Abbiamo attraversato trent’anni di crisi delle emozioni. Trent’anni di crisi di civiltà. Abbiamo più che mai bisogno di emozioni e tra queste emozioni c’è il futuro.
Proviamo a immaginare cosa significa guardare il mondo, un mondo nuovo cambiato da internet e dal digitale, sostituendo la speranza alla paura. Per farlo, dobbiamo ridisegnare la mappa mondiale del lavoro. In questa mappa mondiale l’Italia ha tantissime occasioni da giocarsi, soprattutto in manufatti di medio, alto livello.

Quanti di noi hanno fatto l’operaio? Io l’ho fatto, ma per un solo giorno. Con mio fratello che faceva l’idraulico. Un solo giorno, perché poi non sono andato più. Stavo al bar a giocare a carte e a mio fratello che mi diceva «vieni, dammi una mano», rispondevo «no, l’idraulico non è propriamente un bel mestiere».

Sbagliavo. Quello che voglio dire è che lavorare è una cosa difficile. Difficile fare l’operaio per mille euro al mese. Difficile lavorare al freddo e in situazioni complicate. Ecco il vero tema. Un tema che ho vissuto nella mia famiglia, dove erano tutti contadini. Che cosa sognavano nella mia famiglia? Sognavano di lavorare in posti che erano leggermente migliori. I luoghi sono importanti, danno il segno del cambiamento.

Brunello Cucinelli

Lo stilista e imprenditore Brunello Cucinelli (Castel Rigone, 1953), fondatore dell’omonima azienda.

Jean Jacques Rousseau dice che l’essere umano è creativo quando tutto intorno a lui è in pace con il creato. Ripartiamo da questo concetto: se io ti do dignità e rispetto tu il giorno dopo sei più creativo. Perché così è l’essere umano.
Se vogliamo essere veri e credibili, prima di tutto dobbiamo essere sempre noi stessi. Quando abbiamo paura, quando le cose vanno bene, quando vanno un po’ meno bene: sempre.

Andiamo verso un mondo completamente nuovo, fatto di trasparenza. Di che cosa e di chi abbiamo bisogno per affrontarlo? Abbiamo bisogno di persone perbene. Abbiamo bisogno di abbandonare la paura che ci è stata trasmessa e tornare alla speranza. Abbiamo bisogno di tornare a studiare. Non ripetiamo l’errore di quando, a chi non voleva studiare, rispondevamo: «Allora vai lavorare». Al lavoro abbiamo addebitato le colpe per non aver studiato.

Viviamo un tempo dove i mali dell’anima si fanno sentire. Il rumore informatico di fondo che condiziona la nostra vita quotidiana. Siamo tutti troppo connessi. Connessi il sabato, connessi la domenica, non alziamo gli occhi al cielo e con le nostre mani ci rendiamo la vita difficile.

Non si può lavorare dopo le cinque di sera e non si può essere connessi né la sera, né il sabato, né la domenica. In azienda ho sempre voluto che entrassimo tutti alle otto, all’una c’è una pausa pranzo. Ma serve anche una pausa dalle troppe email che, scusatemi il termine, ci rendono stupidi. Non parliamo più e se abbiamo bisogno di qualcosa non telefoniamo, mandiamo una email. Ma con una telefonata posso capire il tuo stato d’animo, le tue emozioni. Con una email no. Parlando, in un attimo, comprendo se hai un problema. Capisco la tua paura. Ma posso, con te, iniziare a coltivare una speranza.

bussola-punto-fine-articolo


Settembre andiam (in Umbria),

è tempo di festa

per la ritrovata Bellezza

introduzione di Salvatore Giannella**

Brunello Cucinelli, re del cachemire dal marchio famoso in tutto il mondo, è molto legato alla sua terra e il suo interesse per le dolci colline umbre dove ha sede l’azienda va ben oltre il guadagno personale. Da quando nel lontano 1985 ha deciso di far rinascere borgo Solomeo, il paese di sua moglie Federica, non ha mai smesso di investire in quei luoghi e anno dopo anno hanno preso forma una biblioteca, un’accademia, un teatro, un anfiteatro, una scuola dei mestieri. Poi due anni fa il suo impegno si è spostato un po’ più a valle, ai piedi del borgo, dove ha voluto trasformare in verde vecchi capannoni industriali dismessi. Li ha comprati con i soldi della fondazione di famiglia e ha pensato di realizzare tre parchi, con un oratorio e un piccolo stadio senza barriere per far giocare i ragazzi.

Invitato in un teatro di Milano, accolgo le sue parole di presentazione del Progetto Bellezza con una frase scritta nel lontano 1876 dal presidente degli Stati Uniti John Adams:

Devo studiare la politica e la guerra in modo che i miei figli abbiano la possibilità di studiare l’agricoltura, il commercio, la navigazione, la matematica e la filosofia, per poter fornire ai loro figli la possibilità di studiare l’arte dei colori e dei metalli, la poesia, la musica e… le ceramiche.

