È una domenica piena di sole, quasi primaverile. Entro per un caffè alla ristrutturata Galleria comunale “Leonardo da Vinci”, in via Anita Garibaldi a Cesenatico. Ambiente confortevole, pochi tavolini, una piccola e sorprendente Casa del libro con volumi da leggere in loco o da comprare, gestita dal gruppo editoriale Minerva di Bologna (creatura sempre più dinamica di Roberto Mugavero) e uno spazio espositivo per fotografie e grafiche d’autore di piccolo formato.

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Brassica oleracea: il fiore del broccolo romanesco riunisce in sé molte proprietà matematiche visibili con evidenza da questa immagine di Ghigo Roli in mostra a Cesenatico. Il numero delle spirali appartiene alla successione di Fibonacci.

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Encope grandis: il “dollaro della sabbia” è un riccio di mare che vive nel Golfo di California. Tra le tante proprietà matematiche del pentagono, emerge la sua intima relazione con la sezione aurea, tanto amata dai pitagorici e riportata in auge nel Rinascimento da Luca Pacioli come Proporzione Divina.

Breve il tempo di un caffè, più affascinante e impegnativa la mostra dell’affermato fotografo-geografo modenese Ghigo Roli (“Taccuini di Dio” e “D’amore e d’arte”), aperta fino a domenica 26 febbraio quando cederà il posto a una esposizione targata Dario Fo. Due i percorsi: il primo, un’esplorazione nel disegno superiore della natura fra concetti matematici e geometrici, sezioni auree, frattali, entropia e armonia; il secondo, dalle fotografie ad alta definizione di beni culturali, un’interpretazione personale, emotiva e quasi erotica, di un’opera d’arte, capace di svelare all’osservatore quello che davanti all’opera originale non avrebbe avuto il coraggio di esplicitare. Par di cogliere, dalle immagini delle figure raffigurate, il profumo della pelle calda e giovane.

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Da molti anni Ghigo Roli (Modena, 1956) si dedica professionalmente al réportage di geografia e viaggi e alla fotografia di opere d’arte e architettura. Le sue campagne fotografiche sono confluite in servizi per le maggiori riviste italiane e straniere e in alcune decine di libri. Nell’ambito dei beni culturali è specializzato nella fotografia gigapixel che consente la riproduzione dell’opera in grandezza naturale. In questo settore, il suo ultimo lavoro è la restituzione in scala 1:1 di tutti i 2.500 mq di affreschi della Cappella Sistina. La foto lo ritrae come parodia del dipinto “Sfuggendo alla critica”, dell’artista spagnolo Pere Borrell Del Caso.

Dopo l’incontro con l’estetica di forme e parole, coniugate con sapienza rinascimentale dall’artista-fotografo, mi trovo a camminare tra i segni che le onde lasciano ritmicamente sulla vicina spiaggia. In un gioco quasi magico, le immagini del riccio mediterraneo, del Nautilus, del dollaro della sabbia e del corallo lattuga cominciano in sovrapposizione a far parte di un unico paesaggio e di un unico tempo. Il mio tempo di bambina che cercava la meraviglia nelle forme delle conchiglie e le domande dei miei nipoti quando, nelle giornate estive, andiamo a vedere sulla spiaggia che cosa ci ha regalato il mare. È quello il momento in cui “la ricerca di ragione” (scandita dai tanti “Perché?”) genera nuova domanda.

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Amore e Psiche sul loro letto di nozze (rappresentati qui insieme alla loro creatura Voluttà), di Giulio Romano a Palazzo Te (Mantova).

La frase di William Blake (“Presagi d’innocenza”), che ho trovato all’interno della mostra di Ghigo Roli, mi sembra tenere il senso di questa esperienza:

Tenere l’Infinito nel cavo della mano, l’Eternità in un’ora.

Una mostra non solo da vedere, ma da condividere, una mostra generativa che ci farà guardare con occhi più consapevoli un fiore, una conchiglia, un’opera d’arte.

INFO

I taccuini di Dio / D’amore e d’arte

Fotografie di Ghigo Roli

Galleria comunale “Leonardo da Vinci”, dal 14 gennaio al 26 febbraio 2017. Apertura il sabato (orario 9-13 e 15-20) e la domenica (orario 9-20).

Per informazioni e contatti:

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* Manuela Cuoghi ha insegnato per 35 anni educazione artistica nelle scuole italiane. Alla passione per l’arte associa quella dei viaggi.

 

A PROPOSITO/ di DAVIDE GNOLA*

Come abbiamo ridato vita

alla Galleria

sul porto canale leonardesco

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La riapertura della Galleria “Leonardo da Vinci” (prima con le fotografie di Arturo Zavattini, poi con Ghigo Roli e prossimamente con opere di Dario Foin alto, due foto dell’interno) costituisce una esperienza innovativa che ho provato a delineare lo scorso anno sulla scorta di esempi visto in altre città europee. Consente al Comune di Cesenatico di mantenere aperta la Galleria (che altrimenti avrebbe avuto l’alternativa di restare chiusa, come avvenuto durante la scorsa estate, oppure di dovere essere ceduta a terzi in toto), e al tempo stesso di continuare ad avere una sua più spiccata identità (individuata nella fotografia e nella grafica, ma anche in piccole mostre di qualità) e di diventare, grazie ai gestori, un luogo vivo e frequentato di proposta culturale, aperto a nuovi tipi di pubblico e nuove modalità di incontro culturale.

La Galleria è stata oggetto di un importante e pregevole restauro due anni fa che ha permesso di recuperare e valorizzare le sue caratteristiche di edificio storico (si tratta del primo mercato del pesce all’ingrosso di Cesenatico).

L’altra importante novità è quella della formula di gestione: poiché diventava sempre più difficile sostenere a carico del bilancio comunale la spesa per il personale di sorveglianza della Galleria, si è previsto al suo interno un bookshop con annessa caffetteria, il cui gestore – scelto attraverso un’apposita gara riservata a operatori del settore – garantirà oltre all’apertura al pubblico anche il sostegno alle spese di funzionamento, dando modo al contempo di sperimentare una maggiore dinamicità dello spazio culturale.

I dati delle prime settimane di apertura hanno già mostrato l’efficacia di questa nuova formula, con moltissime presenze ed una frequentazione estesa a fasce di pubblico che prima non erano solite visitare mostre. La futura programmazione espositiva, curata dal Servizio Beni e Attività Culturali del Comune di Cesenatico, avverrà soprattutto ricercando collaborazioni con altre gallerie, musei o fondazioni interessate a veicolare le mostre da loro prodotte in un contesto sicuramente molto vivace quale quello della costa romagnola.

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* Davide Gnola (Rimini, 1962). Dopo essersi occupato di storia del libro manoscritto e di biblioteche, da anni dirige il Museo della Marineria di Cesenatico. Impegnato sul versante della valorizzazione delle barche tradizionali adriatiche, ha organizzato mostre e iniziative culturali. Per i libri da lui scritti, vedi link a Giannella Channel.