Ha risposto all’emergenza sbarchi accogliendo i profughi in casa sua. Lui si chiama Romano Busdraghi, ha 83 anni ed abita a Venturina, in provincia di Livorno. Tramite la cooperativa Odissea di Lucca, ha aperto le porte di un suo immobile vuoto (ma arredato) e l’ha messo a disposizione di sette migranti appena arrivati in Toscana, rispondendo così all’appello del governatore Rossi che chiedeva di mettere a disposizione le case sfitte a chi ne ha più bisogno. “Non ho fatto altro che aprire la porta a chi ne aveva più bisogno”, ha detto Busfraghi al Tirreno di Piombino, che ha raccontato la sua storia.

Siamo in un momento in cui chi può deve dare il suo contributo, è un obbligo morale. E io, nei limiti delle mie possibilità, non ho fatto altro che dare un appartamento vuoto a ragazzi coraggiosi che, a costo di rischiare la vita, sono venuti in Italia in cerca di una speranza perché scappano da guerre e miseria.

I ragazzi ospitati hanno tutti intorno ai 20 anni e provengono dall’Africa subsahariana. Nessun problema col vicinato, ha fatto sapere il signor Busdraghi, tutti avrebbero compreso la difficile e drammatica situazione dei profughi e la convivenza è assolutamente pacifica.

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