Nel silenzio dei media, continua la strage silenziosa degli appartenenti alle Forze di Polizia, numeri che stracciano ogni statistica e che dovrebbero far capire che il problema non è solo di natura familiare o economico, è un malessere più profondo e inascoltato.
Venerdì 8 novembre un allievo del corso commissari di polizia si è tolto la vita in caserma sparandosi un colpo di pistola. L’agente aveva prestato servizio, prima di vincere il concorso da funzionario presso la Questura di Catanzaro.
I suicidi si susseguono con una cadenza impressionante. Una strage trasversale che interessa uomini e donne di tutte le realtà del comparto sicurezza e delle forze armate. È la 54° tragedia dall’inizio del 2019, il 15° suicidio per la Polizia di Stato. Numeri allarmanti, in percentuale doppi rispetto alla popolazione italiana, ma anche nettamente superiori a Paesi analoghi al nostro. Inferiori solo alla Francia, dove il fenomeno dei suicidi costituisce una vera e propria emergenza.
Ancora oggi non si riesce a tracciare una linea programmatica di prevenzione in termini di benessere e salute delle operatrici e degli operatori della Polizia di Stato.
I vertici delle forze di polizia, ancora oggi, non perdono occasione di sostenere che non esiste una linea di demarcazione netta tra la dimensione personale dei lavoratori di polizia e quella professionale, ma anche di riaffermare la tesi secondo cui “il rischio fa parte del nostro mestiere”. Il rapporto di lavoro è ancora legato al concetto di “appartenenza”, è così che vengono definiti lavoratrici e lavoratori di polizia. I poliziotti sono solo parte di questa società, appartengono a qualcosa o a qualcuno che, però, non si prende cura di loro. Sono elementi di una relazione estremamente destrutturante che, se non spiega la fenomenologia del disagio nel suo complesso, ne alimenta gli effetti negativi.
Il suicidio tra gli appartenenti alle Forze di Polizia è una vera e propria emergenza, una condotta distruttiva, sintomo tragico di una profonda sofferenza interiore, di un disagio personale fatto di concause che si correlano a sofferenza della nostra esistenza quotidiana. C’è il desiderio disperato di dignità in un essere umano che sceglie il suicidio.
A PROPOSITO
Ai suicidi tra le Forze dell’ordine
è stata dedicata una puntata di Radio Radicale
con l’intervista a Ennio Di Francesco.
Dalla collana Poliziotti di Luce:
- Su Giannella Channel sbarcano le storie dei Poliziotti di luce
- Agostino Mastrodicasa, versi di un eroe normale
- Questo era Lillo Zucchetto, poliziotto onesto alle prese con i misteri di Palermo
- In morte di un commissario in prima linea: Ninni Cassarà
- Roberto Mancini, morto per dovere nella Terra dei fuochi
- “Carabinieri per la democrazia”. Un libro che fa luce sulle vite dei carabinieri uccisi dai terroristi
(via mail)
Finanziere si toglie la vita sparandosi alla testa.
Il malessere inascoltato delle Forze di Polizia
Mi ha molto colpito il testo di Giannella Channel sui suicidi nelle Forze di Polizia e vedo che questo drammatico fenomeno continua anche nel 2020. Ecco infatti quanto annuncia domenica 5 gennaio Infodifesa, la newsletter della Forze di Polizia.