Pennabilli (Rimini)

Dario Franceschini avanza lentamente nel nido di Tonino Guerra, l’Associazione che porta il nome di quel grande poeta e sceneggiatore che ha onorato l’Italia nel mondo. Accompagnato dalla sposa di Tonino, la russa Lora Kreindlina, si fa largo tra le opere di quel genio creativo fino ad arrivare nell’ultima sala. Lì l’accolgono 14 figure femminili immaginarie di Tonino rilette in stoffa, con la scrittura degli arazzi, da lei, Iole Carattoni, classe 1940, che aspetta con timorosa trepidazione l’arrivo del ministro dei Beni culturali e del turismo. Franceschini osserva, raccoglie e chiede delle donne di Tonino, donne che diventano (per dirla con il poeta Roberto Roversi) “fantastici itinerari ogni volta che compaiono in campo; afferrate a volo come farfalle inseguite da uno scienziato paziente”. Poi stringe la mano a una Iole emozionatissima, complimentandosi: una stretta di mano che lei ricorderà per tutta la vita.

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Pennabilli (Rimini). Iole Carattoni con il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini (al centro) e, sulla destra, Gianni Giannini, memoria del Montefeltro. (credit: Sergio Paolucci)

Iole, com’è cominciata questa avventura di poetica artigiana?

“Quando Tonino arrivò da Roma a Pennabilli, una trentina di anni fa, fu subito amicizia. Io ero insegnante con la passione per il cucito e il ricamo. Capitava che qualche volta i miei figli, Cinzia e Walter, accompagnassero in auto il poeta nelle campagne del Montefeltro o nelle piccole frazioni di Pennabilli, come Molino di Bascio dove sono nata, o nei cimiteri abbandonati oppure alle sorgenti del Marecchia in mondi che più arcaici non si può immaginare: mondi che lui non conosceva. A pranzo poi, qualche volta, si fermava da me. E, mentre avvoltolava le tagliatelle fatte in casa, lasciava cadere come gemme racconti forti e brevi”.

Un esempio?

Beh, quello della farfalla. Ricordi?

Contento, proprio contento

sono stato molte volte nella vita

ma più di tutte quando

mi hanno liberato in Germania

che mi sono messo a guardare una farfalla

senza la voglia di mangiarla.

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Pennabilli (Rimini). Iole Carattoni con Salvatore Giannella, tra gli arazzi nella sede dell’Associazione Tonino Guerra.

Indimenticabile. La ascolto e riascolto dalla sua stessa voce, in dialetto romagnolo, nel sito dell’Associazione.

“Con Tonino è stata subito amicizia vera. Capitava qualche volta che i suoi maglioni, tutti rigorosamente Missoni, avessero una sfilacciatura e io li riparavo. I risultati erano ottimi e Tonino mi incoraggiava a fare qualcosa di più: ‘Si vede che sei brava, dovresti fare tende, cuscini, arazzi, insomma mettere alla prova le tue mani operose’. Così pian piano mi sono avventurata. A creare, a rifare, a mostrare a Tonino e ai suoi illustri ospiti, come il regista russo Rustam, che mi riempivano di elogi e mi chiedevano di acquistare i lavori facendo crescere la mia autostima. Ero diventata collaboratrice di un’azienda di maglieria di Milano che vendeva anche in Giappone. Fino a ideare e concretizzare l’attuale mostra, con gli arazzi ottenuti da ritagli di stoffa, messi insieme con la mia vecchia Singer, che vestono le donne disegnate da Tonino. Donne che hanno riscaldato le mie lunghe notti dello scorso inverno”.

Il prossimo lavoro?

“Lo dedicherò agli animali immaginari di Tonino. E poi ai suoi strumenti musicali. Ho il riscaldamento garantito per altri lunghi inverni. E così contribuisco, con altri, a mantenere vivo il ricordo di Tonino. Perché, per dirla con Plutarco, ‘questo, noi mortali abbiamo di immortale: il ricordo che lasciamo, il ricordo che rinnoviamo’ ”.

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Donna con il suo pesce

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Donna della piadina

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Donna che vola

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Venditrice di penne di pavone

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Donne allo specchio

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Donna con frutta

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Suonatrice

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Senza titolo

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Pescivendola

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Senza titolo

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Venditrice di farfalle

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Madonna con bambino in fasce

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Donna fiorita

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A PROPOSITO

È grande l’anima delle donne

Riflessioni di Tonino Guerra*

È dolce sapere che un’anima femminile ti pensa perché ti vuole bene e pensando ti chiama, ti ricorda che ti ama e desidera che tu torni.

