Nell’era in cui il digitale non smette di sedurre artisti e musei, anche l’Hermitage di Amsterdam (Amstel 51) ha deciso di cavalcare l’onda e di dedicare una sezione dei suoi spazi alla realtà virtuale. Si tratta di un’installazione permanente inaugurata lo scorso anno che a oggi ha raggiunto centinaia di migliaia di visite e di commenti positivi.

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Alcune immagini dalla mostra “Panorama Amsterdam” all’Hermitage. Ph © Iljahuner.com

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Alcune immagini dalla mostra “Panorama Amsterdam” all’Hermitage. Ph © Iljahuner.com

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Alcune immagini dalla mostra “Panorama Amsterdam” all’Hermitage. Ph © Iljahuner.com

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Alcune immagini dalla mostra “Panorama Amsterdam” all’Hermitage. Ph © Iljahuner.com

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Alcune immagini dalla mostra “Panorama Amsterdam” all’Hermitage. Ph © Iljahuner.com

Amsterdam è il titolo della mostra che invita il pubblico a intraprendere un viaggio nella storia della città, dalla sua costruzione sulle rive paludose del fiume Amstel all’Età dell’Oro, quando i suoi famosi canali vennero realizzati. Le proiezioni partono da documenti storici e quadri di artisti che sono stati ispirati dai suoi corsi d’acqua: Jacob van Ruisdael con View of the Binnenamstel, o le opere di Rembrandt e Mondrian che erano soliti lavorare sulle sponde dell’Amstel.

L’excursus non si conclude con l’Amsterdam del Novecento, ma arriva fino ai giorni nostri, consacrando il fiume come il punto focale della città. Approfondimento: hermitage.nl

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* Valentina Poli nasce a Venezia, si laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequenta il Master of Art presso la LUISS a Roma, città dove oggi vive. ** Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie del suo staff diretto da Massimiliano Tonelli. Edita da Artribune srl, è la più ampia e diffusa redazione culturale del Paese (conta 250 collaboratori nel mondo) e il più seguito strumento d’informazione, aggiornamento e approfondimento in Italia sui temi dell’arte e della cultura.

A PROPOSITO

Sette cose che (forse) non sapete della storia di Amsterdam

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Anna Frank (Francoforte 1929 – Bergen-Belsen 1945). Di famiglia ebrea tedesca fugiatasi ad Amsterdam negli anni dell’occupazione nazista, visse nascosta con i suoi in una stanza murata (1942-44); scoperta, fu deportata nel lager nazista di Bergen-Belsen dove morì. Il Diario di Anna Frank, tradotto in oltre 60 lingue, è stato venduto in oltre 30 milioni di copie, La casa dove Anna e la famiglia si nascondevano è ora un museo. Si trova al 263 di Prinsengracht, nel centro della città. Sito: www.annefrank.org (Fonte: Wikipedia)

  1. Ottocento anni di vita. La città di Amsterdam fu fondata nel XIII secolo, quando alcuni pescatori lungo le rive del fiume Amstel costruirono un ponte che attraversava il corso d’acqua nei pressi dell’IJ, poi una grossa insenatura di acqua salata. Delle porte in legno sul ponte servirono come diga che proteggeva la città dalle violente e disastrose inondazioni dell’IJ. La foce del fiume Amstel fu utsata come un porto naturale, che divenne importante per il commercio.
  2. La città-diga. Il più antico documento che dichiara la presenza di un insediamento chiamato Aemstelledamme (“diga sull’Amstel”, come era allora conosciuta la città) risale al 1204.
  3. Il Secolo d’oro. Il XVII secolo fu il secolo d’oro di Amsterdam. Navi dal porto della città salparono per il Nord America, per l’Indonesia, per il Brasile e per l’Africa e costituirono la base di una rete commerciale estesa in tutto il mondo. I mercanti di Amsterdam finanziarono spedizioni ai quattro angoli del globo e acquisirono i possedimenti d’oltremare che in seguito formarono le colonie olandesi. Rembrandt fu attivo in questo secolo, lo stesso secolo in cui la città si espanse notevolmente intorno ai suoi canali. Amsterdam fu il centro più importante per il trasbordo delle merci in Europa ed fu il principale centro finanziario del mondo.
  4. L’epidemia di peste. La fama commerciale della città, approdo di navi e carichi provenienti da ogni parte del mondo, fece sì che tra gli anni 1663 e 1666 si sviluppasse un focolaio di peste bubbonica. L’epidemia ebbe un picco tra l’autunno del 1663 e l’inverno del 1664. La moglie, la figlia più giovane e lo stesso Jan Jacobszoon Hinlopen, un ricco mercante di stoffe, Hendrickje Stoffels, compagna di Rembrandt, furono vittime illustri dell’epidemia. Nel 1664, nella sola Amsterdam furono sepolte 24.148 persone.
  5. La Shoah e Anna Frank. Nella seconda guerra mondiale, dal 15 maggio 1940 le truppe tedesche di Adolf Hitler occuparono la città. Più di 100.000 ebrei furono deportati, tra questi vi era Anna Frank (la cui storia ci è nota grazie al suo diario, pubblicato nel dopoguerra), cancellando quasi completamente la comunità ebraica di Amsterdam. Prima della guerra, Amsterdam era il centro più importante del mondo per il commercio di diamanti.
  6. A tutta cultura. Dopo la seconda guerra mondiale le attività culturali sono diventate il “motore” della capitale olandese.
  7. Diversità e tolleranza. All’inizio del terzo millennio dei problemi sociali come la sicurezza, la discriminazione etnica e la segregazione di alcuni gruppi religiosi e sociali iniziarono a svilupparsi. Il 45% della popolazione di Amsterdam, ha genitori non olandesi. Grandi minoranze sono quelle del Suriname, delle Antille olandesi, del Marocco e della Turchia. Amsterdam è caratterizzata dalla tolleranza sociale e dalla diversità. La tolleranza sociale fu in grave pericolo quando il regista olandese Theo Van Gogh, il 2 novembre 2004, fu ucciso da un fondamentalista islamico.

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