Una lettera al “Corriere della Sera” in cui un dirigente dello Studio Ambrosetti rivendica, con garbata fermezza, l’importanza dei Forum come quello di Cernobbio, che aiutano lodevolmente a diminuire il gap educativo della classe dirigente italiana; e le righe di elogio di una lettrice di “Repubblica” per un vigile del fuoco costituiscono le due scelte di questa settimana per la sezione Italiani brave penne. Leggiamole.

  • Chiacchiere faranno altri, non al Forum di Cernobbio

    Un articolo di Aldo Cazzullo sul Corriere riferisce che il presidente del Consiglio Renzi, nella sua visita a un’azienda di rubinetti, ha dichiarato che “a Cernobbio si chiacchiera, qui si fa”. Ritengo doveroso offrire ai lettori un chiarimento.

    Prima di tutto sono molto grato al Governo per avere, come da tradizione, onorato e partecipato al Forum con ben 6 membri dell’esecutivo. Al Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, da 40 anni, si confrontano, spesso in anteprima, i principali attori economici, politici e delle scienze del Paese, dell’Europa e del Mondo in un clima di totale indipendenza, autonomia e senza preconcetti né bandiere partitiche.

    Al Forum vengono approfondite e dibattute idee e proposte che servono all’Italia e all’Europa su temi strategici di macro e di micro economia. Vengono presentati studi seri e indipendenti sui problemi dell’Italia e dell’Europa e dei principali settori industriali. Non è un caso se l’Università della Pennsylvania ci ha nominato primo Think Thank privato italiano, quarto in Europa e tra i primi al mondo.

    Sono presenti i capi azienda delle più importanti società del Paese e delle più importanti multinazionali presenti o potenziali investitrici in Italia. Coloro che partecipano da più anni sanno bene che Villa d’Este non è una vetrina, non si fa salotto. Si studia, si lavora, si approfondisce, ci si confronta, si impara, si insegna. L’Italia incontra l’Europa e il mondo e il mondo e l’Europa incontrano l’Italia.

    Quest’anno sono intervenuti oltre 200 capi azienda e responsabili delle istituzioni da tutto il mondo per un totale di 16 Paesi rappresentati. Hanno ragionato insieme in questi tre giorni. Lascio a loro valutare se torneranno a casa arricchiti o no o se riterranno di avere fatto solo chiacchiere.

    Valerio De Molli, The European House – Ambrosetti

  • La gloria ha il volto di un pompiere

    Ora di pranzo, mio figlio “mamma, stai bruciando qualcosa?”. No, io no, ma la tromba delle scale è piena di fumo nero… In pochi minuti sotto casa due mezzi dei pompieri, una volante, un’ambulanza. Mi affaccio dal balcone, almeno due squadre dei vigili del fuoco in azione, i soliti passanti che fotografano con il cellulare. Passa poco tempo ancora ed ecco che vedo uscire dal portone un vigile con la bombola sulla schiena. con un passo lento si avvia verso l’automezzo, sale nella cabina, lo vedo togliersi la giacca, la tshirt sudata con la quale si asciuga sommariamente, poi indossa una maglietta dei vigili del fuoco pulita, scende e va verso i colleghi con un largo sorriso. Si abbracciano, composti, pacche sulla spalla, qualcuno gli sistema il colletto con gesto pudico, e poi velocemente di nuovo a bordo. Io venerdì 12 settembre andrò a Modena, al Festival della filosofia. Quest’anno ci spiegheranno cos’è la gloria. Io oggi l’ho vista. Vestiva gli abiti umili della divisa di un pompiere.

    Francesca De Santis