Ci sono voluti anni, ma alla fine ad Altarimini.it, il portale d’informazione di Rimini e provincia, se ne sono accorti: a Pennabilli, borgo della Valmarecchia a cavallo tra Romagna e Marche, vive e opera Gianfranco Giannini (per gli amici, Gianni), braccio destro operativo del grande poeta e sceneggiatore Tonino Guerra colpito dal dardo della morte nella nativa Santarcangelo nel primo giorno di primavera del 2012. In un testo pubblicato a dicembre 2017, i blogger riminesi hanno scritto: “Molti forse ricorderanno una vecchia pubblicità di una nota catena di elettrodomestici in cui un pimpante Tonino Guerra esclamava ‘Gianni! L’ottimismo è il profumo della vita!’. Non tutti però sanno che quel Gianni esiste davvero, vive a Pennabilli ed era un grande amico dell’artista romagnolo. Gianni Giannini, 81 anni, è l’anima di Pennabilli. Si definisce un “amante della bellezza”, in particolare delle cose del passato, e questa sua passione l’ha portato a creare nel 1970 la Mostra internazionale dell’antiquariato, che ogni anno in estate porta a Pennabilli antiquari e collezionisti di tutto il mondo. Tonino, che già aveva nel cuore il paese, perché i suoi genitori ci trascorrevano l’estate, conobbe Gianni negli anni Ottanta…”.
Le singolari modalità dell’incontro tra Gianni e Tonino le racconteremo più in là, in questa biografia a puntate che vuole porgervi il profumo di una vita speciale, la vita di Gianni, rimasto senza Tonino. Una vita straordinaria, pari a quella che nell’architettura ricopre la colonna portante nella cattedrale laica della civiltà.
Alla solitudine di Gianni aveva pensato subito, nello stesso giorno della morte di Tonino, Valentina Giannella, giornalista, creatrice di un’agenzia di stampa a Hong Kong. Il 22 marzo 2012 Valentina scrisse nel suo blog sul Fatto Quotidiano:
“La prima volta che ho incontrato Tonino, 20 anni fa, avevo 17 anni. Mio padre preparava con lui un numero speciale di Airone, il mensile di natura e civiltà della Giorgio Mondadori che all’epoca dirigeva già da sei anni. Era un numero dedicato alla Valmarecchia i cui paesaggi ispirarono i grandi artisti del Rinascimento italiano e in cui Tonino aveva costruito il proprio nido poetico dopo aver lasciato Roma nel 1984, in cerca di un luogo che alimentasse la sua fame continua di bellezza. A convincerlo a lasciare Cinecittà ma anche la nativa Santarcangelo era stato Gianni, il famoso Gianni dello spot Unieuro. Un personaggio senza tempo, allora parrucchiere del borgo marchigiano (Pennabilli è passata alla provincia di Rimini nel 2009) che ebbe una intuizione formidabile: trasformare la valle grazie alla regia di un poeta, all’arte di Tonino. E così fece, per quasi 30 anni. Quei due, insieme, hanno seminato tra le pietre e i mandorli della Valmarecchia tappeti di mosaico, alberi d’acqua, orti dei frutti dimenticati e musei con un quadro solo. Hanno costruito quelli che Tonino chiamava i luoghi dell’anima e contaminato la cultura locale con blitz di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Hanno creato giardini di pietra e rilanciato il nome del Montefeltro fino in Tibet. Persino il Dalai Lama (due volte in visita a Pennabilli, paese di origine di Orazio Olivieri, monaco che nel XVIII secolo si spinse fino a Lhasa e scrisse il primo Dizionario italo-tibetano) è stato travolto dalla loro poetica energia. Insieme, Tonino e Gianni, erano una potenza. Erano l’ottimismo dell’arte, della cultura, della bellezza. Gianni, da ieri, è rimasto senza Tonino. Nella sua Pennabilli vivificata dal poeta, proprio come lui aveva intuito trent’anni prima…”.
