Incontro il modenese Antonio Saltini, docente di storia dell’agricoltura all’Università di Milano, prima in un borgo delle Marche (San Sisto, in provincia di Pesaro e Urbino) per un convegno dedicato a “Cultura & colture: viaggio tra le eccellenze nel mare di terra del Montefeltro storico”, e poi a Torino per il Salone del gusto, per un convegno (“Humus 2012. Potrà la terra ancora sfamare il seme dell’uomo?”) organizzato dalla Provincia di Alessandria, Ordine degli Agronomi e Confagricoltura Donna, dedicato alla produzione e distribuzione agricola nel mondo. A Saltini ho chiesto il ritratto del suo eroe. La sua risposta porta alla luce una donna e una storia africana d’eccezione. (s. gian.)

Mi chiedi il ritratto del mio eroe. Resto confuso: forse sono stato un privilegiato, ne ho conosciuti tanti. Più di uno eroe di guerra, ma eroi autentici: protagonisti di imprese il cui racconto fa tremare la maggior parte degli uomini. I miei eroi di guerra avevano tutti combattuto guerre storicamente (e moralmente) sbagliate, ma lo avevano fatto per un senso assoluto del dovere, e le loro imprese non le raccontavano a nessuno (per essere riuscito a sapere sono un privilegiato), e vivevano con immensa modestia tra gli uomini che forse non avevano commesso gli stessi errori, ma non avevano mai avuto il medesimo coraggio.

Poi celebrerei la storia dell’amico siciliano, uno degli amici più cari, ucciso dall’infarto, dopo una telefonata di minaccia, alla vigilia della testimonianza a un processo di mafia. L’eterna storia che chi, in Sicilia si oppone alla Piovra e deve morire, di un colpo di lupara o di una chiamata al telefono. Ma l’eroe di cui ti racconterò, anzi l’eroina, è stata decisa dalla doppia pagina del giornale che ho sfogliato, oggi, in treno, doppia pagina con titolo cubitale: MANCA IL CIBO PER IL PIANETA? Non importa quale giornale, fino a ieri tutti i giornali proclamavano che di cibo se ne produceva troppo, che bisognava arrestare un’agricoltura che inondava il mondo di surplus, oggi tutti i giornali informano che continenti interi si confrontano con lo spettro della fame, e si chiedono se quello spettro domani minaccerà anche noi. La domanda che lancia un giornale debbono ripeterla i concorrenti, io studiai agraria perché ero convinto che il tema cibo-fame avesse un’importanza tale da dovergli dedicare la vita, e singolarmente, appena laureato, assunto da un settimanale agricolo, il primo articolo di cui fui incaricato fu, nel 1973, la cronaca dell’assalto a tre forni, a Napoli, dove, in luglio, quando si miete il frumento, la gente temeva che mancasse il pane. Una cosa inaudita, da romanzo manzoniano: tutti la dimenticarono, io non l’ho mai dimenticata, e, malgrado la prepotenza dei titoli sulla terra inondata dai surplus, mi sono sempre chiesto, dal 1973, quanto sarebbe durata l’era delle eccedenze, che ingombravano Paesi nei quali viveva un decimo della popolazione mondiale, mentre nove decimi erano pronti, lo avesse consentito il loro reddito, a raddoppiare quanto mettevano in tavola. Siccome in Asia, dove vive metà della popolazione del pianeta, il reddito individuale è cresciuto in tempi folgoranti e in misura ingente, l’età dei surplus è finita, e dove un popolo non è riuscito ad accrescere il proprio reddito lo spettro antico domina sovrano. L’Africa intera è suo regno. Per questo l’eroina, di cui ho deciso, davanti al paginone sugli equilibri alimentari planetari, di raccontarti è un’eroina che ha sconfitto lo spettro della fame, col coraggio che è solo degli eroi, e l’intelligenza che (lo dimostrano le mie storie) non tutti gli eroi, purtroppo, hanno.

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L’agronoma Sandra Kavira, con la figlia neonata (© BBC History).

SULL’ASSE EUROPA-AFRICA

La storia di Sandra Kavira si riassume in poche parole: un’associazione umanitaria belga (Vredes filande, Isole di pace) vuole donare una nave di fertilizzanti ai contadini del Congo; gli attivisti dei movimenti ambientalisti contrari a ogni impiego di fertilizzanti minacciano i contadini congolesi che se accetteranno il dono non riceveranno più la loro assistenza; un agronomo olandese convince i donatori che la nave faccia il periplo dell’Africa e sbarchi il prezioso carico sulla costa dell’Oceano Indiano, da dove viene trasferito ai piedi del Ruwenzori, dove Sandra Kavira, consulente tecnico di Lefapoco (la confederazione delle donne coltivatrici del Congo), predispone l’impiego del fertilizzante, nella valle di Kyatenga, all’inizio della stagione delle piogge del 2007, perché ogni grammo si converta in bionde spighe. Scelta una delle creature più recenti della genetica, l’annata favorevole consente ai contadini di Kyatenga di sestuplicare il raccolto.

L’area del Ruwenzori, tra Congo e Rwanda

Invece dei 15 quintali per ettaro della consuetudine i campi ne donano 60 o 70. La famiglia che otteneva il necessario per sopravvivere può vendere 50 quintali di riso alle famiglie delle città, dove, cresciuti i prezzi internazionali, gli aiuti internazionali non arrivano più.

Sandra ha compiuto il prodigio. Henk Breman, lo specialista olandese che ha determinato, con Sandra, le dosi di impiego, spiega che, non avendo conosciuto le glaciazioni, i terreni africani sono esauriti da milioni di anni di asportazioni da parte della vegetazione: disponendo di fertilizzanti sufficienti i contadini africani che conoscono il pianto quotidiano dei bambini affamati potrebbero produrre quanto è necessario perché un essere umano viva una vita di uomo, non la lunga agonia di una larva morente.

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antonio-saltiniAntonio Saltini (Brioni, 1943) è uno storico delle scienze agrarie, divulgatore e docente universitario a Milano. Come scrittore ha prodotto diverse pubblicazioni fra le quali una monumentale Storia delle scienze agrarie sull’agronomia degli ultimi due millenni. Come giornalista ha collaborato a diversi periodici, tra i quali Airone; ha diretto la rivista mensile di agricoltura Genio rurale ed è stato vicedirettore del settimanale Terra e vita. Qui i link degli altri testi pubblicati su Giannella Channel. Per saperne di più sui temi trattati e sul pensiero di Saltini, ecco i titoli dei suoi ultimi libri: La fame del Pianeta. Crescita della popolazione e risorse agrarie (2009); Storia delle scienze agrarie, vol. VII, Il Novecento: la sfida tra le conoscenze agronomiche e la crescita della popolazione del Globo (Museo Galileo, 2013); I semi della civiltà. Frumento, riso e mais nella storia delle società umane (2014). I libri sono stampati da Nuova TerraAntica. Per info e acquisti scrivere alla segretaria editoriale: chiarazini.nta@libero.it

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