Il massmediologo Klaus Davi, che sta svolgendo un’inchiesta sui parlamentari europei e il loro effettivo impegno per tutelare i nostri interessi in Europa, ha indirizzato questa lettera a Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico:

L’artigianato italiano, che è il sostrato italiano delle Piccole e Medie Imprese, è il grande assente del nostro dibattito politico. Si parla di statali, si parla di banche, si parla di una grande impresa che fa lobby politica ma che di fatto ha voltato le spalle all’Italia, ma l’artigianato è totalmente dimenticato dalla nostra indagine.

Eppure parliamo di un settore che occupa quasi un milione di addetti per un fatturato di 260 miliardi di euro. Senza contare che i nostri artigiani in regioni come la Toscana, la Campania, la Calabria, la Puglia e il Veneto danno vita a prodotti ospitati nei musei per il loro straordinario valore non solo produttivo ma anche creativo.

Credo che questo patrimonio intellettuale, sociale e culturale meriti di essere indennizzato da una distratta politica con un importante riconoscimento internazionale: una codificazione almeno culturale del vero Made in Italy visto, signor Ministro, che proprio qualche giorno fa un politico impegnato come Paolo De Castro ammetteva che con Juncker alla Commissione Europea la legge di tutela di provenienza non ci sarà mai.

Klaus-Davi

Klaus Davi, pseudonimo di Sergio Klaus Mariotti (Bienne, 1966), è un massmediologo italo-svizzero.

* Fonte: newsletter quotidiana Stop & Web. Direttore Responsabile: Claudio Micalizio. Contatto telefonico: 0382.1545618. Mario Modica Editore – Via Indipendenza 64/a, 27100, Pavia.

 

A PROPOSITO

Luoghi Italiani

Patrimonio Mondiale Unesco

L’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco è nata nel 1997 da una felice intuizione dei Comuni di Alberobello, Andria, Capriate San Gervasio, Ferrara, Matera, Ravenna e Vicenza, insigniti del prestigioso riconoscimento di Patrimoni dell’Umanità. Sette lungimiranti realtà locali convinte dell’utilità di costruire una collaborazione progettuale con altre città e con altri soggetti per sostenere efficaci interventi di promozione dei propri territori. L’Associazione svolge un’intensa attività di sostegno alle politiche di tutela e valorizzazione dei territori e dei beni insigniti del prestigioso riconoscimento Unesco e rappresenta uno dei referenti prioritari per tutti coloro che, enti pubblici e soggetti privati, hanno a cuore lo straordinario Patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Beni Italiani Unesco in ordine cronologico di iscrizione alla Lista Patrimonio UNESCO

Il Patrimonio orale e immateriale

Il 17 ottobre 2003 la Conferenza Generale Unesco ha approvato la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, per la tutela della cultura tradizionale e del folclore del nostro Pianeta. L’Unesco si pone lo scopo di salvaguardare questi capolavori per evitarne la scomparsa, preservando lo stupefacente insieme di linguaggi, rituali, consuetudini sociali, cognizioni e prassi relative ai saperi legati all’artigianato che nei millenni si sono tramandati di generazione in generazione rappresentando le sfumature e le differenziazioni insite nell’evoluzione dell’Umanità.

  • L’Opera dei Pupi, Sicilia

    L’Opera dei Pupi è una tradizione teatrale dedicata a spettacoli con marionette armate, chiamate pupi o pupazzi, diffusa nell’Italia meridionale e in particolare in Sicilia. Le origini dei Pupi sono ottocentesche e narrano le gesta cavalleresche di Carlo Magno e dei suoi paladini, contribuendo a diffondere nella cultura popolare i temi cari alla canzone epica, quali il senso dell’onore e della giustizia, gli amori e la battaglia.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2001

  • Il Canto a Tenore, Sardegna

    Nato nel seno della millenaria tradizione pastorale della Sardegna, è un antichissimo canto corale a quattro voci, di grande valore nel panorama musicale etnico del Mediterraneo per ricchezza timbrica e armonica. La oche è il solista a cui è affidata la parte “narrativa” del canto basata su racconti popolari; le altre voci eseguono accompagnamenti e virtuosismi che differiscono stilisticamente da zona a zona.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2005

  • Dieta Mediterranea

    L’iscrizione nel 2010 celebra un aspetto della cultura italiana che è parte dell’identità nazionale. La parola dieta – dal greco dìaita – indica lo “stile di vita” formato dai saperi trasmessi attraverso le generazioni e dai modi d’interazione con l’ambiente naturale, il Mediterraneo, dove i frutti del mare e della terra sono da millenni i protagonisti d’ogni giorno.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2010

  • Saper fare liutario di Cremona

    Il saper fare liutario cremonese è una vera e propria arte di costruzione degli strumenti ad arco, una pratica unica che ha mantenuto caratteristiche, peculiarità e modalità costruttive antiche, legate a un sapere esclusivamente manuale. Una vera e propria comunità di numerosissimi artisti-costruttori e di botteghe che a Cremona “rinnovano” l’antica pratica trasmettendo il proprio sapere a giovani apprendisti e allievi.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2012

  • Le Macchine dei Santi, Rete delle grandi macchine a spalla

    In Italia sono quattro le processioni diventate Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

    Rete delle grandi macchine a spalla:

    • Sassari: la “faradda di li candareri” magnifica processione dei giganteschi ceri lignei che alla vigilia di Ferragosto attraversa il centro della città tra migliaia e migliaia di persone.
    • Viterbo: “Macchina di Santa Rosa” torre alta 30 metri illuminata da luci e fiaccole che fa il giro della città sulle spalle di centinaia di facchini il 3 settembre di ogni anno e rievoca la traslazione delle spoglie di Santa Rosa.
    • Nola: “i Gigli” alti 25 metri trasportati dai cullatori nella domenica successiva al 22 giugno, un omaggio al patrono San Paolino, vescovo di Nola, che nel 431 liberò la città dai visigoti.
    • Palmi: la “Varia” enorme carro sacro dell’Assunzione della Vergine Maria portato a spalla da duecento ‘mbuttaturi nell’ultima domenica di agosto.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2013

  • Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria

    Si tratta di una pratica agricola che rappresenta un esempio unico nel suo genere di coltivazione della vite, tramandatasi di generazione in generazione nella comunità pantesca. L’alberello pantesco è basso e riparato da una conca di terreno realizzata per permettere la produzione di uva e la vita stessa della pianta in condizioni climatiche avverse che caratterizzano Pantelleria per 9/10 mesi l’anno.

    Iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco: 2014