Quanto tempo ci vuole per scovare un’opera rubata? Difficile a dirsi. Alcune volte poche ore, altre alcuni giorni o mesi, altre invece addirittura trent’anni. È il caso di un lavoro di Chagall sottratto in un appartamento della New York bene. Quindi dopo il caso del Klimt ritrovato in un cassetto, del Degas nascosto tra i bagagli di un autobus nei pressi di Parigi, delle novità sul Caravaggio e del Monet scovato negli archivi del Louvre, vi raccontiamo un’altra storia che ha come protagonista una coppia benestante dell’Upper East Side, un reo confesso, un mandante e l’FBI.

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Il quadro di Chagall “Otello e Desdemona”, del 1911, ritrovato dopo trent’anni, il 13 aprile 2018, nel Maryland (Stati Uniti).

IL RITORNO A CASA E LA SCOPERTA

Siamo nel 1988, è estate, New York nell’esclusiva Upper East Side. Le tipiche giornate afose che caratterizzano questa stagione. La città si spopola e molte case vengono chiuse. C’è chi si sposta verso gli Hamptons chi invece verso ovest. È il caso dei coniugi ottantenni Heller che erano soliti trascorre due mesi ad Aspen in Colorado. Al loro ritorno la scoperta. La paura. La loro casa, ricca di opere d’arte e oggetti preziosi era stata letteralmente ripulita. All’appello mancava anche un lavoro di Chagall, Otello e Desdemona, acquistato negli anni ’20 dal padre di Heller, amico di Leger, per soli 50 dollari. Nessun segno di scasso. Gli inquirenti iniziano a indagare. Poche piste, pochi passi avanti. Si pensava potesse essere stato qualcuno che conosceva bene il palazzo o che aveva accesso al sistema di sicurezza. Erano stati sottratti anche altri ventun dipinti e dodici sculture tra cui August Renoir, Othon Friesz, Georges Rouault, Pablo Picasso e Edward Hopper, per un valore totale di 600.000 dollari che oggi corrisponderebbero a circa 1,3 milioni di dollari per l’inflazione.

FBI RACCONTA GLI SVILUPPI

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Marc Chagall nel 1920, in una foto di Pierre Choumoff.

Non si conoscono ancora tutti i retroscena. Ma dopo 30 anni la scoperta. L’Otello e Desdemona è stato ritrovato, dopo decenni di ricerche. Una telefonata all’FBI che probabilmente recitava così “ho l’opera di Chagall rubata alla coppia Heller”; l’uomo, forse malato, ha fatto questa scelta per ripulirsi la coscienza o semplicemente perché era un lavoro troppo famoso da piazzare, un furto conosciuto, chiacchierato. Alcune informazioni che sono trapelate dicono che il ladro avesse tenuto l’opera in soffitta in una scatola con su scritto opere scolastiche. Vani erano stati i tentativi di venderla a un gallerista di Washington che aveva richiesto il dovuto certificato prima di acquistarla. Ma questo mancava.

Dopo più tentativi negli anni lo stesso gallerista aveva suggerito di confessare tutto all’FBI. Ancora molti sono i retroscena da scoprire. Ma quello che è certo è che il reato è andato in prescrizione e che non ci saranno conseguenze per nessuno. Gli eredi hanno confermato che l’opera sarà venduta e il ricavato devoluto all’assicurazione e ad associazioni no profit. Si attendono comunque ulteriori sviluppi sulla vicenda.

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Da “I salvatori dell’arte”: