Incontrare Babbo Natale è il sogno di ogni bambino. Certo, raggiungerlo nella sua casa al Polo Nord è complicato (ma nel 1989, quando dirigevo “Airone”, con mio figlio Giacomo ci riuscimmo: vedi foto sotto. Nota del curatore del blog) ma fino a domenica 22 dicembre lo si può trovare ogni fine settimana nel Castello Reale di Govone, in provincia di Cuneo, ex residenza sabauda iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Proprio così, il “Signore vestito di rosso” è ospite della vivace comunità insediata fra le colline del Roero (anch’esse Patrimonio Unesco), che per l’occasione ha trasformato il paese in un luogo magico, dove i bambini (e non solo) possono vivere la loro favola di Natale. Un evento all’insegna della sostenibilità, con l’energia verde prodotta dalla centrale idroelettrica Egea e il riciclo delle bottiglie di plastica per dare vita alle piante.
Confesso di avere sempre amato il folklore legato a questa festa: i canti, le luci, le palline colorate e l’odore di pino. Così, desiderosa di calarmi nella sua atmosfera incantata, decido di puntare sulla Valle del Tanaro. Lascio l’auto in uno dei parcheggi riservati alla manifestazione e con il comodo bus-navetta arrivo a Govone dopo vari tornanti e alcuni punti panoramici che, tra filari di vigne e noccioleti, si affacciano sui colli infiammati dall’autunno.
Il profumo di dolci e vin brulé mi accoglie nel più grande mercatino natalizio in Italia per numero di espositori (117 produttori selezionati e provenienti da ogni parte d’Italia), candidato all’European Best Christmas Markets come unico rappresentante per il nostro Paese. Qui un tradizionale percorso di tipiche casette in legno guida tra sapori e saperi unici: dalla gastronomia all’artigianato, con tanti articoli a tema natalizio e legati al mondo dei bambini.
Una sosta al Presepe Meccanico e via verso la Piazza del Gusto, animata dai Carols con le melodie di un tempo e con le casette che propongono eccellenze del territorio come zafferano, miele, tartufo e dolci.
Continuo la visita all’interno dell’antico maniero, oggi adibito a palazzo del comune. Le sue nobili sale e gli affreschi mi catapultano in un’altra epoca. Ma la vera attrazione è la casa di Babbo Natale, dove va in scena il musical dedicato alla storia di Rudolph e di come sia riuscita a diventare la famosa renna che conosciamo. Dopo l’immancabile fotografia con Santa Claus, mi sposto nelle sale della Galleria Benedetto Alfieri per ammirare la mostra concorso di arte presepiale “Adeste Fideles”, curata dall’archeologa Cristina Ghiringhello.
All’esterno, invece, nel giardino all’italiana, la regina Antea introduce i piccoli visitatori (dai 5 agli 11 anni) alla Scuola degli Elfi con divertenti missioni ludiche e creative che permettono loro di vincere dei simpatici addobbi per l’albero di Natale. E nel mini Parco Avventura gli istruttori dell’associazione Exploravita guidano le prove di tiro con l’arco e gli altri giochi di equilibrio (slackline, trampoli ecc.).
Ad arricchire il programma del Magico Paese di Natale ci sono anche i weekend tematici (gli incontri letterari, il festival del cibo e il gioco terapeutico) da vivere con tutta la famiglia, attraverso attività, laboratori, degustazioni e spettacoli.
Con l’accensione del grande albero davanti al Castello, per me giunge il tempo di tornare a casa. Info e prenotazioni: www.magicopaesedinatale.com
A PROPOSITO
E Genova si accende
anche con il presepe del re
Dopo un lungo e delicato restauro, il Palazzo Reale
ligure ha organizzato l’esposizione del monumentale
presepe genovese composto da 85 statuine lignee
Per il periodo di Natale e fino al 2 febbraio 2020, Palazzo Reale proporrà l’esposizione del magnifico Presepe Reale, commissionato all’inizio dell’Ottocento da Casa Savoia all’artista genovese Giovanni Battista Garaventa all’inizio dell’Ottocento attivo soprattutto come intagliatore di casse processionali e immagini sacre, come restauratore di antiche sculture e modellatore di apparati decorativi ed effimeri.
Si compone di 85 statuette alte tra i 40 e i 70 centimetri, perlopiù manichini in legno intagliato e costumi di straordinaria qualità e ricchezza.
Regale nell’ampiezza ed eccezionale nelle sue componenti: la Sacra Famiglia ne costituisce naturalmente il nucleo centrale, insieme agli angeli, ai tre sontuosi magi, agli armigeri e ai soldati. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto, tela jeans. Gli abiti sono inoltre caratterizzati da passamanerie in argento e filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato che fanno d’ogni personaggio un piccolo capolavoro. E il tutto è qualificato da accessori sofisticati: corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili.
Il presepe è stato venduto all’inizio del Novecento ed è passato di mano in mano fino all’attuale proprietario, l’imprenditore genovese Antonio Crosa di Vergagni, che ha anche finanziato il restauro (meritando per questo il Premio Rotondi 2019, sezione mecenatismo), restauro diretto dalla Soprintendente ligure Alessandra Cabella ed eseguito da Nino Silvestri ed Elisa Levrero. Maggiori informazioni a questo link.
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