L'INFANZIA DEI GRANDI: LEONARDO FIBONACCI,
MATEMATICO PISANO, IL VERO MAGO DEI NUMERI

testo di Luca Novelli* per Giannella Channel

Di Leonardo Fibonacci si parla sempre più spesso, nelle scuole e sui media. Lo si ritrova in tutte le scienze e persino in economia. Lui ne sarebbe sorpreso ma lo merita. Fibonacci ha introdotto in Europa i numeri “arabi”, lo Zero e l’Algebra. Oggi la sequenza di numeri che porta il suo nome fa capolino dappertutto, nella distribuzione delle foglie sui rami, nella forma di certe galassie, nel guscio del mollusco Nautilus e in certe evoluzioni che fanno le balene. È stato persino istituito il Fibonacci Day, il 23 novembre di ogni anno, che tutto il mondo celebra con giochi e feste.

Senza i numeri “arabi”, inventati dagli indiani l’Occidente sarebbe rimasto alle poche lettere che usavano i Romani. Per scrivere un numero relativamente piccolo come milleseicentoquarantasette (1647) dovevano usarne otto: M D C X LV II.  Non avevano neppure la parola Milione. Al suo posto dovevano usare “decies centena milia”. Fare addizioni e sottrazioni era complicato, divisioni e moltiplicazioni ancora di più. L’abaco era indispensabile ma inutilizzabile con i grandi numeri. Senza lo Zero poi oggi non funzionerebbe il mondo, televisori e smartphone compresi. Anzi, gli oggetti digitali non esisterebbero. Ma il pisano Fibonacci, zitto zitto, fece una magia. Contrabbandò  i numeri arabi in Occidente. Così rivoluzionò non solo il modo di contare ma anche la storia della matematica e delle scienze.

Leonardo Fibonacci (Pisa, 1170 - 1242). E' considerato uno dei più grandi matematici di tutti i tempi. Il suo contributo alla scienza dell'epoca fu tale che la Republica di Pisa gli assegnò un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi.

Di Fibonacci in realtà sappiamo poco. Solo quanto ha raccontato lui stesso ai margini del Liber Abbaci, il suo libro sui numeri datato anno 1202.  Non è facile ricostruire la sua biografia, ma è una buona occasione per raccontare a cosa serve la matematica, la geometria e l’algebra: a rappresentare i problemi e a tentare di risolverli, in pratica a semplificare la vita.

Questa bella idea passò certamente più volte per la testa di Fibonacci. Soprattutto da piccolo, quando imparò i numeri arabi a Bugia, in Algeria, dove suo padre, il mercante Guglielmo,  era notaio nel fondaco dei Pisani. Scoprì che con le cifre arabe, inventate dagli indiani, si poteva rappresentare qualsiasi numero, anche grandissimo. Tutte le operazioni finalmente si potevano fare facilmente con carta e penna!

Per il giovanissimo Leonardo fu una vera e propria illuminazione e un imprinting che lo segnerà per tutta la vita. Fu anche il suo primo passo nel mondo della matematica, che lo porterà poi a riscoprire Pitagora, Archimede, Euclide e i grandi matematici arabi. Da questi imparò anche l’Algebra, che vuol dire “completamento”.

Cosa curiosa, alle origini, l’Algebra era parlata, o meglio, recitata. Ma il concetto è lo stesso di oggi: avendo dei valori e cercando delle “cose” si pensano delle “equazioni”. Completandole si trovano le cose mancanti. Possono essere cammelli, pesci, stelle o buchi neri…

La magica successione. Una cosa sicura, Leonardo attirò l’attenzione dell’imperatore più illuminato del Medioevo: Federico II di Svevia, lo “stupor mundi”, che lo invitò a illustrare davanti alla sua corte la famosa successione di…conigli. Posta una coppia di conigli all’interno di un recinto quanti conigli avremo alla fine di un anno? 1 alla fine del primo mese, 2 alla fine del secondo, poi 3, 5, 8,13, 21, 34, 55, 89, 144, 233…alla fine del dodicesimo mese. La stranezza è che questa sequenza può andare avanti all’infinito: questi numeri e i successivi sono SEMPRE la somma dei due precedenti.

La sequenza dei prolifici conigli rivela uno dei lati misteriosi della matematica che nasconde leggi, logica e misteri tuttora da scoprire. Molti ricordano il nome di Fibonacci per questa “magia”. In realtà il suo merito è soprattutto quello di aver contribuito in modo determinante al salto di qualità che le scienze e la matematica hanno avuto nei secoli successivi.

La sua storia mette in luce l’importanza della divulgazione. Fibonacci non ha inventato lo Zero e neppure la sequenza dei conigli. Eppure con il suo lavoro ha rivoluzionato il mondo. Non è poco per un simpatico mercante che ha la stessa età della Torre di Pisa e che è vissuto ai tempi delle Crociate, coetaneo di Riccardo Cuor di Leone e del “feroce” Saladino

Grazie Fibonacci, in qualunque luogo dell’universo sei oggi.

Al matematico pisano Luca Novelli ha dedicato Fibonacci, il vero mago dei numeri.
Lampi di genio, Editoriale scienza, 2024.

*Luca Novelli (Milano, 1947) è un popolare scrittore, disegnatore e giornalista, autore di una lunga serie di libri di scienze per ragazzi  tradotti in 22 lingue. Tra i più popolari della serie  Lampi di Genio  anche  Newton e la formula dell’Antigravità e  Ippocrate medico in prima linea  dedicato agli amici medici. Questi titoli sono anche  trasmissioni televisive fruibili sul portale di RaiScuola.  Web: lucanovelli.info.

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