(La realizzazione del Progetto Bellezza sarà festeggiata, “con amabili amici”, martedì 4 settembre 2018 a Solomeo. Ndr).

bussola-punto-fine-articolo

LE PAROLE RITROVATE DI BRUNELLO CUCINELLI

“I miei eroi sono I maestri dell’anima.

Su tutti, l’imperatore Marco Aurelio”

intervista di Salvatore Giannella per Sette*

brunello-cucinelli-ritratto-streamcolors

Brunello Cucinelli. Nel ’74 interrompe gli studi di ingegneria per dedicarsi interamente all’attività che lo avrebbe reso famoso nel mondo facendogli meritare l’appellativo di “re del cashmere”. Nel 1982 ha sposato Federica Benda, due figlie. Nel 2010 ha ricevuto nell’Università di Perugia la laurea honoris causa in Filosofia ed Etica dei rapporti umani.

Credit: GIACOMO GIANNELLA/STREAMCOLORS

Caro Cucinelli, all’inaugurazione dell’ultimo tuo negozio a Roma hai donato un libro: “I pensieri di Marco Aurelio”. Una sorpresa: vuoi un capitalismo contemporaneo, dove il profitto si ottenga senza danno od offesa per alcuno, e consegni le parole di un imperatore dell’antica Roma.

“Come imprenditore che vuole dare dignità morale ed economica all’uomo che lavora, privilegio i maestri dell’anima: Socrate, Seneca, Aristotele e poi San Benedetto, Francesco d’Assisi ma anche Olivetti. Le mie giornate, gioiose o tristi, sono scandite dalle parole di Marco Aurelio. Lui fu per Roma ciò che Platone aveva immaginato nella sua Repubblica: un filosofo posto a governo di uno stato. Nei suoi scritti, e con la sua azione, questo stoico e forte imperatore dimostrò quelle qualità che sono senza tempo: la Pietas romana, l’equanimità, la fermezza, il riconoscimento della dignità del lavoratore”.

Per esempio?

“Quanta nobiltà dimostra quando, nell’esortare i suoi soldati alla vigilia di una battaglia decisiva, non usa toni retorici, ma poche, semplici e immense parole: ‘O miei stimati uomini dell’impero romano, domani Roma ha bisogno di noi’. Quale migliore modo per significare la dignità dell’uomo?”.

Marco_Aurelio-streamcolors

Cesare Marco Aurelio Antonino Augusto (121–180 d. C.) è stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. Fu adottato nel 138 dal suocero Antonino Pio che lo nominò erede al trono imperiale. Fu imperatore – assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo essendo stato anch’egli adottato da Antonino Pio – dal 161 sino alla morte, avvenuta per malattia. Sovrano capace e assennato, il quinto dei cosiddetti “buoni imperatori” menzionati da Edward Gibbon. Il suo regno fu tuttavia funestato da guerre, carestie e pestilenze.

Credit: GIACOMO GIANNELLA/STREAMCOLORS

Di filosofi ne conosco pochi nei palazzi del potere…

“Invece è la figura chiave che auspico in politica, nel giornalismo, nella famiglia, nell’impresa. Uno che reintroduca il coraggio di ascoltare. La moralizzazione cresce in parallelo alla crescita della comunicazione: oggi devi essere una persona per bene perché tutti possono conoscere tutto di te e la trasparenza preme sull’animo in modo da farti comportare bene. Io stesso ho deciso che un giovane assunto da noi sappia tutto di me e della mia vita. Ho voluto avere un rapporto impostato su basi di fiducia e collaborazione. Mi è servita da guida un’altra bella espressione di Marco Aurelio, quando, dopo aver ammonito un giovane con le parole ‘Datti pace, potrebbe essere forse l’ultimo giorno della tua vita’, subito dopo gli ricorda di progettare come se fosse destinato a vivere per l’eternità”.

Oltre che dare lavoro, molti giovani fortunati apprenderanno da maestri artigiani i segreti della sartoria nella nuova Scuola dei mestieri che hai voluto creare qui a Solomeo, nella cornice di bellezza di questo borgo umbro da te valorizzato.

“Voglio formare giovani sarti di genio che siano garanzia per il futuro del made in Italy e che sappiano parlare con i grandi maestri del teatro. Io sono ottimista sul futuro: scorgo l’aurora di un mondo migliore. A tutti auguro di poter condividere il desiderio di Erasmo da Rotterdam: ‘O mio Signore, fammi vivere ancora una ventina di anni perché sta arrivando il secolo d’oro’ “.

bussola-punto-fine-articolo

libro-salvatore-giannella* FONTE: Il primo testo è tratto dall’intervento di Brunello Cucinelli che ha aperto, nel maggio 2018, la XIII Convention del consorzio Cgm intitolata “Tutta un’altra impresa – Sociale, creativa e sostenibile”.

** Il secondo testo è tratto dall’introduzione alla mia intervista a Cucinelli nel mio nuovo libro “In viaggio con i maestri” (Minerva), che raccoglie, arricchendole, parte delle interviste fatte dal 2012 al 2017 per Sette, lo storico magazine del Corriere della Sera, in quel quinquennio diretto da Pier Luigi Vercesi. Link utile per l’acquisto via Internet: In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo.