ROMA –
Misura la temperatura corporea, la qualità dell’aria e anche il distanziamento sociale. È la mascherina intelligente “Smart YouSafe Mask” ideata da AccYouRate GROUP, azienda italiana nata un anno fa e specializzata nelle tecnologie indossabili, su sollecitazione della Croce Rossa Italiana. Il dispositivo, certificato e totalmente riutilizzabile perché costituito da materiali lavabili, è stata presentata dal presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca (foto in basso), e da Marco Lombardi, amministratore delegato di AccYouRate Corporate Solutions.
Come funziona
Grazie ai sensori incorporati nel dpi, un segnale di alert è pronto a scattare in caso di superamento dei parametri da parte chi indossa questa mascherina, che integra la protezione con il monitoraggio dei parametri biovitali individuali. AccYouRate e Croce Rossa hanno siglato un nuovo protocollo di intesa per cooperare alla realizzazione di innovative tecnologie indossabile di protezione della salute, nel quadro della pandemia da Coronavirus attualmente in corso. Ma la Smart Mask non è la prima creatura figlia della collaborazione tra le due parti. Gli operatori della Croce Rossa hanno gia’ avuto modo di sperimentare YouRate T-Shirt, la prima maglietta unica al mondo, sensorizzata e 100% tessile, capace di monitorare elettrocardiogramma (alla stessa stregua di un holter: vedi foto in basso) e atti respiratori con livelli di affidabilità medico sanitari.
“Kit mascherine da 60 euro protegge sei mesi”
“Un kit da tre mascherine con trenta filtri costa 60 euro e protegge per sei mesi“. Lo ha detto Marco Lombardi, amministratore delegato di AccYouRate Group, in occasione della presentazione della ‘mascherina intelligente’. “Al momento non abbiamo pensato di venderla al dettaglio perché non è nelle nostre corde anche se potremmo farlo”, ha spiegato Lombardi. “Lo stiamo facendo per le grandi aziende e le organizzazioni come Croce Rossa”. Per ora la mascherina prevede solo “il dispositivo della temperatura e quello degli agenti inquinanti. Stiamo ultimando il distanziometro e non abbiamo stabilito ancora il prezzo”.
Sul funzionamento di questo speciale dpi: “Se la persona che lo indossserá supererà i 37,5 gradi di temperatura si illuminerà una spia. Inoltre stiamo inserendo un distanziometro, cioè un microchip che quando si arriva a una distanza inferiore ai due metri lancia un alert. Pensate quanto questo possa essere importante per gli operatori che lavorano nei cantieri o negli uffici quando si frequentano gli spazi comuni”.
A PROPOSITO
E in Romagna nascono le mascherine poetiche
(mentre in Oriente mia nipote aveva intuito…)
di Salvatore Giannella
Di mascherine, antipatiche ma utilissime, ne abbiamo viste di tutti colori. Per esempio al Consiglio europeo Charles Michel, Ursula von der Leyen, Sebastian Kurz, austriaco, e Mette Frederiksen, danese, hanno mostrato una usa e getta da pochi centesimi. Angela Merkel con una Ffp3, senza valvola. Il bulgaro Bojko Borisov con su una Ffp3 con valvola (ma naso mezzo fuori), Xavier Bettel sulla mascherina ha scritto «buongiorno!»… Ma è in Romagna che sono nate le mascherine poetiche, senza certificazione medica ma vestite di frasi celebri, canzoni, poesie, parole protettive tratte dalle tradizioni popolari delle terra romagnola. “Respirare poesia e bellezza aiuta a difenderci da questo momento triste dell’emergenza sanitaria”, dice l’autore di questa innovazione, Riccardo Pascucci, rappresentante della sesta generazione di stampatori (l’attività della sua famiglia iniziò nel 1826), custode attivo di 6.000 matrici, un archivio di legni intagliati della tradizione artigianale con base a Gambettola, nell’entroterra di Rimini. Con la tecnica della stampa su tela si sono cimentati in passato poeti e scrittori come Tonino Guerra, Dario Fo, Tinin Mantegazza, Gianfranco Zavalloni.
Infine un accenno che mi sta a cuore: la famiglia Giannella, sparsa nel mondo (chi l’avrebbe mai detto che, da un piccolo borgo del Tavoliere pugliese avremmo fatto tanta strada sul pianeta!) conta anche una giovanissima e coraggiosa nipote, Lucia Giannella (è figlia di mio fratello fotoreporter, Vittorio). Lucia oggi lavora a Taipei, nella capitale dell’isola di Taiwan nella sezione marketing per il mercato europeo di un’azienda di cosmetici e, piccola curiosità che voglio condividere con la comunità di Giannella Channel, si è laureata tra Parigi e Shangai, esattamente un anno fa, nel giugno 2019, quando il coronavirus era lontano da venire.
La sua tesi di laurea aveva per titolo: Come trasformare le mascherine anti-inquinamento, largamente usate in Oriente, in un prodotto per la fashion community (link).
È una tesi in 85 pagine, in lingua inglese, basata su tre anni di studio di marketing, e tocca i punti fondamentali per i quali Lucia credeva che la mascherina, con un design da lei inventato, potesse diventare “in futuro” per la giovane generazione degli orientali un elemento estetico di distinzione, con annesso studio delle probabilità, del mercato, dei consumatori, eccetera.
Io non ho voluto rendere noto questo studio (ricevuto a suo tempo in PDF) nel corso dell’emergenza sanitaria perché temevo e temo di sfruttare una vicenda tragica per una curiosità incorniciabile nel mondo della moda. Ma sento che sarebbe ingiusto tenere solo per me questa curiosità e quindi, oggi che può essere esclusa qualsiasi ipotesi di sfruttamento commerciale, rendo nota questa idea anticipatrice avuta dalla brava Lucia.
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