Per imprinting intendiamo “impressione”, ovvero l’impronta che un cucciolo o un bambino riceve nella prima infanzia dalla famiglia e dall’ambiente circostante. È stato Konrad Lorenz a usare per primo questa definizione. Lorenz è considerato il padre dell’etologia, scienza che studia il comportamento degli animali. È un tema del quale si erano occasionalmente occupati anche altri grandi naturalisti e lo stesso Charles Darwin, ma le ricerche di Lorenz hanno aperto prospettive inedite soprattutto alle scienze che si occupano di apprendimento e della formazione della personalità. La sua infanzia tra gli animali è un caso esemplare.

Il papà di Konrad, il dottor Adolf Lorenz, non era di famiglia ricca. Era figlio di un sellaio. Ma aveva studiato medicina e si era laureato all’Università di Vienna, ancora capitale del grande impero degli Asburgo. Era la Vienna di Sigmund Freud, di Karl Kraus e Gustav Klimt, traboccante di musica e cultura internazionale. Il dottor Lorenz era medico ortopedico e aveva sposato la sua assistente Emma. Aveva scoperto un modo non cruento di operare la lussazione congenita dell’anca. Per questa sua scoperta era diventato abbastanza famoso e sarà persino candidato al Premio Nobel. Curava anche pazienti poveri, ma negli Stati Uniti era riuscito a farsi pagare un milione di dollari per una sola operazione! L’anca d’oro che aveva operato era della giovanissima figlia del Re della Carne in Scatola, felicissimo di avere una figlia sana a “qualsiasi prezzo”. Con l’enorme cifra guadagnata, al ritorno dall’intervento in America, papà Lorenz si era fatto costruire una casa da favola, ad Altenberg, un piccolo borgo sul Danubio, non lontano da Vienna. Qui aveva subito portato a zampettare il suo secondo figlio, il nostro Konrad. Papà Adolf lo considerava una specie di portafortuna e gli perdonerà le sue stranezze. Albert, il primogenito, serio e studioso, diventerà un bravo medico come lui, Konrad invece, meno perfetto e medico riluttante, riceverà il Premio Nobel della medicina, per un’area della scienza mai esplorata, che comprenderà lo studio delle… oche!

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Il piccolo Konrad a cinque anni.

Una casa piena di animali

Ad Altenberg, tra campagna e natura, Konrad cresce nel massimo della libertà consentita a un bambino della sua età. La casa sul Danubio sembra un piccolo castello neobarocco. Ora è un centro internazionale di ricerca e di studi biologici, circondato dal grande giardino che fu il primo scenario delle originali ricerche del piccolo Lorenz.

Konrad bambino porta in casa ogni genere di animali: crostacei, insetti, pesciolini, salamandre e ranocchi. Papà Lorenz lo asseconda comprando persino un coccodrillo e un lemure del Madagascar che “staziona in biblioteca e ruba le sigarette agli ospiti”. I corvi aleggiano in cucina. Il grande salone, le balconate, lo studio del dottor Lorenz sono spesso visitate dagli animali più diversi, che lasciano indimenticabili tracce del loro passaggio.

Curiosamente cani e gatti non sono i primi animali con i quali il piccolo Lorenz entra in contatto. E lemuri e coccodrilli sono tutt’altro che animali da salotto o da camera dei bambini. La governante, di nome Resi, rimedia con pazienza ai piccoli disastri che si succedono dentro e fuori l’edificio. Ai tappeti e ai soprammobili di porcellana Emma Lorenz, pur indulgente come il marito, a un certo punto rinuncia.

È un curioso regime di tolleranza, quello instaurato da papà e mamma Lorenz. Poche famiglie potrebbero permetterselo. Ma è una casa felice dove il piccolo Konrad cresce sereno.

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«All’inizio di questo esperimento io mi ero seduto sull’erba e, per ottenere che gli anatroccoli mi seguissero, avevo incominciato a spostarmi rimanendo accucciato. […] A differenza delle piccole oche, gli anatroccoli selvatici erano dunque pieni di pretese e assai faticosi da allevare. Provatevi un po’ a immaginare due ore di passeggiata con quei piccoli, sempre accucciato per terra e con quell’ininterrotto «qua qua qua»… Per amore della scienza mi sottoposi per ore e ore a questo supplizio» (Konrad Lorenz, L’anello di Re Salomone, pp. 194-195.)

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La scrittrice svedese Selma Lagerlöf (Sunne, 1858 – Sunne, 1940).
 
Da bambino, Lorenz avrebbe voluto diventare una civetta, «perché di sera le civette non devono andare a letto», ma cambiò idea quando gli fu narrato il Viaggio meraviglioso del piccolo Nils Holgersson con le oche selvatiche di Selma Lagerlöf: «Riconobbi allora che le civette difettano di una capacità essenziale: non possono nuotare e immergersi, cose che io avevo imparato qualche tempo prima. Decisi allora di diventare un uccello acquatico e quando in seguito compresi che non avrei potuto esserlo, volli almeno averne uno. Influenzato dalla grande scrittrice svedese, desideravo delle oche». (Konrad Lorenz, Io sono qui, tu dove sei?, p. 21)

Il libro delle oche

Con le oche, le anatre e gli altri uccelli Konrad ha fin dall’inizio un rapporto tutto speciale, senza intermediari. Da piccolissimo il suo animale preferito è la civetta perché, dice “le civette la sera non devono andare a letto e dormire”. Poi, una sera, per farlo addormentare, gli viene letto un libro straordinario dove il piccolo protagonista, Nils Holgersson, vola a cavallo di un’oca. La storia si svolge in Svezia. In groppa all’oca il giovane Nils scopre il mondo e le sue ingiustizie. Così Konrad, che vorrebbe essere il piccolo Nils, ha un nuovo animale preferito: l’oca selvatica. Autrice del libro è Selma Lagerlöf, prima donna a vincere un Premio Nobel per la letteratura. Lo ha vinto nel 1909, tre anni dopo il nostro Giosuè Carducci. Selma, ex maestra elementare, aveva sempre caricato i suoi lavori di intenti pedagogici, ma con Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson, ha raggiunto una popolarità mondiale che è arrivata fino ai nostri giorni, persino in tv, in una serie animata nippo-tedesca. Konrad si riconosce nel personaggio e nella storia. Il piccolo Nils, cacciatore di farfalle e molestatore di animali, cattura un mostriciattolo dotato di poteri magici che lo rimpicciolisce fino a farlo diventare grande come un topolino. Riceve anche la capacità di comprendere e parlare il linguaggio degli uccelli e delle altre creature del bosco. Il racconto finisce con Nils diventato amico degli animali, consapevole dei diritti e dei doveri degli esseri umani. Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson è stato tradotto in decine di lingue, quello che Selva Lagerlöf non poteva immaginare è l’effetto che avrà sul suo giovanissimo lettore. Konrad pesta i piedi, strepita e vuole un pulcino d’oca selvatica, per giocarci e per farsi portare in giro per il mondo. Ma non l’avrà. Per vari motivi, non ultimo il fatto che le oche selvatiche non scherzano affatto con i bambini e neppure con gli adulti. Riceverà invece, a sei anni, una bella sorpresa.

Due piccoli anatroccoli

Konrad riceve il suo primo anatroccolo a sei anni. È uguale a quello che è regalato alla sua grande amica d’infanzia: Gretl. Gretl o Maidi, come la chiama Konrad, è figlia di un agricoltore che abita nella casa vicina. Ha un paio di anni più di Konrad. I suoi genitori non sono ricchi e sono di religione protestante, quelli di Konrad sono cattolici, ma niente e nessuno – neppure papà Adolf – impedirà loro di coltivare una straordinaria amicizia. Anzi, il loro rapporto è destinato a diventare ancora più importante. In realtà papà e mamma Lorenz erano contrari agli anatroccoli. Secondo loro era crudele affidare a due bambini creature appena nate. Ma devono ricredersi. Le due anatre, molto più mansuete delle oche, diventano compagne d’avventura di Konrad e Gretl. Insieme vanno a giocare e nuotare negli stagni accanto al Danubio. Li seguono come se fossero anatre anche loro.

Crescendo le due anatre diventeranno un po’ umane e i due bambini diventeranno un po’ anatre. Konrad poi dirà che è stato “imprintato” dalla coppia di palmipedi.

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A scuola, senza animali

Ad Altenberg non ci sono scuole adatte a Konrad. Frequenta le elementari e le medie a Vienna, dove i Lorenz vivono in una casa… normale. Soffre di nostalgia lontano dai suoi animali e dal “suo” Danubio sotto casa. Anche Gretl gli manca. Per il resto se la cava. All’inizio voleva studiare solo scienze, chimica, fisica e storia naturale. Poi alle medie gli piacciono anche l’IIiade e l’Odissea, traboccanti di mostri e di animali mitologici. Così comincia a prender buoni voti anche nelle materie umanistiche.

Intanto è scoppiata la Grande Guerra. Infuria in tutta Europa e pian piano si avvicina anche alla meravigliosa Vienna.

La sua famiglia è sempre più preoccupata. L’allegro trenino che li portava ad Altenberg è riservato all’esercito. Non c’è carbone per il riscaldamento. Non c’è benzina per le automobili e la luce elettrica non arriva più. I generi alimentari scarseggiano in città e Papà Lorenz ha persino imparato a coltivar patate.

Un biglietto di sola andata

Nel 1918 la Prima Guerra mondiale finisce. Per l’Austria le conseguenze sono pesanti. La famiglia Lorenz deve darsi da fare e papà Lorenz accetta di tornare negli Stati Uniti, non più con i guadagni milionari della prima visita, ma comunque consistenti. Comincia però a guardare Konrad con una certa preoccupazione: il ragazzo passa sempre più tempo ad Altenberg, pensa troppo ai suoi animali e a Gretl, la sua giovane compagna d’avventure.

Così per risolvere il problema papà lo iscrive alla Columbia University, addirittura a New York: lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Per vivere in America papà Lorenz gli concede un piccolo assegno di cinque dollari al giorno. Nessun biglietto di ritorno. Konrad studia malvolentieri e appena può va a Long Island a pescare. Non è il Danubio ma si accontenta.

Non riesce a dimenticare la casa di Altenberg, i suoi animali e Gretl che ormai è una graziossima fraulein.

Così vive mangiando hot dog. Quello che gli resta dei 5 dollari lo mette via per comprare il biglietto di ritorno in Europa. Infine – prima delle vacanze di Natale – si imbarca su uno scassatissimo transatlantico. Torna a casa, dai suoi animali, dalla sua Gretl (che presto sposerà) e un futuro più vicino ai suoi desideri.

Un bel tipetto Konrad ragazzino.

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Luca Novelli (Milano, 1947) è un popolare scrittore, disegnatore e giornalista, autore di una lunga serie di libri di scienze per ragazzi tradotti in 22 lingue. Collabora con RAI, WWF e una serie di musei e università. La sua ultima fatica letteraria è il libro AYUBOWAN, I wish you a long life. To the Garden of Eden and back, edito in lingua inglese da Francesco Brioschi Editore in contemporanea a EXPO 2015.