Dopo Philadelphia e Parigi, i medici del “Torbay Hospital” di Torquay hanno scelto l’ospedale Morgagni di Forlì, Unità di otorinolaringoiatria diretta dal prof. Claudio Vicini, leader internazionale in questo campo
Dopo Philadelphia e Parigi, i chirurghi otorini del “Torbay Hospital” di Torquay, in Gran Bretagna, hanno scelto Forlì per completare la propria formazione in chirugia robotica per apnee ostruttive del sonno (Osas) e tumori delle prime vie. Nei giorni scorsi il team robotico della struttura inglese, composto dai dottori Philip Reece e Simon Hickey e dagli infermieri Sue Wilmer e Mike Fenton, ha frequentato un corso intensivo presso l’U.O. Orl dell’Ausl di Forlì, diretta dal professor Claudio Vicini, 60 anni a gennaio, presidente degli otorino italiani, sempre più punto di riferimento internazionale per quanto riguarda la tecnica Transoral Robotic Surgery (Tors), messa a punto dallo stesso chirurgo forlivese. L’unità, con quasi 200 interventi di chirurgia robotica Orl, vanta, infatti, la casistica europea più numerosa.
“Il nostro centro dispone di un robot chirurgico utilizzato, sinora, soprattutto in ambito urologico, colon-rettale e ginecologico”, spiegano i professionisti inglesi. “Da qualche tempo, abbiamo iniziato a impiegarlo anche in campo Orl: prima ci siamo recati dal prof. Greg Weinstein di Philadelphia, vero maestro a livello mondiale, per studiare la tecnica, poi al centro di dissezione di Parigi. Al momento, abbiamo 4 casi all’attivo e ci siamo rivolti al centro Orl di Forlì proprio per affinare la nostra preparazione, leader internazionale in questo campo”.
Il corso si è articolato, non a caso, su tre sessioni di lezioni frontali e tre interventi robotici, approfondimenti per quanto riguarda l’esperienza forlivese in roncologia e sleep endoscopy, nonché nozioni partiche su come si allestisce la sala e si prepara il paziente prima dell’intervento robotico. “Per noi è la prima opportunità di assistere dal vivo a operazioni di chirurgia robotica”, confermano, “per di più in un centro che ha molte analogie col nostro, anche se più moderno, e molto ben organizzato”. In Gran Bretagna, compreso il “Torbay Hospital”, sono tre i centri in cui si pratica chirurgia robotica in ambito Orl, e i robot non sono più di 30-40. “La sanità inglese, oltre a scontare un certo conservatorismo rispetto all’impiego di nuove tecnologie assai attenta al rapporto costi-benefici”.
Il governo, dopo un approfondito studio, ha comunque autorizzato e, anzi, incentivato l’uso del robot nei tumori della faringe, legati al papilloma virus (HPV) e in costante aumento. “È stato dimostrato che rispetto a tale patologia l’approccio robotico risulta maggiormente risolutivo rispetto alla tecnica tradizionale e, pertanto, meno costoso”, rivelano gli specialisti inglesi. “Inoltre i decorsi, nei pazienti, sono più favorevoli, senza traumi ed effetti collaterali”. Il team inglese si prepara, quindi a operare col robot, sia i casi di Osas sia, soprattutto, i piccoli tumori di tonsilla, base lingua, e laringe sopragottico. “Si tratta di tre neoplasie strettamente legate all’avvento dell’HPV, sempre più prevalente nella popolazione e con incidenza crescente. Per quanto riguarda, invece, l’Osas, anche noi, come a Forlì, garantiamo un trattamento multidisciplinare, con l’intervento congiunto di pneumologi e otorini, e l’approccio chirurgico base-lingua. Anche questa patologia, in Gran Bretaglia, risulta in aumento, per via del costante incremento dell’obesità, fenomeno, purtroppo, sottostimato”.
Soddisfatto per i nuovi rapporti allacciati con i professionisti inglesi il direttore dell’unità, Claudio Vicini: “Sono onorato che abbiano scelto il nostro centro per affinare la loro formazione. Nel futuro, grazie alle tante analogie che legano i due ospedali, intendiamo approfondire la collaborazione, tanto più che avevo già avuto modo di conoscere personalmente il dottor Philip Reece, segretario della Società inglese di otorinolaringoiatria”.
Leggi anche:
- “Pillole” di storia della medicina in Romagna, Caffè Ippocrate vicino ai sanitari nella lotta al Covid. “Il mio – spiega Giannella – vuole essere un piccolo gesto di restituzione a una squadra di professionisti della salute che ammiro e che è impegnata in una sfida dalle proporzioni inedite”
- Per la medicina del territorio, ispiriamoci alla romagnola Isotta Gervasi, prima donna medico condotto, angelo in bici. Macinava chilometri e chilometri su due ruote per portare cure e sollievo ai sofferenti, specialmente poveri, di Cervia e dintorni. Un giorno di questo esempio magnifico di altruismo si accorse una scrittrice premio Nobel, Grazia Deledda…
- Il giorno in cui Tonino Guerra conquistò il cuore di medici e infermieri. Un noto pediatra rievoca le parole con cui Tonino Guerra commosse 1.200 congressisti a Rimini, richiamando da poeta del cinema l’insegnamento di Ippocrate (testi di Italo Farnetani per Giannella Channel)
- Dalle stelle alle terme: quando i russi atterravano a Cervia per riabilitarsi. In principio furono i cosmonauti Yuri Malenchenko e Valerij Tokarev a varcare la soglia dello stabilimento termale nella pineta per riprendersi dagli effetti traumatici sull’organismo causati dall’assenza di gravità nella lunga permanenza nello spazio. Un’antica, dolce terapia indicata anche per i nuovi esploratori del cosmo, come il nostro Paolo Nespoli
- Il modello Morgagni di Forlì, ospedale cablato e niente barelle. Storia di una sanità che funziona, di una tecnologia e di un’organizzazione per evitare attese troppo lunghe e soprattutto per assistere al meglio i pazienti. E quando il paziente viene dimesso dall’ospedale Morgagni Pierantoni del capoluogo romagnolo gli danno pure il conto: “Così vede quanto il sistema sanitario ha speso per lui”
- Grazie a Tina Anselmi, madre del Servizio Sanitario che il mondo ci invidia. Nata nel 1978, la sanità pubblica ha avuto come fondatrice la prima italiana che ha ricoperto la carica di ministro del Lavoro e poi della Salute. Una vita controcorrente, una storia da combattente (la “Tina vagante”) che fa meritare vie o piazze a questa donna “prima in tutto”
- In arrivo il collirio della Montalcini. Arriva il sì della Commissione europea alla commercializzazione del farmaco frutto degli studi della grande scienziata. Un importante risultato della ricerca farmaceutica made in Italy
- Diffusion Whole Body: è realtà la “scatola magica” che scova i piccoli tumori. Un nuovo strumento che fa un esame non invasivo dell’intero corpo, è capace di individuare masse piccolissime e silenziose permettendo così di avere più chance per sconfiggere il cancro. Non usa radiazioni ed è destinato, oltre a visualizzare eventuali metastasi, anche a chi è sano. La DWB è all’opera allo IEO di Milano e, da poco, alle porte di Bergamo. Ecco come funziona.
