Il 4 marzo del 2005 moriva in Iraq Nicola Calipari, agente segreto italiano. Nato a Reggio Calabria il 23 giugno 1953, brillante funzionario della Polizia di Stato, coraggioso e scomodo per amore di verità. Dopo avere lavorato per 22 anni in posizioni di responsabilità a Genova, Cosenza, Roma, transitò nel 2002 al “Sismi” portandovi tutta la sua professionalità e generosità. Venne ucciso il 4 marzo 2005 a Baghdad da “fuoco amico” di soldati americani mentre portava in salvo una giornalista italiana di “rifondazione comunista” ivi sequestrata e da Lui liberata e protetta sino all’ultimo facendole scudo col suo corpo. Ha lasciato la moglie e due figli. La Corte di Cassazione nel giugno 2008, respingendo il ricorso della Procura di Roma, ha deciso la mancanza di giurisdizione italiana sulla sua uccisione.
Suo bassorilievo in vetro-resina che l’Amministrazione, come annunciato, porrà nella Questura di Roma, ultima sua sede di lavoro come funzionario della Polizia di Stato. Dal 2005 un altro bassorilievo è in Abruzzo, nell’aula del Consiglio comunale di Ari-Paese della Memoria.
Leggi anche:
- Su Giannella Channel sbarcano le storie dei Poliziotti di luce
- Partono le nostre storie dei Poliziotti di luce: Agostino Mastrodicasa, versi di un eroe normale
- Giovanni Palatucci (1909-1945), scelto da Ennio Di Francesco, già commissario di Polizia e fautore del Movimento democratico della riforma della polizia
- Chi ti ha ucciso, bimbo dalle scarpe allacciate che non correrai più? (E una storia di Tonino Guerra)
- “Here’s to you”: l’appello di Saviano e di Amnesty International per tutti i Sacco e Vanzetti di oggi