1918-2018: è l’anniversario della nascita di Nelson Mandela, una vita straordinaria dalla nascita in un piccolo villaggio fino al conferimento del Premio Nobel per la pace. Nel mezzo la storia di un uomo che, rinchiuso nelle terribili prigioni del Sudafrica per 28 anni, sfidò l’apartheid diventando il simbolo della lotta della popolazione nera sudafricana per la parità dei diritti. Ogni 18 luglio si festeggia il Mandela Day, giornata internazionale istituita dalle Nazioni Unite per ricordare l’importanza di uguaglianza e giustizia, e noi ricordiamo quell’eroe con la poesia rinvigorente che leggeva ogni giorno nella sua cella.

Nelson Mandela (1918 – 2013) fotografato durante una visita alla sua cella di Robben Island. Situata al largo di Città del Capo, l’isola-prigione è diventata luogo di pellegrinaggio per migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Qui Mandela ha trascorso 18 dei suoi 27 anni di reclusione durante il regime di Apartheid.
Ciao Nelson Mandela, il mondo perde un suo eroe. E noi illuminiamo le parole poetiche che tu leggesti ogni giorno dei tuoi 27 anni di prigionia a Robben Island.
Invictus
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come un pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce stretta delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo d’ira e di lacrime
si profila il solo Orrore delle ombre,
e ancora la minaccia degli anni
mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
Leggi anche:
- Nel Sudafrica dopo Mandela: il lungo addio senza lacrime
- Nel Sudafrica dopo Mandela: oggi anche la musica può aiutare a perdonare
- Nel Sudafrica dopo Mandela: una economia moderna, che non sente la crisi
- Nel Sudafrica dopo Mandela: i fischi non fermano l’era Zuma
- Incontro con José Pepe Mujica, il Mandela del Sud America, l’ex presidente più umile del mondo
- Migranti, il sindaco di Riace nella classifica dei 50 leader più influenti al mondo secondo il magazine Fortune
È di questi uomini che il pianeta ha bisogno ;
di amministratori di alto rigore morale e di alta onestà intellettuale, candidi. Una poesia che dovrebbe essere scritta su pietra dura in ogni parlamento.
Mi inchino a questo grande uomo che mai ha rinunciato al suo grande sogno, al suo grande progetto, che, nonostante le mille difficoltà, ha raggiunto. Mio nonno Salvatore amava dire: purché la morte ci raggiunga carichi di anni, di soddisfazioni ma soprattutto di meriti. Grazie Signor Mandela
“ringrazio qualunque dio esista
per l’indomabile anima mia”, dovremmo pensarlo tutti, credendo di più nella forza che abbiamo dentro e cercare di tirarla fuori sempre, anche quando siamo stanchi.
Grazie Mandela!