Il Comune milanese di Bollate è protagonista di un progetto pilota d’interesse internazionale. Qui la cooperativa sociale La Fabbrica dei Segni, attiva sul territorio lombardo dagli anni Ottanta, costruirà la sua nuova sede: Fabbrica Center. Il grande polo lavorativo eco-sostenibile e multifunzionale sarà edificato in paglia, legno e terra cruda, in una posizione strategica: tra la modernità di Expo 2015, la natura del Parco delle Groane e l’arte di Villa Arconati

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Le tre ali della futura corte bio-sostenibile del Fabbrica Center, che vanterà un’efficienza energetica da classe A.

Fabbrica dei Segni è una cooperativa sociale di 30 soci che, a Novate Milanese, anche in questi tempi di crisi, riesce a campare di sola carta. Attiva nel settore editoriale, dà lavoro a una quarantina di persone svantaggiate, tra disabilità di frontiera complesse come quelle psichiche e difficoltà sociali legate a dipendenze di ogni sorta. Nella crisi ha scelto di investire, progettando una nuova sede dove il benessere di lavoratori e frequentatori sia prioritario. Il tutto a proprie spese, s’intende, in quanto servizio sociale permanente, autofinanziato, sostenibile (produce il proprio reddito), le cui attività sono a costo zero per la pubblica amministrazione, anzi la sollevano. “Non servono atti eroici ma un segno quotidiano: qualche scelta in più”, dice Valter Moro, direttore editoriale della cooperativa. “Abbiamo scelto la salubrità come requisito essenziale: crediamo, infatti, che migliorando le condizioni di vita all’interno dell’ambiente di lavoro si migliorino anche i servizi e i prodotti offerti e si rendano le persone più felici e produttive. Questo per noi è Umanesimo dell’Economia: è il tentativo di dimostrare che le scelte economiche non sono incompatibili con il recupero delle marginalità del contesto sociale, al contrario di ciò che sempre più spesso ci viene propinato, come se la produttività escludesse sempre, a qualsiasi condizione, scelte di altro genere, che riguardano il benessere, la salute, stare bene sul luogo di lavoro”.

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Da sinistra: Tobia Mattana, Giulio Battagliarin e Valter Moro. Fabbrica Center sarà una loro creatura.

Ecologia abitativa bio-intelligente. “L’incontro con gli esperti del settore bioedile di Mondo di Paglia nasce da uno dei sogni che la cooperativa dal 1984 non ha mai smesso di perseguire: edificare Fabbrica Center utilizzando solo materiali naturali che garantissero, come primo obiettivo, il benessere e la salute dei lavoratori e dei frequentatori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio”. Un progetto da 4.500 metri quadrati che, una volta ricevuto l’ok del Comune, si propone di dar vita in 15 mesi a una costruzione innovativa sotto molti punti di vista, in primis quello della metodologia costruttiva, appunto. La struttura portante, su fondamenta in cemento, sarà realizzata completamente in legno e isolata termicamente in paglia; entrambi i materiali saranno resi totalmente ignifughi nel rispetto delle più rigorose norme antincendio. La combustione, infatti, è impossibile dal momento che non c’è ossigeno nella paglia compressa. Le finiture, in terra cruda, offrono un’ampia varietà di pigmenti dal momento che l’Italia è il Paese dove ci sono più argille di vari colori. Tutta l’area del Fabbrica Center sarà totalmente gas free, il che significa meno inquinamento, più sicurezza. Riscaldamento e raffreddamento dei locali saranno gestiti da pompe di calore, mentre l’energia sarà fornita grazie a pannelli fotovoltaici che sfruttano l’energia solare. Ogni ambiente sarà studiato ad aria forzata.

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I dipendenti della cooperativa La Fabbrica dei Segni nella sede attuale di Novate Milanese.

Legno, paglia e terra cruda. “Combinati tra loro, questi tre elementi creano strutture traspiranti, capaci di regolare umidità e temperatura e di generare atmosfere naturali. Noi di Mondo di Paglia concepiamo l’edificio come un organismo vivente”, spiega il direttore marketing Giulio Ottavio Battagliarin. “Le sue ossa sono di legno, con cui realizziamo forti strutture portanti antisismiche, preferendo gli incastri a ferramenta e collanti. Le membra sono costituite di paglia, a impatto ambientale nulla, isolante, riciclabile e fonoassobente. La pelle dell’organismo-casa è fatta di terra, con cui realizziamo le finiture. In sintesi, una casa di paglia non è certo una capanna grezza ma piuttosto un’abitazione che autoregola l’umidità, mantiene la temperatura, è altamente fonoassorbente e offre quindi la percezione di un senso di benessere naturale”.

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Giulio Battagliarin, responsabile marketing di Mondo di Paglia.