È un legame fortissimo quello che tra un uomo e una donna, non è una pataccata, è una cosa che genera la vita ed è la donna che crea questo abbraccio come la trama di un tessuto, con il suo uomo e con i figli, è lei che tesse l’amore e circonda tutta la famiglia di grazia e tenerezza. E’ grande l’animo delle donne…

Durante le sedute di sceneggiatura con Federico Fellini, ogni tanto, anche se non c’era un riferimento preciso al lavoro di quel momento, ci mettevamo a parlare della donna, questo universo che ci teneva avvolti e pieni di ammirazione confusa e ignorante. Quando poi tornavo a casa, appuntavo quello che risultava di più magico in quei discorsi sgangherati. Ne è venuta fuori una somma di brevi riflessioni. Eccole:

  1. In Romagna, durante la civiltà contadina, che ci ha lasciato da poco, ha sempre comandato la donna: la azdora, che guidava i movimenti della famiglia e del denaro.
  2. L’ignoranza della donna è sorridente, quella dell’uomo è pesante.
  3. Noi siamo l’albero e loro le radici.
  4. La donna è un universo misterioso che ti riempie di domande senza risposta.
  5. La donna è sempre madre. E noi sempre ragazze disubbidienti.
  6. La donna si nutre di sacrifici e noi di desideri.
  7. Davanti a una donna è come trovarsi davanti a una montagna lontana che sembra trasparente.
  8. Noi siamo pensieri e loro la nostra immaginazione.
  9. Il sesso delle donne è una montagna bianca di zucchero, una foresta dove passano i lupi, è la carezza che tira i cavalli; è una ballerina vuota piena di aria nera e di lucciole; è un forno che brucia tutto. E’ dal sesso delle donne che è venuto fuori il mondo, con gli alberi, le nuvole, il mare e gli uomini uno alla volta e di tutte le razze.

Non posso dire se queste frasi sono mie o di Fellini. Nascevano, in quei tanti anni di lavoro, come uova che si cuociono in padella.

Fonte: Arrivano le donne, Bracciali editore, 2008

VSD, I WEEKEND LUNGHI NELLA ROMAGNA NOSTRA

Consigli d’autore per una sosta ideale

nel mondo poetico di Tonino Guerra

in un weekend con i frutti dimenticati

Per anni il docente tedesco di storia dell’architettura, Roland Gunther, aveva portato i suoi allievi a scuola di architettura poetica nella casa di Tonino Guerra. Le aule di quelle lezioni, come nei diari di Tolstoi a Iasnaia Poliana, si svolgevano nei boschi, nei borghi, nelle chiese abbandonate, e sulle rive del Marecchia. Dopo quegli incontri molti tedeschi hanno comprato casa in quella zona e (aiutati dalle mani sapienti di Gianni Giannini, conoscitore profondo della storia di quei luoghi) hanno fatto rivivere, succhiandone l’anima, frazioni abbandonate della Valmarecchia. Il prossimo weekend lungo (25, 26 e 27 settembre) è l’occasione anche per incontrare gli arazzi di Iole e la festa dei frutti dimenticati, originaria intuizione poetica di Tonino (qui il sito ufficiale dell’Associazione: toninoguerra.org), e vivere così un venerdì, sabato e domenica (VSD) all’insegna delle offerte che la terra ha fatto all’uomo e che l’uomo aveva dimenticato.

Ecco alcuni consigli d’autore per mettersi a tavola e sentirsi parte di un luogo, per scoprire le luci della notte e il chiarore dell’alba. Fermarsi un po’, prima di ripartire.

Mangiare e dormire bene:

Hotel e B&B

Ristoranti

Il mosaico dei cento turismi in natura e di cultura per l’appuntamento più bello di fine estate: la festa dei frutti dimenticati

Turismi in natura

  • 06b agriturismoAgriturismo
  • 03b birdwatchingBirdwatching
  • 01b fotografia naturalisticaBotanica, itinerari botanici, fotografia naturalistica
  • 04b campi scuolaEntomologia, campi scuola, vacanze per imparare, biblioteche
  • 07b escursioni biciclettaEscursioni in bicicletta, mountain bike, piste ciclabili
  • 02b-itinerari-micologiciMicologia (specialisti), itinerari micologici
  • 05b picnic scoutismo vacanze scolastiche familiariPicnic, scoutismo, vacanze scolastiche e famigliari
  • 09b trekkingTrekking a piedi, sentieri natura, passeggiate nel verde

Turismi di cultura

  • 24b-artigianato Artigianato e collezioni
  • 25b concerti musica teatroConcerti, musica, teatro, feste, balletto, danze, festival, eventi di costume, folklore
  • 21b itinerari gastronomiciItinerari gastronomici
  • 19b-musei-e-beni-storici Musei e beni storici, architettura, monumenti, castelli
  • 22b turismo religiosoTurismo religioso (luoghi sacri, convegni, monasteri, cattedrali)
  • visite-borghi-abbandonatiVisite a paesi fantasma, borghi abbandonati
  • 26b strade romanticheStrade romantiche

Il territorio attorno a Pennabilli, paese del cinema nel Montefeltro storico, offre numerose eccellenze naturalistiche e culturali che possono essere visitate a piedi, in bici, a cavallo o in auto e che comportano itinerari di mezz’ora, un’ora, più ore, mezza o intera giornata. Chiedete agli operatori dell’Ufficio turistico e avrete le indicazioni mirate ai vostri tempi e alle vostre curiosità: