Confessiamo un debole per Laura Conti, partigiana e ambientalista, alla quale già in passato avevamo dedicato una puntata della serie dedicata alle donne non comuni che meritano una via o una piazza o un circolo culturale.
A tornare sulla figura di Laura, che come medico dell’Inail lanciò l’allarme sulla gravità del disastro di Seveso e anticipò l’esigenza di una transizione ecologica, ci porta un volume arrivato nelle librerie italiane in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta a Udine il 31 marzo 1921: è una bellissima biografia scritta dalla giornalista scientifica Valeria Fieramonte, amica personale di Laura. La via di Laura Conti – ecologia, politica, e cultura a servizio della democrazia (pagg. 385, enciclopediadelledonne.it – i libri, euro 18,00) traccia un ritratto completo di Laura, dalla giovinezza, quando è internata nel campo/lager di Bolzano come partigiana, alla sua militanza politica e sociale, fino all’interesse per l’ecologia e per la divulgazione scientifica che ce la fece incontrare negli anni Ottanta.
La letteratura di Laura Conti è a sua immagine e somiglianza: tenacia, carattere, precisione e metodo sono la spina dorsale di una vita coraggiosa e appassionata raccontata con pazienza e ostinazione attraverso un linguaggio semplice e diretto.
L’autrice cita e analizza le opere più importanti sviscerando il pensiero anticipatore di Laura, con puntuali e precisi riferimenti, attuali, attualissimi, che fanno ben intendere quale fosse la visione di Laura e l’urgenza di porre sull’agenda politica, economica e sociale temi come l’ambiente e l’ecologia, partendo dalla scuola e da una educazione ambientale responsabile.

La via di Laura Conti – ecologia, politica, e cultura a servizio della democrazia (pagg. 385, enciclopediadelledonne.it – i libri, euro 18,00).
Il piacere della lettura di questo libro è scoprire, oltre all’attualità del suo messaggio ecologico racchiuso nei suoi 26 libri e nel Fondo Laura Conti presso quella Casa della memoria ambientale che è la la benemerita Fondazione Micheletti di Brescia, anche una Laura Conti più intima. Scopriamo quindi il dolore di una giovanissima donna e il suo “sconvolgente contrasto di emozioni” per la felicità della fine della guerra e “la perdita dell’unico uomo da lei veramente amato” ma anche la solitudine quando prende posizione sulla caccia in chiave non abolizionista, o il trauma subito dall’incendio del suo attico milanese nel giugno ’81 avvenuto per un corto circuito. La immaginiamo a letto, nel cuore della notte, avvertita del pericolo “dai suoi gatti che si misero a saltare tutti assieme sul suo letto” mentre la sua casa andava a fuoco.
Ma forse l’aspetto che emerge e che rende unica Laura Conti è la sua curiosità perché Laura non ha mai cessato di porsi delle domande, di trovare soluzioni diverse attraverso lo studio rigoroso. Del resto, parafrasando una citazione attribuita ad Albert Einstein
La visione di Laura Conti, le sue idee di politica ambientale (fu eletta in Senato nel 1987 nelle file del Pci, a 66 anni, insieme all’amico e collega Enzo Tiezzi, illustre chimico e con lei tra i fondatori di Legambiente: i 47 progetti di legge da lei presentati sono alla voce Laura Conti sul portale storia.camera.it), la sua determinazione e coraggio nel denunciare l’eliminazione di sostanze inquinanti (i morti per malattie tumorali per l’80% sono di origine ambientale, ne hanno fatto 178 mila nel 2018), nel battersi per l’istituzione di aree protette, per l’uso razionale del suolo e delle acque, per l’aumento degli impianti di depurazione e per la tutela della biodiversità, e il suo impegno sul fronte delle donne, la rendono unica nel panorama politico sociale del nostro Paese ed è anche per questo motivo che dovremmo insistere in tanti affinché più vie possibili, piazze o circoli culturali siano intitolati a questa magnifica e straordinaria donna, la nostra (via) Laura Conti, oggi più che mai una bussola chiara, umana e politica per orientarsi nei nostri tempi confusi.
A PROPOSITO
Vitamine per l’anima.
Parole in pillole
di Laura Conti

Laura Conti (Udine, 31 marzo 1921 – Milano, 25 maggio 1993) è stata una partigiana, medico, ambientalista, politica e scrittrice italiana, considerata la madre dell’ecologismo italiano.
(da Il dominio della materia, 1973)
(da La fotosintesi e la sua storia, 1991)
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