- Alleati, battiamo le leucemie. Parla il “pioniere” Giuseppe Masera: più di 80 su 100 oggi ce la fanno. Nelle giornate AIL dedicate alla ricerca contro i tumori del sangue iniziamo un viaggio nel pianeta salute incontrando il numero uno nel campo dell’ematologia infantile, direttore fino al 2009 della clinica pediatrica del San Gerardo di Monza: “Negli anni Sessanta gli oncologi si sentivano impotenti contro il sangue bianco, poi la nuova combinazione di farmaci e la stretta collaborazione coi genitori si sono rivelati vincenti”
- Giordano Montorsi: “dono i miei quadri agli ospedali, così sostengo la sanità pubblica”. L’artista di Reggio Emilia da anni lancia regali e grida ad arte per ricordare a tutti noi l’importanza del Servizio sanitario nazionale e la necessità di favorire l’efficienza del lavoro insostituibile di chi opera, medici infermieri e tecnici, oggi chiamati a vincere un’emergenza bellica
- Primo impianto di retina artificiale eseguito in Italia. L’intervento su una donna non vedente all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano. I medici: “La paziente potrebbe tornare a vedere luci e ombre”
- Gabriele D’Uva, il medico che ha scoperto come riparare un cuore infranto. Leccese laureato a Bologna e al lavoro in Israele, ha individuato il gene che può aggiustare il cuore dopo un infarto
- Il romagnolo Muller Fabbri, ricercatore e musicista, pendolare tra Stati Uniti e Appennino forlivese, scopre un linguaggio utilizzato dalle cellule tumorali per dialogare con le cellule immunitarie e cerca di modificarlo
- La pediatra e immunologa Chiara Azzari vara il test della meningite più veloce del mondo
29 giugno 2013 :Firmato a Bertinoro il primo POSITION PAPER al mondo sulla Sleep Endoscopy
Con il gruppo forlivese, guidato dal prof.Claudio Vicini, esperti provenienti da tutte le nazioni e il prof Bhik Kotecha, maggior esperto al mondo in sleep endoscopy
Il 29 giugno 2013 presso il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro, il prof.Claudio Vicini, direttore del Dipartimento di Chirurgie Specialistiche dell’Ausl di Forlì e presidente dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani, ha siglato, con un gruppo di esperti provenienti da tutto il mondo, il primo Position paper sulla sleep endoscopy in Europa.
Si tratta di un documento che, partendo dall’esperienza sul campo di medici e ricercatori internazionali, in primis quello del gruppo forlivese, traccia un vero e proprio protocollo per il trattamento delle apnee ostruttive del sonno, valutandone la fattibilità, le possibili soluzioni e linee di azione.
Il gruppo che si è ritrovato a Bertinoro per la redazione del position paper era composto da esperti provenienti da Inghilterra, Belgio, Egitto, Olanda, Spagna, Germania e Brasile, USA. Presente anche il maggior esperto di apnee ostruttive al mondo, il prof. Bhik Kotecha, del Royal National Throath Nose and Ear Hospital di Londra. E’ da lui e nel suo ospedale, che è partita la prima esperienza al mondo di trattamento di sleep endoscopy.
“E proprio nell’ospedale dove lavoro – spiega il prof. Kotecha – che è partita l’osservazione di questa patologia dei disturbi del sonno. Qui si trattano 6 mila casi all’anno, la casistica più alta al mondo. Su questi casi sono state redatte numerose pubblicazioni e per dieci anni tutti i pazienti da noi trattati sono stati inseriti in questa osservazione scientifica.”
“Io sono stato il primo in Europa ad iniziare il trattamento chirurgico sleep endoscopy – prosegue il prof. Kotecha – e l’incontro organizzato con il prof. Vicini qui a Bertinoro ha l’obiettivo di tracciare, per la prima volta al mondo, una base, un protocollo comune, redatto da tutti gli esperti in materia, su questa patologia, che ancora non dispone di chiari criteri di classificazione nella comunità scientifica.”
Ma perché proprio Bertinoro?
Ormai da diversi anni team di chirurghi provenienti da tutto il mondo raggiungono l’ospedale di Forlì per apprendere dal prof. Claudio Vicini le tecniche di chirurgia robotica relative alla sleep endoscopy, in particolare proprio la Transoral Robotic Surgery (Tors).
“La caratteristica del gruppo forlivese – spiega il prof..Claudio Vicini – è di cercare di fornire ad ogni singolo paziente un percorso diagnostico-terapeutico completamente personalizzato.
Abbiamo organizzato l’incontro a Bertinoro perché il CEUB è tradizionalmente in Italia la Cattedrale della Medicina del sonno.
Prossima tappa del percorso , dicembre 2013, quando il documento verrà definitivamente firmato da tutti gli esperti del gruppo, pubblicato su una rivista internazionale. Infine la presentazione ufficiale, a DOHA (QATAR) nel 2014