzato uno dei suoi sogni, dipingendo assieme all’artista e amico piemontese Maurizio D’Angiò due murales e una fontana nella stessa Quarna, il paese dove suo nonno, 75 anni prima, posò i primi mattoni per quella casa che Andrea non ha mai smesso di frequentare, intessendo con questo piccolo borgo un legame intimo e speciale, fatto non solo di ricordi ma di progetti. Non è stato difficile ottenere l’appoggio del sindaco di Quarna Carlo Quaretta per dar a vita a questa settimana dedicata all’arte, con l’intento di abbellire il paese, renderlo ancor più attraente dal punto di vista turistico, per farlo rientrare in quel circuito di paesi dipinti di cui Arcumeggia, il suggestivo borgo lombardo che sedusse artisti come Aligi Sassu, Remo Brindisi, Ernesto Treccani, Achille Funi, fece da apripista per l’Italia nel 1956, come raccontato più approfonditamente prima online nell’Atlante dei Paesi Dipinti su Giannella Channel (link) e poi sulle pagine di carta della Guida ai paesi dipinti di Lombardia (di Salvatore Giannella e Benedetta Rutigliano, con immagini di Vittorio Giannella e invito alla visita di Flavio Caroli, edizioni Booktime, 2015).
Come ad Arcumeggia, anche a Quarna, oltre sessant’anni dopo, gli abitanti del paese accolgono con fervore l’iniziativa, invitando a pranzo o per un caffè gli artisti, per dar loro il benvenuto e comprenderne il linguaggio, conoscere da vicino gli ambasciatori di messaggi e storie che riguardano il territorio stesso, scambiandosi racconti e visioni antiche, contemporanee e futuribili. Il l Festival del Muro Dipinto verrà replicato da ora in poi con cadenza annuale: ques’anno gli artisti all’opera erano sette, così come i lavori realizzati, sei murales e un mosaico: quattro di origine forlivese, Andrea Mandalari, Paolo Tassinari, Daniele Tamburro, Marcello Di Camillo e tre studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, Anna Agati, Daniela Guzzinati, Elena Porello. Durante il Festival, abitanti e visitatori hanno visto i dipinti prendere forma sui muri delle case e le strade riempirsi di colori, e sono stati intrattenuti da musicisti e workshop e fiabe per bambini.
Camminare per le strade di Quarna, dopo il passaggio degli artisti (che ha davvero del magico, grazie al potere di cambiamento dell’arte a diversi livelli), è come ritrovarsi in una favola dove si incontrano, quasi animandosi dai muri delle case, donne la cui bellezza divina è disarmante, fanciulle che nascono dalla montagna per dar vita a fiumi, torrenti e terreni fertili, donne-lupo, bambine che suonano e contadine col costume tipico del luogo, personaggi e simboli della tradizione celtica (per ricordare le origini di Quarna) come streghe, gufi, alberi antropomorfi con sagge barbe e custodi di segreti eterni. E poi ancora satiri scattanti, volpi, cervi, orsi e rospi con attributi regali. Un tuffo tra storia e leggenda che aiuta ad addentrarsi nelle tradizioni e nelle credenze del paese, tramandandole alle nuove generazioni e perpetuandone la memoria.
Così, dopo la Guida ai paesi dipinti di Lombardia, la nostra mappa volta a nutrire l’Atlante dei Paesi Dipinti d’Italia continua ad ampliarsi, allargando i circuiti di un nuovo turismo possibile, regalando vita nuova a borghi che, seppur unici, rischiano di essere dimenticati. Come in passato, all’arte vengono dati il compito e la responsabilità di restituire bellezza e di dialogare con i suoi fruitori, di rendere viva e aperta la comunità con nuovi messaggi, di creare occasione di scambio e sinergie.
Fotogallery
I muri dipinti di Quarna Sopra
Dalla collana “Il nuovo atlante dei paesi dipinti in Lombardia”:
- Calcio, Bergamo: in questo borgo il paesaggio è un’opera d’arte
- Madone: di strada in strada la storia dell’Isola Bergamasca
- Arcumeggia e la prima galleria all’aperto in Italia. Non dimentichiamo un borgo pilota per l’arte
- A Runo di Dumenza 68 affreschi e il dipinto che cercherete invano: la leonardesca Gioconda
- A Gravellona Lomellina, paese d’arte dove bellezza e creatività si sposano con l’ironia
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- A Guidizzolo i colori dell’arcobaleno avvolgono velocità e moda, pace e star come Mina o Chaplin
- In bici a Crotta d’Adda, con le Dolomiti e la Cina all’ombra dei muri d’autore
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- Cassina de’ Pecchi, ieri stazione di posta e oggi ciclovia, si rinnova nel segno della Street Art
- I muri d’autore di Dozza raccontano storie da più di mezzo secolo
L’invito al viaggio di Flavio Caroli: “Quei muri d’autore che ci donano le piccole storie di una grande regione: ecco la Guida ai paesi dipinti di Lombardia”.