L’importanza della salubrità indoor. Dal rapporto della World Health Organization sull’Indoor air quality (I.A.Q.) emerge che nei paesi occidentali industrializzati le persone passano oltre l’85% del loro tempo all’interno di case, uffici o locali pubblici e l’inquinamento indoor pesa più di quello outdoor, causando malattie respiratorie anche gravi. Un tema delicato, come si vede dalla difficoltà di rintracciare dati ma colto con sensibilità da regioni come Emilia Romagna (Progetto Supersito) e Toscana (Progetto Indoor), che hanno realizzato studi integrati sulla situazione nelle scuole. La prevenzione, la gestione e il controllo delle patologie correlate agli ambienti di vita indoor frequentati dai bambini costituiscono obiettivi prioritari della strategia per l’ambiente e salute dell’UE, denominata anche iniziativa SCALE (Science, Children, Awareness, Legal instrument, Evaluation).

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Sezione di un modulo costruttivo in paglia.

Spazio innovativo di lavoro e servizi. Oltre all’impronta ambientale e all’impatto per il futuro, Fabbrica Center manterrà la propria matrice sociale e assistenziale, moltiplicando (a costo zero per l’amministrazione comunale) i servizi che offre la cooperativa La Fabbrica dei Segni e le attività pensate per occupare persone, erogare formazione e assistenza a persone svantaggiate. Oltre all’ampliamento delle attività editoriali esistenti, il nuovo edificio in paglia a tre piani offrirà l’occasione per l’apertura di un centro polifunzionale di laboratori per insegnare arti e mestieri a persone in difficoltà. Ci saranno spazi attrezzati dedicati al co-working e un’area di housing sociale per l’accoglienza delle persone in grave e temporanea difficoltà. Vista la collocazione limitrofa al parco delle Groane, la Fabbrica (punto di partenza di 20 piste ciclabili) si propone di diventare uno spazio di vita, non solo di lavoro, aprendo un servizio di ristoro attivo anche nei fine settimana e un’area dove gustare e vendere birra. Non mancheranno parcheggi e servizi d’ingresso al parco (a partire dalla stazione Bollate Nord): noleggio bici, riparazione, bagni aperti al pubblico e assistenza naturopatica, un servizio che in questa parte del territorio ancora manca.

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La paglia è usata per fare tetti, cappotti e ristrutturazioni.

Il valore del progetto. “Se quest’impianto funzionerà, avremo creato una struttura che non è dipendente da noi e fa crescere le persone: un risultato fondamentale perché ciò che abbiamo fatto non è nostro ma al servizio”, commenta Tobia Mattana, socio e amministratore della cooperativa da quando aveva 35 anni. “Ciò che mi lega a questo progetto è stato aver fatto nella mia vita qualcosa che mi ha reso felice. Lo stress di gestire i conti e la burocrazia di una cooperativa sono ingenti, molto più gravosi di quelli della finanziaria dove lavorai per 13 anni in passato. Ma dopo averla lasciata ho smesso di avere bruciori di stomaco e l’ansia-terrore del lunedì. Oggi mi basta tornare a casa la sera e rendermi conto che la mia giornata è servita. Se mi giro indietro vedo che quello che ho fatto è quello che volevo fare. La nostra è una sfida sociale e culturale importante: quella di incidere sulla realtà per dimostrare che l’Umanesimo dell’Economia non solo è possibile ma è già qui”.

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A PROPOSITO

IDENTIKIT DELLE COOPERATIVE SOCIALI

Le cooperative sociali sono imprese finalizzate a perseguire gli interessi generali della comunità, alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini (legge istitutiva n. 381/91). Questo scopo è perseguito attraverso la gestione dei servizi socio-sanitari ed educativi (tipo A) o lo svolgimento di attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate (Tipo B).

Le cooperative di tipo B sono regolamentate da precise e inderogabili norme e sottoposte a frequenti e costanti controlli. Tra i princìpi più importanti:

  • Obbligo di assunzione di persone svantaggiate in misura superiore al 30% dei dipendenti.
  • Deroga al numero di stage e tirocini curricolari/extracurricolari attivabili per persone in situazione di svantaggio al fine di consentire una maggiore risposta ai disagi sociali.
  • Assoluta assenza di scopo di lucro.
  • Indivisibilità degli utili prodotti e obbligo di reinvestire in attività con scopo sociale e impiego di persone.
  • Obbligo di conferire allo Stato (o al Comune) i beni di proprietà al termine delle attività.

I capisaldi della cooperazione sono la mutualità, la solidarietà e la democrazia.

A PROPOSITO

youtube-icon.50pxVIDEO CORRELATI

Le case in paglia resistono al fuoco più a lungo di un edificio in cemento armato. Guarda il video:

Giulio Ottavio Battagliarin e la filosofia della paglia:

Il team di Mondo di Paglia: architetti, manager della Comunicazione, imprenditori edili, ingegneri strutturisti:

Valentina Guzzardo si autodefinisce “giornalista di storie ed emozioni”, divulgatrice nel campo delle nuove frontiere della Medicina con un approccio più olistico ai fattori di Salute degli individui, in cammino verso il ritorno a un’empatia globale di cui vorrebbe riuscire a farsi interprete, giorno per giorno, insieme a un Editore il quale creda che questo è importante e promuova il piano editoriale che lei ha nel cassetto.