• Abbiamo visto attonite quel lancio di banane al ministro Kyenge
     

    Kashetu Kyenge, detta Cécile (Kambove, 1964), è una politica e medico italiana di origine congolese, ministro dell'integrazione del governo Letta.

    Kashetu Kyenge, detta Cécile (Kambove, 1964), è una politica e medico italiana di origine congolese, ministro dell’integrazione del governo Letta.

    Siamo cittadine di Cervia, sulla riviera romagnola, e abbiamo assistito con sbigottimento e rabbia al lancio di banane avvenuto durante l’incontro con il ministro Kyenge nell’ambito della festa del Pd. Desideriamo esprimere la nostra impotente indignazione nei confronti di quanto è accaduto e il dispiacere per il mancato intervento delle autorità locali, che erano presenti, prima della chiusura della serata.
     
    Una semplice dichiarazione di solidarietà al ministro avrebbe certamente contribuito a stigmatizzare la repulsione della città verso il morbo del razzismo che alberga ormai nell’animo di tanti. In fondo sarebbe bastato dire che al responsabile di quel gesto era sicuramente mancato un adeguato percorso educativo, forse un po’ di buona scuola.

     

    Rita Croatti e altre quattro, la Repubblica, 30 luglio 2013

  •  
     
     

  • Valori italiani: esempi di altruismo
     
    Nella recente storia italiana ci sono eventi in cui la classe dirigente si è dimostrata molto modesta con l’eccezione di una minoranza che ha dimostrato invece la sua grandezza. Vediamo gli esempi…

    • Marcia su Roma: sarebbe bastato un ordine per fermare l’orda ma la vecchia classe dirigente liberale e monarchica fu troppo debole mentre la sinistra procedeva divisa. Eppure ci fu Giacomo Matteotti a puntare il dito contro le colpe del governo Mussolini e per questo rimetterci la vita.
    • Arturo Toscanini (Parma, 1867 – New York, 1957).

      Arturo Toscanini (Parma, 1867 – New York, 1957).

      Leggi razziali 1938: tutti i musicisti dell’Accademia di Santa Cecilia si affrettarono a rispondere di non avere alcun legame di parentela e di amicizia con gli ebrei. Salvo Arturo Toscanini, per il quale tale richiesta era irricevibile: ma fu solo lui l’eroico musicista oppositore.

    • Otto settembre 1943: è il giorno della vergogna, il re e quasi tutti gli alti ufficiali del regio esercito, più ovviamente i ministri, si dileguano senza lasciare ordini. L’Italia si disfa. È la pagina più umiliante della storia italiana dalla sua fondazione.
    • Chi non giurò fedeltà: solo 12 docenti universitari su 1.250 non obbedirono al fascismo e furono privati di cattedra, stipendi, relazioni, dignità.
    • Tragedia di Cefalonia: il 14 settembre 1943 inizia l’eroica epopea dei soldati italiani a Cefalonia. Il generale Gandin fa svolgere una consultazione interna con tutta la truppa. Decidono di resistere e non consegnare le armi all’esercito tedesco. Su 11.700 componenti del contingente italiano moriranno 9.560 uomini e furono pochissimi gli ufficiali che si salvarono. Si deve al presidente Carlo Azeglio Ciampi la giusta riconsiderazione di questi eroi di Cefalonia e più in generale la valorizzazione dei soldati italiani che dopo l’8 settembre, anche con forze regolari, combatterono il nazifascismo.

    Forse a Toscanini, ai 12 docenti che non si piegarono e ai martiri di Cefalonia, Forlì dovrebbe concedere molto di più. L’eroe di quel tempo fu Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di autentici esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”.

    Libero Montesi, Forlì (Corriere di Romagna, 23 luglio 2013)

  •  
     
     

  • speakers-cornerVoglio elevare dall’alto di questo ideale sgabello un elogio all’indirizzo del ministro Cecile Kyenge per aver riconsegnato la dignità della politica, sempre meno presente nel vivere pubblico della nostra Italia. Sono orgogliosa di essere rappresentata come cittadina italiana da chi, con intelligenza e cultura del mondo, affronta il tema del diritto senza distinzione.
     
    Colgo l’occasione per complimentarmi con lei perché parla un italiano tra i più fluenti che si possano ascoltare in televisione e sui pulpiti da dove partono gli insulti di chi rivendica l’italianità senza saper parlare correttamente l’italiano.

    Manuela Cuoghi