Le parole di un lettore ravennate al quotidiano dell’Emilia Romagna e Marche Il Resto del Carlino illuminano due eccellenze dello spettacolo e della medicina della regione adottiva che ci sta a cuore: l’emiliano Gianni Morandi, ricoverato per profonde ustioni alle mani e alle gambe e poi ristabilito grazie alle cure, e il romagnolo dermatologo Davide Melandri. E noi cogliamo l’occasione per riportare alla luce, in questa rubrica dedicata agli “Italiani brave penne”, uno dei miei 101 testi della newsletter Caffè Ippocrate dedicata alla storia della medicina romagnola (a seguire) e il link alle belle parole di elogio di due lettori lombardi sugli abitanti delle due parti di cui si compone quella regione. Buona lettura.
Seguo il profilo social di Gianni Morandi per due ragioni. La prima, perché è bravo a gestirlo con semplicità, simpatia e arguzia. La seconda, ché la presenza di Gianni Morandi in casa mia è stata massiccia. Mia madre amava le sue canzoni e spesso le canticchiava, e da qualche parte conservo ancora i suoi “ellepì”, quelle pizze sottili di vinile che s’usavano prima dei cd. Magari un po’ sgranati dall’uso: li ascoltavamo da un giradischi a valigetta Philips, quelli con il selettore a tre velocità, e il braccetto salterellava lasciando segnacci con la puntina. Lungo è l’elenco dei brani, da “La fisarmonica” a “Occhi di ragazza”.
Quando ho appreso del suo incidente e del ricovero al Centro grandi ustionati dell’ospedale “Bufalini” di Cesena, be’, ho pensato subito che fosse in buone mani. Ho (ahimé) familiarità con questo reparto e con il dottor Davide Melandri, cesenate per lavoro ma ravennate di nascita e residenza. Reduce da un intervento sbagliato, ebbi indicazione del suo nome da un comune conoscente e lo contattai per un consulto. Alla prima visita non immaginavo di certo che mi avrebbe salvato la vita da un insidioso melanoma, ignorato dalla dermatologa precedente. Questo accadde parecchi anni fa.
Da allora la mia pelle e le sue problematiche ereditarie sono affidate a lui, e mai scelta fu più felice. Credo che il dottor Melandri e Gian Luigi Morandi, il figlio del ciabattino di Monghidoro, si siano trovati bene in questo incontro disposto dalla bizzarra e imprevedibile casualità della vita: entrambe persone schiette, pane al pane e vino al vino. Un romagnolo e un emiliano, pensa te!
Dietro il loro lavoro – e ai successi conseguenti – c’è perseveranza, impegno, studio, esperienza, competenza. E una robusta dose di umiltà. Penso che questi siano valori dei quali si è smarrito un po’ il senso o almeno siano usciti dall’orizzonte comune, e invece andrebbero tenuti sempre ben presenti: l’eccellenza nasce dalla fiducia in se stessi, dagli investimenti che facciamo su di noi e dal sapere riconoscere, senza sconti, i nostri pregi e difetti. Poi, si sa, essere teste emiliane o romagnole aiuta mica da ridere.
A PROPOSITO/ LA PILLOLA 98 DELLE 101 DELLA MIA NEWSLETTER
Caffè Ippocrate
Ogni mattina una pillola di medicina e umanità
per medici e infermieri della Ausl Romagna
Il grande Gianni Morandi si procura profonde ustioni a mani e gambe mentre bruciava sterpaglie nella sua campagna bolognesi e viene ricoverato al Bufalini di Cesena, Centro grandi ustionati creato nella cornice del reparto di Dermatologia. Viene così illuminata nello scenario nazionale una delle eccellenze della Ausl Romagna: lo dirige Davide Melandri (Castiglione di Ravenna, 1957), studi classici a Ravenna, lauree a Bologna (specialità Dermatologia) e a Parma (Chirurgia plastica), esperienze a Vancouver (Canada) e Galveston (Stati Uniti) prima di approdare a Cesena, dove la direzione è arrivata dopo un periodo da assistente di una grande firma della dermatologia, Giorgio Landi (che intervistai in una serie dedicata alle frontiere della medicina).
Il Centro grandi ustionati conta sulla Banca della Cute di Pievesestina, una delle cinque banche accreditate dal Centro Nazionale Trapianti e dall’Istituto superiore di Sanità (le altre sono a Torino, Milano, Treviso/Verona, Siena). La Banca istituita dalla Regione Emilia-Romagna è un gioiello scientifico che ha da poco brevettato un nuovo sistema “made in Romagna” di conservazione a temperatura ambiente della membrana amniotica e del derma decellularizzato: parole difficili per il lettore comune ma che, in sostanza, vogliono dire che con questa novità (brevettata con il Rizzoli di Bologna) si elimina il rigetto all’agguato con i precedenti metodi e si cancellano i problemi legati alla conservazione del tessuto cutaneo in azoto liquido a una temperatura tra i -180° e -195° gradi.
“La membrana amniotica viene estratta dalla placenta”, mi spiega il dottor Melandri, “frutto della donazione da parte delle pazienti sottoposte a parto cesareo d’elezione, dopo il consenso informato scritto, presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia sempre del Bufalini diretto dal collega Patrizio Antonazzo. Le donatrici sono selezionate sulla base di rigorosi criteri previsti dalle linee guida del Centro Nazionale Trapianti. Dopo il parto, dalla placenta viene raccolta la membrana amniotica e trasportata presso la Banca della Cute che fa parte del nostro Centro. La membrana verrà distribuita su richiesta dei clinici per trattare ferite e ulcere cutanee e mucose di difficile guarigione o nel caso di ustioni. La membrana è un prodotto biocompatibile e biologicamente attivo, dotato di capacità trofico-rigenerative per la presenza di una matrice elastica e resistente infarcita di cellule staminali, fattori di crescita e citochine. Inoltre ha la capacità di rilasciare sostanze che stimolano la guarigione, di ospitare le cellule dell’ospite e promuoverne l’accrescimento e il differenziamento, contrastare l’infezione e stimolare la rivascolarizzazione delle aree danneggiate”.
“Quello del Bufalini è l’unico Centro grandi ustionati italiano che ha la peculiarità di essere gestito e diretto da dermatologi”, continua Melandri. “Serve un bacino di utenza interregionale di circa sei milioni di abitanti e lavora con molte altre specialità. La disponibilità di un servizio di chirurgia plastica, unitamente alla Banca della cute e alla rete romagnola di cura delle ulcere cutanee, consente collaborazioni trasversali all’insegna della multidisciplinarità con diverse branche specialistiche, tra le quali dermochirurgia a indirizzo oncologico e pediatrico, ricostruzione post oncologica della mammella, chirurgia del mieloleso, neurochirurgia, traumatologia, otorinolaringoiatria e maxillo oltre che un supporto per la rete degli ambulatori per la cura delle ulcere e ferite acute e croniche di varia origine”.
Nel Centro ustioni, hub regionale anche per le ustioni pediatriche grazie a un accordo con il primario di Pediatria Marcello Stella, oltre al primario lavorano otto dermatologi, una psicologa, due biotecnologhe, una biologa e cinque chirurghi plastici mentre nelle Dermatologie di Cesena e Forlì, pure dirette da Melandri, ci sono in servizio altri dieci dermatologi.
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