Ritorno a Pennabilli
Venerdì 17 agosto, alle ore 18, io tornerò a Pennabilli nella sede dell’Associazione culturale Tonino Guerra in Via dei Pensieri Sospesi, 4 (tel. 0541 92 88 46, web www.toninoguerra.org, mail: associazionetoninoguerra@gmail.com) per presentare il mio nuovo libro “In viaggio con i maestri”, sottotitolo: “Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo” (Edizioni Minerva: questo il link utile per acquistarlo online). Sento che Tonino, che vive nella mia storia, mi indica idealmente lui, Gianni, tra i suoi spiriti guida. E a lui dedico, con l’aiuto dell’insegnante Valentina Galli che ha raccolto dalla sua viva voce gran parte dei suoi ricordi (li troverete in corsivo), questa biografia che è, insieme, la ricostruzione di una vita speciale ma anche di una valle speciale, quella Valmarecchia che è una costellazione composta da luminosi pianeti umani, in primis la moglie di Tonino Lora (Eleonora Kreindlina, conosciuta nel ’75 e sposata a Mosca nel ’77, che ha regalato a Tonino l’Oriente e la Russia, sua seconda patria, e che fa da vigile custode della casa-museo nella Via dei Mandorli) e da un mosaico di asteroidi: i luoghi minimi delle storie e dei versi magici di Tonino con al centro Pennabilli (solamente un poeta poteva scegliere di vivere in un borgo di tremila abitanti, a 629 metri d’altitudine, dal nome che sembra inventato, un po’ fiaba e un po’ fumetto, circondato da colline e boschi, con dirupi e picchi in miniatura che ricordano gli sfondi dei quadri di Piero della Francesca e di Leonardo da Vinci). Una valle che Antonio Paolucci (già responsabile degli Uffizi fiorentini e dei Musei Vaticani e già ministro dei Beni culturali italiani) si è spinto a definire “la più bella valle d’Italia”.
Nell’anno della Topolino e di “Via col vento”
14 luglio 1936: quel martedì sul palcoscenico della storia recitano uomini molto conosciuti. In Italia il re è Vittorio Emanuele III, il potere politico è concentrato nelle mani del Duce fascista Benito Mussolini (ricopre la carica di presidente del Consiglio e anche di ministro degli Interni, della Guerra e della Marina), il Governatore della Banca d’Italia è Vincenzo Azzolini, papa Pio XI. Le grandi potenze degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica sono guidate rispettivamente da Franklin Delano Roosevelt e da Josif Stalin mentre la Germania è sotto il tallone del Fuhrer Adolf Hitler che tre anni prima ha messo fuorilegge tutti i partiti politici, a eccezione del suo partito, quello nazista. In Italia da pochi giorni è stata presentata da Giovanni Agnelli senior la Fiat 500 Topolino, nelle librerie è arrivato da poco “Via col vento” di Margaret Mitchell. Quel giorno un aereo porta il generale Francisco Franco a Gran Canaria: è l’inizio del colpo di stato contro il governo repubblicano, che porterà alla sanguinosa guerra civile spagnola.
Quello stesso giorno nel cuore di Pennabilli, nella stessa casa di via della Confraternita dove abita tuttora e che registra la discendenza di tutti i Giannini, Flora (per gli amici Florida, nativa di Bascio, all’epoca in territorio di Scavolino, dal 1928 frazione di Pennabilli) dà alla luce il terzo figlio, un piccolo che papà Giuseppe registrerà all’anagrafe con il nome di Gianfranco.
Gianni così ricorda un particolare che accomunava i genitori:
Gianni tira fuori dal cassetto della memoria la prima infanzia, i giochi e anche un problema alimentare:
A mano a mano che cresce, Gianni mostra un carattere birichino:
Quella mamma Flora lo ha condizionato molto:
Dalla stessa collana:
- Gianni Giannini: in una vita il profumo poetico di un borgo e di una valle
- Gianni, raccontaci di quando, bambino, finisti sfollato dal Montefeltro ghiacciato dal mostro della guerra
- Gianni scopre la valle più bella d’Italia e diventa un amante dell’estetica
- Gianni, insegnaci come si seduce una donna e un poeta
- Gianni, grazie per il tempo della tua vita dedicato a custodire e creare bellezza
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- Da Rimini a Pennabilli sulle tracce di Fellini e di Tonino Guerra: paesaggio con poeta
Molto interessante. Dove trovo l’articolo completo?
grazie
Gentile lettore, a questo link trova la sequenza completa di articoli su Gianni Giannini. A giorni troverà la quinta e ultima puntata.
Buona lettura