La Melegatti riparte: la fabbrica ricomincerà ad impastare pandori, panettoni e dolci grazie ad una cordata italiana. Le ricette, fatte con l’antico lievito madre, sopravviveranno grazie alla dedizione di Davide Stupazzoni e Matteo Peraro, parte dell’azienda di Verona rispettivamente dal 1995 e dal 2004: sono loro i due dipendenti che, mentre lo stabilimento era fermo, si sono alternati per poter mantenere in vita il prezioso lievito. “Nominateli Cavalieri del Lavoro della Repubblica italiana”: online è già partita una compagna per dare ai due i giusti meriti.
Il lievito di Melegatti ha oltre 124 anni e deve essere mantenuto quotidianamente. Nei mesi in cui l’azienda è stata travolta dalla bufera che ne preannunciava la chiusura, la sopravvivenza dell’antico segreto non era così scontata. Ma Stupazzoni e Peraro (foto sotto), senza alcun obbligo e senza stipendio, si sono presi la briga di alimentare il lievito permettendo alla ricetta originale di continuare a deliziare i palati.
Dopo la crisi, la Melegatti ha riaperto i battenti con 35 dipendenti, assunti a tempo indeterminato, per lo più ex impiegati. Ha detto tempo fa il presidente dell’azienda, Giacomo Spezzapria
- Quel giorno nella vita di mr. Technogym Nerio Alessandri, il romagnolo che fa muovere il mondo. Nerio Alessandri porta la sua azienda leader del wellness in Borsa: è il tredicesimo gioiello fra le quotate emiliano-romagnole che nel 2015 ha chiuso con un fatturato di 511,8 milioni di euro (+10%). E noi ricordiamo un altro giorno importante nella storia dell’imprenditore cesenate: quello dell’inaugurazione del Technogym Village, quando si svegliò “affamato come quando ho cominciato, a 22 anni”
- Prada, un secolo portato bene. Storie di donne e di uomini che hanno disegnato il nostro stile nel mondo
- Ferrero & C.: le 50 aziende che godono della più alta reputazione in Italia. La classifica 2016 di Reputation Institute (al primo posto si conferma l’azienda dolciaria piemontese) vede una leggera crescita delle società. I segnali di ripresa del Paese sembrano andare di pari passo con la fiducia che gli italiani danno alle aziende
- Nel segno di Ottavio Missoni riparte il cenacolo dei grandi vecchi senza padroni. Sapori, saperi e ricordi: al tavolo di un antico ristorante di Milano si sono ritrovati parte degli amici del grande stilista per fare rotolare parole riaffiorate dal pozzo della memoria anche dell’indimenticabile Tai. Il suo ricordo è pure rinnovato da una Rosa dei venti inaugurata all’Idroscalo di Milano nel giardino dei giochi dimenticati, Aulì Ulè
- Tiberi, il “Made in Italy” gioca la carta di Fabriano. Alla stazione bolognese per “viaggiatori di idee” approda il Maestro Cartaio di Fabriano che coniuga sapientemente tradizione e innovazione, artigianato e arte, creatività e sostenibilità. Un faro per l’Italia
- A Como il primo liceo dell’artigianato, dove i ragazzi imparano anche i mestieri. Oltre alla formazione liceale, la scuola “Oliver Twist” nella città lariana offre l’insegnamento delle arti della cucina e dell’accoglienza, dell’arredo ligneo e del tessile (con un articolo ritrovato su “Inventiamo la nuova scuola” che mi mandò Umberto Eco, NdR)
- Favini, la carta antica che profuma di economia circolare. A volte bisogna cambiare l’immaginario collettivo per orientare la produzione industriale in senso sostenibile. La storia della cartiera Favini di Rossano Veneto (280 anni di attività, oltre 150 milioni di euro di fatturato e 500 dipendenti) ne è un esempio concreto
- Il caffé etico nel mondo? Per il terzo anno parla in italiano e viene da Trieste. Porta la firma di Illy, tra le World’s Most Ethical Companies elencate dall’Istituto Ethisphere che ha premiato l’azienda per la sua attenzione nei confronti dei coltivatori
- In Sardegna le mani sapienti degli artigiani battono l’industria. Nell’isola dove soffrono il tessile, la petrolchimica e altri settori industriali, resistono i telai della tradizione e “il sapere della mano”
- Giovanni Rappazzo, il padre del film sonoro. Nella Giornata mondiale della proprietà intellettuale, a poco più di due decadi dalla scomparsa del geniale inventore messinese che ha dato la parola al cinema muto vogliamo ricordare come, per sfortune economiche e cecità del sistema industriale italiano, si è visto “scippato” dagli americani la sua rivoluzionaria creatura
- Hong Kong, Macao e Cina hanno aperto il ponte dell’unificazione e dei record. Che grazie a Gruppo Trevi parla anche italiano, anzi romagnolo