I buoni maestri seminano, per dirla con Morin, “teste ben fatte”. È per questo che dedico a loro da sempre studiosa attenzione, dal biologo Giuseppe Levi (che a Torino ebbe tra i suoi allievi tre destinati a ricevere il premio Nobel: Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco e Salvador Luria) ai maestri/e che mi hanno arricchito di giuste domande fin da piccolo. Per una di esse, Grazia Stella Elia, la poetessa degli ulivi del Tavoliere pugliese che i più attenti viaggiatori di Giannella Channel hanno incontrato tempo fa (link) ho voluto ideare un dono speciale: un libretto (La poetessa degli ulivi, ed. Baiardi. San Mauro Pascoli) con 85 pensieri augurali in occasione dei suoi primi 85 anni di vita. Qui di seguito la mia prefazione arricchita da due pensieri: geograficamente il più lontano, il poeta apulo-americano di fama internazionale Joseph Tusiani da New York, e il più vicino a Grazia: la sua ex allieva Anna Grazia di Biase, di Trinitapoli. (s.g.)

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Grazia Stella Elia (Trinitapoli, 1931) ritratta nel 1959 nel suo primo anno di insegnamento. I suoi libri di poesia le hanno meritato numerosi riconoscimenti e l’inserimento in molte antologie. Nel 1995 ha rappresentato l’Italia all’International Meeting of Writers di Belgrado. Ha diretto i corsi dell’Università della terza età. Ha amato tra i poeti Pascoli e Luzi, Merini, Spaziani, Marniti, ma soprattutto Ungaretti, Quasimodo, Montale, Neruda e Tonino Guerra. Ha festeggiato da poco gli 85 anni: “Ho fatto tingere di sole/ i fili bianchi che sapevano/ di luna: i miei capelli, /ma lascio che le rughe/ mi solchino il volto/ come mi scava la vita”.

Grazie, cara Grazia, cara amica e donna dalle radici profonde. 85 volte grazie, come te lo ripetono con penziere spatrejote, “pensieri sparsi”, illustri docenti, sinceri amici ed estimatori in questo volumetto sgorgato dal cuore che vuole essere un riconoscimento per l’importante, 85mo compleanno di una delle lodevoli colonne della poesia in un’Italia avara di poetesse (eppure mi dicono che la poesia nasce con una donna, Saffo; il romanzo pure, la giapponese Murasaki Shikibu; mentre gli uomini facevano cose più pesanti come menar le mani, accumulare denaro o darsi agli sport o al teatro).

Se è vero che il mondo non rimane mai lo stesso dopo che si è aggiunta una buona poesia, il piccolo mondo in comune di Trinitapoli e del Tavoliere pugliese, dalle saline che costeggiano l’Adriatico al muto Castel del Monte, che tu canti e descrivi con gli ulivi e gli uomini in primo piano, e che mi ha visto crescere con le giuste domande, ne risulta abbellito. E di molto. Continua, e con libertà racconta. Perché, come ci ricordava Leone Tolstoi: “Se racconti un villaggio, diventi universale”. (Salvatore Giannella)

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La poetessa degli ulivi. 85 auguri per gli 85 anni di Grazia Stella Elia. 64 pagine, Ed. Baiardi, San Mauro Pascoli. Chi volesse ricevere una copia (fino a esaurimento scorte) e, via mail, la bibliografia generale delle opere di Grazia, contatti: grazia.stellaelia@libero.it

QUI NEW YORK: QUEL CAPOLAVORO IN DIALETTO

Caro dr. Giannella, vorrei essere il primo a contribuire con un “pensiero” per gli 85 anni di Grazia Stella Elia. Le dico, però, che, da quando ho avuto la fortuna di conoscerla personalmente, io non la vedo più soggetta agli anni come ordinaria creatura umana. Per me ella è, più che mai, la poetessa degli ulivi, che degli ulivi canta la forza, e agli ulivi affida i destini della nostra terra. Quando poi penso a Grazia scrittrice, resto, dirò, folgorato dalle centinaia di recensioni, articoli, saggi, scritti per poeti e personaggi minori e maggiori, per occasioni e ricorrenze solenni e semplici: la prova, questa, del suo attaccamento alla sua terra e alle sue profondissime radici. Ed ecco il capolavoro della studiosa, l’insuperabile e intramontabile Vocabolario del dialetto natio. A Grazia auguri, auguri per i prossimi 85! (Joseph Tusiani)

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Grazia Stella Elia nel profilo disegnato dallo scultore Antonio Di Pillo nel 1986.

QUI TRINITAPOLI: IL PESO DELLE PAROLE

Tanti ricordi, ordinati e chiari, affollano la mia memoria nel tornare indietro negli anni. Eravamo le bambine della scuola del Sessantotto. Una scuola che, grazie alla nostra maestra, spalancava le porte al mondo, consentendo “ingressi e uscite”, scambi di esperienze virtuali e reali e riflessioni su di esse. Viaggi, gemellaggi, interviste, scritture creative, poesia e tanto altro ancora… Una scuola nuova, con una maestra speciale, modernissima, ma pur sempre rassicurante, con i suoi twin set color pastello e le gonne a tweed. Un bel gruppo classe, il nostro, di cui la maestra andava fiera, e io (ora finalmente posso dirlo) mi sentivo particolarmente in empatia con lei!

Perché? Per tante ragioni, una su tutte: la passione per le parole! Il suo linguaggio mi ha affascinata, la sua eleganza nella recitazione mi ha incuriosita, la sua grafia mi ha rassicurata! Un giorno mi ha detto:

Ogni parola ha il suo peso, ricordalo! Una parola può essere più pesante di un macigno… Non scagliarla! Può essere leggera e calda come una carezza… Offrila! Può essere curativa come una medicina… somministrala!

Certamente non avrà parlato così a una bambina, ma questo è quanto io ho appreso da lei. Le parole, scritte o parlate, danno suoni e vita ai tuoi sentimenti, alle tue idee, alla tua anima! Ascoltati, per conoscerti! Esprimiti, per farti riconoscere! Usa bene le tue parole e apriti alla vita degli altri!
Grazie per averci insegnato a maturare la consapevolezza del nostro valore e della nostra unicità! Grazie, signora maestra, e mille parole ancora! (Anna Grazia di Biase)

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Una secolare pianta di ulivo “aiutata” a reggersi.

A PROPOSITO/ UNA NUOVA POESIA DI GRAZIA

Contare gli ulivi

È difficile contare le stelle?

Certamente non più difficile

di contare gli ulivi

della Puglia.

Meravigliosa la nostra terra

ospita da sempre

la feconda pianta

scelta per l’adorata Atene

dall’intelligenza di Pallade.